Hess, Rudolf
Politico tedesco (Alessandria d’Egitto 1894-Berlino 1987). Di famiglia bavarese benestante, volontario nella Prima guerra mondiale, nel 1920 abbandonò la facoltà di filosofia ed entrò nel [...] ) e in carcere collaborò con Hitler alla stesura del Mein Kampf, che diventerà il principale testo di riferimento del nazismo. Segretario di Hitler (1925), lavorò alla riorganizzazione del partito, di cui fu nominato membro della direzione (1933). In ...
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Scrittore tedesco (Lubecca 1871 - Santa Monica, California, 1950), fratello maggiore di Thomas. Sostenitore della necessità di una letteratura sociale e dell'avvento della democrazia, offrì nei suoi romanzi [...] e Die kleine Stadt (1909) seguì la felice vena intimista dei romanzi scritti tra la fine dell'impero e l'avvento del nazismo (Mutter Maria, 1927; Eugenie oder die Bürgerzeit, 1928; Die grosse Sache, 1930; Ein ernstes Leben, 1932). Il romanzo storico ...
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Nome d'arte della regista Léontine Schlesinger (Vienna 1889 - Pretoria 1974). Attrice e allieva di M. Reinhardt, esordì nella regia cinematografica con Mädchen in Uniform (1931, supervisione di C. Frölich), [...] , per la finezza dell'indagine psicologica e per la grande eleganza formale. Lasciata la Germania alla vigilia dell'avvento del nazismo, la S. realizzò con esiti meno felici Men of tomorrow (1932), quindi si trasferì in Sudafrica, dove si dedicò al ...
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Giornalista statunitense (Lancaster 1894 - Lisbona 1961). Nel 1915-17 si adoperò attivamente, a New York, per la concessione del suffragio alle donne. Fu corrispondente del Philadelphia Public Ledger e [...] romanziere Sinclair Lewis, da cui più tardi, nel 1942, si divise). Espulsa nel 1934 dalla Germania per le sue critiche al nazismo, tornò in patria, dove fu (1936-41) commentatrice politica del New York Herald Tribune. Tra le sue opere: I saw Hitler ...
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Cavani, Liliana
Flavio De Bernardinis
Regista cinematografica, televisiva e teatrale, nata a Carpi (Modena) il 12 gennaio 1937. Autrice di lucida intelligenza e con un senso rigoroso del dramma, ha [...] ), impostato con spirito laico e contestatorio, e a Il portiere di notte (1974), dove ha affrontato il tema del nazismo ponendosi in un'ottica deliberatamente al di fuori della morale tradizionale, per esplorare da un'angolazione intimista gli abissi ...
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Lang, Fritz (propr. Friedrich Christian Anton)
Alessandro Cappabianca
Regista cinematografico austriaco, naturalizzato statunitense nel 1935, nato a Vienna il 5 dicembre 1890 e morto a Los Angeles il [...] e sfugge comunque al semplicismo di qualunque condanna sommaria. L'ultimo film che L. girò in Germania, prima di fuggire dal nazismo in Francia e poi negli Stati Uniti, è Das Testament des Dr. Mabuse (1933; Il testamento del dottor Mabuse), ancora un ...
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Walbrook, Anton
Francesco Costa
Nome d'arte di Adolf Wilhelm Anton Wohlbrück, attore cinematografico e teatrale austriaco, naturalizzato britannico, nato a Vienna il 19 novembre 1896 e morto a Garatshausen [...] tra aristocratiche fatuità e segrete malinconie. Affermatosi nel cinema tedesco, qualche anno dopo l'ascesa al potere del nazismo si recò in Gran Bretagna, dove interpretò alcuni capolavori di Michael Powell ed Emeric Pressburger.
Figlio di un ...
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Scultore (Wedel 1870 - Rostock 1938), tra i maggiori rappresentanti dell'espressionismo. Ha lavorato in bronzo e specialmente in legno, sia figure singole, sia gruppi. Fu anche disegnatore, xilografo, [...] . Un soggiorno in Russia (1906) ebbe notevole importanza per la sua formazione. La sua scultura fu condannata dal nazismo come "arte degenerata": i grandi monumenti commemorativi dei caduti della prima guerra mondiale a Magdeburgo, Amburgo, Kiel ...
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Psicologo e filosofo (Berlino 1871 - Poughkeepsie, New York, 1938). Studiò a Berlino, dove ebbe come maestro H. Ebbinghaus; insegnò dal 1897 a Breslavia, nel 1906 fondò a Berlino (in collab. con O. Lippmann) [...] 1916 diresse il laboratorio di psicologia dell'univ. di Amburgo, dove insegnò filosofia, psicologia e pedagogia. Dopo l'avvento del nazismo si rifugiò nei Paesi Bassi, poi nel 1934 negli USA, alla Duke University (Durham, Carolina del Nord), dove si ...
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Scrittore polacco (Varsavia 1912 - ivi 1990). Affermatosi come sottile narratore psicologico (Szczury "I topi", 1932; Zołnierze "Soldati", 1933; Niekochana "Non amata", 1936; Lato "Estate", 1938), diede [...] Poljana", 1949; Żywe i martwe morze "Mare vivo e morto", 1952) un quadro sconvolgente della sorte degli Ebrei sotto il nazismo. Gran parte della sua produzione successiva (Ślepe lustro tych lat "Lo specchio cieco di questi anni", 1956; Obraz z kotem ...
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nazismo
s. m. [der. di Nazi, abbrev. ted. di Nationalsozialist «nazionalsocialista», adoperata poi anche in altre lingue]. – Forma abbreviata per nazionalsocialismo, con riferimento al regime dittatoriale instaurato in Germania da A. Hitler...
criptonazismo
(cripto-nazismo), s. m. Adesione dissimulata a ideali o metodi di stampo nazista. ◆ Nessuno pare accorgersi del paradosso per il quale l’accusa di cripto-nazismo viene agitata proprio da una Serbia che, insieme alla Croazia,...