Uahabre
(o Aprie) Faraone della XXVI dinastia (6° sec. a.C.). Figlio e successore di Psammetico II; regnò dal 589 al 570 a.C.; aizzò i potentati della Siria e Palestina contro i babilonesi e accorse [...] in loro aiuto, ma dovette ritirarsi; seppe però tener testa a Nabucodonosor quando questi cercò d’invadere l’Egitto; cadde in battaglia contro Amasi. ...
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Re di Giuda, figlio e successore di Ioachim (IV Re, 24). Salì al trono nel 597 a. C., sotto l'urgere dell'assedio babilonese a Gerusalemme; tre mesi dopo, quando la città fu conquistata, fu deposto e inviato [...] in Babilonia. Ivi rimase prigioniero per 37 anni; alla morte del re Nabucodonosor, fu liberato e tenuto in onore dal successore di lui Evil Merodach. ...
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Ioachin
Re di Giuda, figlio e successore di Ioachim (IV Re 24). Salì al trono nel 597 a.C., sotto l’urgere dell’assedio babilonese a Gerusalemme; tre mesi dopo, quando la città fu conquistata, fu deposto [...] e inviato in Babilonia. Ivi rimase prigioniero per 37 anni; alla morte del re Nabucodonosor, fu liberato e tenuto in onore dal successore di lui Evil Merodach. ...
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Ciro II il Grande
Pietro Mander
Il fondatore dell'Impero persiano
Vissuto nel 6° secolo a.C., Ciro II il Grande fu un personaggio straordinario, celebrato dagli antichi per le sue grandi imprese. Conquistò [...] la Lidia e l'Impero babilonese, dando vita all'Impero persiano. Durante il suo regno gli Ebrei, deportati a Babilonia da Nabucodonosor, poterono fare ritorno in Palestina
Storia e leggenda
Ciro nacque da Mandane, figlia di Astiage re dei Medi, e da ...
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Fondatore dell'impero neobabilonese, che regnò dal 625 al 605 a. C. Occupò la prima parte del suo governo a rendersi indipendente dagli Assiri, procedendo in seguito ad attaccare l'impero assiro stesso. [...] 'aiuto dei Medi, la cui potenza si andava affermando con rapidità. Nel 612 fu conquistata Ninive. Il figlio di N., Nabucodonosor, che comandava l'esercito, mosse quindi contro gli Egiziani, intervenuti in favore degli Assiri, e nel 605 inflisse loro ...
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Re di Giuda nel 608 a.C., figlio e successore di Giosia (II Re 23, 31-34), è detto anche IoacazSellum (Geremia 22, 11). Prevalse nella successione al primogenito Eliacim, ma, sgradito al faraone Nekao [...] fu assediata e il Tempio saccheggiato. In seguito, non rinunciando alla linea antibabilonese, Ioachim si ribellò a Nabucodonosor, che attaccò Gerusalemme, conquistandola (597) pochi mesi dopo la morte di Ioachim.
A questi successe il figlio ...
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Re di Giuda, figlio di Giosia. Regnò dal 608 al 597 a. C. Fu posto sul trono dal faraone Necao, dopo la deposizione del fratello Ioacaz; e in questa circostanza il suo nome primitivo di Eliacim fu mutato [...] e il Tempio saccheggiato. I., tuttavia, non rinunciò alla politica antibabilonese, e dopo qualche anno si ribellò a Nabucodonosor. Questi attaccò allora Gerusalemme e la conquistò nel 597. I. era morto pochi mesi prima, probabilmente di morte ...
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Ioachim
Re di Giuda, figlio di Giosia. Regnò dal 608 al 597 a.C. Fu posto sul trono dal faraone Necao, dopo la deposizione del fratello Ioacaz; in questa circostanza il suo nome primitivo di Eliacim [...] e il Tempio saccheggiato. I., tuttavia, non rinunciò alla politica antibabilonese e dopo qualche anno si ribellò a Nabucodonosor. Questi attaccò allora Gerusalemme e la conquistò nel 597. I. era morto pochi mesi prima, probabilmente di morte ...
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Nome di due faraoni del tardo Impero. 1. Principe di Sais che, ridotto in vassallaggio dal re assiro Asarhaddon quando questi conquistò l'Egitto (671 a. C.), cominciò a tramare contro di lui alla sua partenza; [...] Siria e spingendosi in aiuto dell'impero assiro minacciato dai Medi e dai Babilonesi; fu però gravemente sconfitto da Nabucodonosor a Carchemish (605) e dovette ripiegare. Tentò allora di farsi costruire una flotta in Grecia per riprendere la guerra ...
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Faraone della XXVI dinastia, dal 570 al 526 a. C.; generale del faraone Uahabré, inviato a sedare una rivolta, si lasciò proclamare faraone e nel 568 a. C. sconfisse il suo sovrano e rivale, che morì forse [...] Cirene, alleanza con Creso di Lidia, Policrate di Samo e Nabonedo di Babilonia). Scampato già agli inizî del regno alla minaccia di Nabucodonosor (568 a. C.) e, molto più tardi, a quella ben più pressante e diretta di Ciro, per l'improvvisa morte di ...
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veglio
vèglio agg. e s. m. [dal provenz. vielh, che (come il fr. ant. vieil) è il lat. vĕtŭlus; v. vècchio], ant. o poet. – Vecchio; raram. riferito a cose: gli molti esempi che già letto De’ capitani avea del tempo v. (Ariosto); normalmente...
babilonese
babilonése agg. – Della regione storica di Babilonia: civiltà, cultura, letteratura, arte b.; lingua b. (o, come s. m., il b.), lingua semitica, uno dei due rami, insieme con l’assiro, dell’accadico; anche, della città di Babilonia:...