Morte o trasfigurazione delle ideologie?
Giuseppe Bedeschi
Liberalismo e democrazia
Con la parola ideologia si intende una ‘visione del mondo’ quanto più possibile organica e logica (che in Karl Marx [...] ’, le quali hanno avuto la propria incarnazione nel fascismo, nel nazionalsocialismo e nel comunismo (Bracher 1982; trad. it. 2001, pp. 394-95). Sconfitti nazionalsocialismo e fascismo nella Seconda guerra mondiale, crollato nel 1991 il comunismo ...
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RIBBENTROP, Joachim von
Uomo politico e diplomatico tedesco, nato a Wesel il 30 aprile 1893. Prima della guerra mondiale, fu per quattro anni nel Canada, dandosi al commercio; tornato in patria dopo [...] il servizio militare, riprese nel dopoguerra la sua attività di commerciante, a capo di una ditta propria. Nel 1932 aderì al nazionalsocialismo: e da allora la sua ascesa politica fu rapidissima. Intermediario per il colloquio di A. Hitler con F. von ...
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Corporativismo/Corporatismo
Philippe C. Schmitter
Introduzione
Il corporativismo, sia come prassi politica sia come concetto teorico, ha conosciuto alterne fortune: da una parte è stato presentato come [...] stata spesso definita in termini assai differenti, ed è stata sempre controversa. Dopo il crollo del fascismo in Italia, del nazionalsocialismo in Germania e di vari altri regimi autoritari fioriti in Europa nel periodo tra le due guerre mondiali - i ...
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Impiegati e funzionari
Martin Baethge
Problemi di definizione e prospettive
Come dimostra la storia dell'espressione 'colletti bianchi', la categoria impiegatizia costituisce un oggetto di studio relativamente [...] quaranta sul ruolo avuto dai gruppi costitutivi del nuovo ceto medio - declassati o timorosi di un declassamento - nell'ascesa del nazionalsocialismo (v. l'estesa bibliografia in Geiger, 1932, e in Kocka, 1977). In epoca recente la questione è stata ...
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LANG, Fritz
Gian Luigi RONDI
Regista cinematografico, nato a Vienna il 5 dicembre 1890. Partecipò al Film-Kammerspiel tedesco e ne fu a tratti il rappresentante più notevole. Incline alle atmosfere [...] la sua fantasia in Una donna nella luna (1929). Costretto a lasciare la Germania in seguito all'avvento del nazionalsocialismo, dirigeva a Parigi una fortunata edizione cinematografica di Liliom (1934) e dava voce, a Hollywood, alle sue istanze ...
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SCHLEICHER, Kurt von
Carlo Antoni
Generale e uomo politico tedesco, nato il 7 aprile 1882 a Brandenburg a. d. Havel. Tenente della Guardia nel 1900. Rimasto in servizio anche con l'avvento della repubblica, [...] , il 28 gennaio 1933 fu costretto a dimettersi. La sua caduta segnò la fine della repubblica di Weimar. Col trionfo del nazionalsocialismo, lo Sch. si tirò in disparte. Nella giornata del 30 giugno 1934 fu ucciso, assieme con la moglie, nella sua ...
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Economista tedesco (Öhringen, Württemberg, 1906 - Ratzeburg 1945). Si è occupato di analisi spaziale, contribuendo all'elaborazione di una teoria generale dell'equilibrio delle localizzazioni all'interno [...] dal capoluogo (Die räumliche Ordnung der Wirtschaft, 1940; 2a ed. ampl. 1944). Rifiutò cattedra e cariche per opposizione al nazionalsocialismo. Altre opere: Eine neue Theorie des internationalen Handels (1939); Um eine neue Transfertheorie (1943). ...
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Nel parlamento, settori dell’emiciclo che sono a d. del presidente (il cui seggio è posto di fronte all’emiciclo stesso). Per estensione, insieme dei deputati che occupano quei settori e i partiti o i [...] partiti praticanti metodi di eversione violenta, antiliberali e soprattutto assertori di un estremo nazionalismo (nazionalismo, fascismo, nazionalsocialismo ecc.).
In Europa la storia dei partiti di d. è identica a quella dei partiti conservatori ...
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Scrittore tedesco (Basilea 1867 - Starnberg 1938). La sua opera si colloca al punto d'incontro tra la sensibilità neoromantica e una volontà classica di rigore formale, programma sviluppato attraverso [...] estetico fa riscontro una concezione della vita non aliena da toni eroicomarziali, che spiega l'iniziale adesione di B. al nazionalsocialismo, da lui difeso contro gli attacchi di R. Rolland in Antwort eines Deutschen an die Welt (1933). ...
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Dittatura
Karl Dietrich Bracher
Il concetto
Il concetto di dittatura, come tutti i concetti storico-politici fondamentali, ha subito nel corso della sua storia bimillenaria un mutamento di significato, [...] rafforzamento e all'accrescimento dell'autorità dello Stato.
Come nel fascismo, ma in modo totalmente diverso rispetto al nazionalsocialismo e al comunismo, le forme di pensiero autoritarie tra le due guerre erano incentrate in modo particolare sull ...
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nazionalsocialismo
s. m. [comp. di nazionale e socialismo, calco del ted. Nationalsozialismus]. – Complesso ideologico (comunem. noto nella forma abbreviata nazismo) elaborato in Germania soprattutto da A. Hitler, e divenuto, con la presa...
nazionalsocialista
agg. e s. m. e f. [dal ted. Nationalsozialist] (pl. m. -i). – Che si ispira ai principî del nazionalsocialismo, o li attua concretamente. In partic., partito n., partito tedesco costituito a Monaco di Baviera nell’aprile...