PAPA, Giuseppe Antonio Leandro (Gualtieri di San Lazzaro)
Luca Pietro Nicoletti
– Nacque a Catania il 29 gennaio 1904, primogenito di Marcello e di Francesca Rapisarda.
Ancora bambino, lasciò la Sicilia [...] da Zervos, troppo legato al cubismo. Voglio sostenere l’astrattismo, che sarà l’arte di domani, dopo la sconfitta del nazismo» (pp. 177-178). Ciononostante, San Lazzaro riuscì a non fare di XXe Siècle una rivista di tendenza, promuovendo l’arte ...
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DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] a ideologie conservatrici-tradizionaliste. Giunse poi a introdurre una distinzione essenziale anche tra fascismo italiano e nazismo: il secondo visto come tentativo di semplice negazione/rovesciamento del comunismo, il primo invece come tentativo ...
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PASINETTI, Pier Maria
Vincenzo Caporale
PASINETTI, Pier Maria. – Secondo di due figli, nacque a Venezia il 24 giugno 1913, da Carlo, medico primario all’ospedale civile di Venezia e libero docente all’Università [...] . Dalla Germania, dove rimase come studente a Berlino e lettore di italiano a Gottinga assistendo all’affermazione del nazismo, ottenne il trasferimento solo nel 1942. Raggiunse dapprima la Svezia, dove continuò a dedicarsi all’insegnamento e diresse ...
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FALLACI, Oriana
Cristina De Stefano
Primogenita di Edoardo, artigiano, e Tosca Cantini, casalinga, nacque a Firenze il 29 giugno 1929, seguita dalle sorelle Neera e Paola, che divennero entrambe giornaliste.
L'impronta [...] questo suo primo contatto con soldati di Paesi che ai suoi occhi rappresentavano la libertà e la lotta contro fascismo e nazismo. Quando arrivò il via libera dalla Resistenza li accompagnò lei stessa con il padre, in un lungo viaggio in bicicletta ...
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BATTAGLINI, Giulio
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Nacque a Colle di Val d'Elsa (Siena) il 5 giugno 1885 da Luigi e da Emilia Cardarelli. Si laureò a Roma nel 1909 con un lavoro su Le norme del diritto penale e i suoi destinatari, [...] per i rapporti giuridici italo-germanici; di qualche anno prima è un suo scritto sul tema: Bolscevismo e nazismo contro il principio "nessun reato senza legge" (Roma 1939).
Nel 1945, sottoposto a procedimento di epurazione, venne trasferito ...
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COLORNI, Eugenio
Eugenio Garin
Nacque a Milano il 22 apr. 1909, secondogenito di Alberto, industriale, di famiglia ebraica mantovana, e di Clara Pontecorvo di origine pisana. Per indole incline all'introspezione, [...] dei suoi metodi e dei suoi interessi.
Lettore d'italiano all'università di Marburgo negli anni 1932-1933, con l'avvento del nazismo il C. tornò in Italia. Nel 1933 egli compì una tesi di perfezionamento su La filosofia giovanile di Leibniz. Vinse poi ...
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JESI, Furio
Domenico Proietti
Nacque a Torino, il 19 maggio 1941, da Bruno e Vanna Chiron, in una famiglia di agiata condizione e buone tradizioni culturali.
Il padre, ufficiale di cavalleria, morì [...] i valori assoluti dell'arte e del mito, secolarizzando il mito e mitizzando la storia. Di tale programma, che trovò nel nazismo una distorta realizzazione, lo J. segue (attraverso analisi di testi di H. Mann, K. Kraus, H. Broch e H. Hesse) gli ...
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GUANDALINI (Guanda), Ugo
Maria Iolanda Palazzolo
Nacque a Modena il 9 marzo 1905 da Cesare, ufficiale di cavalleria, e Maria Cornelia Bigone, insegnante di francese. Dopo aver conseguito la maturità [...] e G.A. Borgese, a J. Schor (La Germania sulla via di Damasco, 1936, prima, spietata analisi del nazismo tedesco). A questa collana di dibattito politico-culturale che, come nota Benini, raccoglieva "gli interpreti più autorevoli della cultura ...
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DE FIORI, Ernesto
Annateresa Fabris
Figlio di Roberto, giornalista - corrispondente da Roma della Freie Presse di Vienna - e di Maria Unger, austriaca, nacque a Roma il 12 dic. 1884. Manifestò un interesse [...] (Zanini, 1975, figg, 20 s.), simbolo della lotta tra il bene e il male, della speranza dell'annientamento del nazismo, in scene di canottaggio, nature morte, figure isolate o in gruppo, negli Arlecchini. Ad una scultura che si mantiene essenzialmente ...
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LEVIER (Levi), Adolfo, noto anche come Adolfo Pakitz
Maurizio Lorber
LEVIER (Levi), Adolfo, noto anche come Adolfo Pakitz. – Figlio del commerciante Giacomo Levi e di Caterina Pakitz, nacque a Trieste [...] quali lo scultore Ugo Carà e Gino De Finetti quest’ultimo rientrato in Italia dalla Germania con l’avvento del nazismo (nel dopoguerra il suo studio fu frequentato anche dal pittore Livio Rosignano).
Riferibile al 1924 è il dipinto Le pancogole ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...