. Era l'oggetto più sacro e uno dei più antichi della religione israelitica.
I. Nome. - Il sostantivo ebraico 'ārōn è usato nella Bibbia per designare un'"arca" o "cassa" profana, destinata o a custodire [...] [IV] Esdra, X, 22); tuttavia non è improbabile che l'Arca si perdesse anche prima, cioè nella prima depredazione che lo stesso Nabucodonosor fece di Gerusalemme nel 597 a. C. Certo è che nel Tempio ricostruito da Zorobabel dopo l'esilio, il Santo dei ...
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GARNIER, Robert
Ferdinando Neri
Poeta drammatico francese, nato nel 1544 a La Ferté-Bernard (nel Maine), morto il 20 settembre 1590 a Le Mans. Studiò leggi a Tolosa e, ventenne, vi conseguì un premio [...] cavalleresca e di bonaria comicità; l'altra, Les Juives, considerata come il capolavoro del suo teatro, tratta della lotta fra Nabucodonosor e Sedecia: la tragedia toglie il nome dal coro di donne ebree, e i cori appunto dimostrano che il G. risalì ...
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I Greci in Africa
Laura Buccino
Astrid Möller
Nicola Bonacasa
Giuseppina Alessandra Cellini
Lidiano Bacchielli
Anna Santucci
Ida Leggio
La presenza greca in africa in età arcaica
di Laura Buccino
La [...] di Mitilene (fine del VII-VI sec. a.C.), combatté a lato dei Babilonesi, forse in una della campagne siro-palestinesi di Nabucodonosor (Alc., fr. 350, vedi anche Strab., XIII, 2, 3). Aristotele (Ath. Pol., XV, 2) riferisce della presa di potere del ...
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BADIALI, Giuseppe
Wanda Savini Nicci
Nacque a Bologna verso il 1797; poco si conosce della sua vita. La sua attività di pittore e scenografo si svolse principalmente a Bologna, ma la sua opera è documentata [...] e carnevale 1829-1830; I Capuleti e i Montecchi, autunno 1832, La sonnambula e I Puritani, primavera 1836, di Bellini; Nabucodonosor, Ernani, autunno 1847, Macbeth e Luisa Miller, autunno 1850, di Verdi); sempre a Bologna, per il teatrino Loup, Elisa ...
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SMALTO
Carlo CECCHELLI
Filippo ROSSI
Giovanni VACCA
. Antichità. - Nel senso in cui noi l'intendiamo, la parola smalto non appare che nell'avanzato Medioevo, derivando dal tedesco schmelzen ("fondere"; [...] la diffusione delle terrecotte smaltate nella zona mesopotamica. È nota la decorazione della porta di Ištar a Babilonia del tempo di Nabucodonosor e più tardi in Persia la parete con le figure d'arcieri trovata a Susa nel palazzo di Dario I e oggi ...
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Vedi PALESTINA dell'anno: 1963 - 1973 - 1996
PALESTINA (v. vol. v, p. 874)
A. De Maigret
Molto numerosi sono stati in questi ultimi anni gli scavi e le scoperte nella regione, che riguardano tutti i [...] (definite da R. A. S. Macalister come appartenenti al Maccabean Castle), che restano in uso, ora è certo, fino alla conquista di Nabucodonosor, nel 587 a. C. Sia nel settore I che nel II compare uno strato del II sec. a. C. Le case ben costruite ...
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Vicino Oriente antico. Botanica e zoologia
Maria Giovanna Biga
Marten Stol
Marco Bonechi
Botanica e zoologia
Botanica
di Maria Giovanna Biga
La vasta area del Vicino Oriente antico comprende zone [...] 681) fece piantare un grande giardino ad Assur.
Poco resta dei famosi giardini pensili di Babilonia del tempo del re Nabucodonosor (604-562). Nel luogo dove verosimilmente erano collocati, non lontano dalla porta di Ishtar, sul lato nordorientale del ...
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Lo scavo archeologico. Cenni storici e principi metodologici
Daniele Manacorda
Nel corso dei millenni l'uomo ha sempre modificato il suolo. Per costruire una capanna o una semplice palizzata, per [...] posta su un celebre mattone di fondazione rinvenuto a Larsa, egli stesso ci informa che già il suo predecessore Nabucodonosor II, figlio di Nabopolassar, aveva provveduto a riportare in luce il temenos dell'Ebabbar dell'antico re Burnaburiash ...
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DE VECCHI, Giovanni
Antonio Pinelli-Alessandra Uguccioni
Figlio di Francesco (von Henneberg, 1974, p. 102), nacque probabilmente a Borgo San Sepolcro (Sansepolcro in prov. d'Arezzo) intorno al 1537, [...] Tito e a N. Circignani detto il Pomarancio.
Qui il D. lavorò allo scomparto raffigurante I profeti predicono a Nabucodonosor i castighi divini, in cui è evidente una chiara conoscenza della maniera delle logge, della cultura romana sia perinesca sia ...
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ḤĪRĀM
G. Garbini
M Metallurgo fenicio, di Tiro, vissuto nel X sec. a. C. Di lui sappiamo soltanto che dal re di Tiro Ḥīrām fu mandato a Gerusalemme per costruire gli arredi sacri del nuovo tempio innalzato [...] probabilmente realizzato in lamina bronzea lavorata a martello, andò distrutto nel 586 a. C., quando i Babilonesi di Nabucodonosor conquistarono Gerusalemme (II Re, xxv, 13-17).
Bibl.: Oltre ai manuali di archeologia biblica si vedano gli studî ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...