Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Catia Di Girolamo
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Cecoslovacchia consegue l’indipendenza nel 1918 ed è il Paese più avanzato dell’Est [...] mette a segno, tra l’altro, il clamoroso colpo dell’attentato ad Heydrich nel 1942. A soffrire dell’occupazione nazista è, soprattutto, la comunità ebraica. Quella praghese, che conta 120 mila persone, viene completamente sterminata.
Il 5 maggio 1945 ...
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Nei primi quindici anni del nuovo millennio, con l’esplodere del terrorismo islamico e la crisi economica e finanziaria, l’a., già diffuso in molta parte d’Europa, sembra in crescita in forme in parte [...] storia, sviluppatasi trasversalmente sia a destra sia a sinistra per sessant’anni, riallacciandosi direttamente alla volontà nazista di cancellare ogni traccia dei crimini commessi e fondandosi sul rifiuto della documentazione storica sulla Shoah ...
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Sino al 1938 la propaganda di C.-K. ebbe come centro Vienna, mentre i suoi contatti politici si svilupparono in particolar modo presso i governi di Berlino e di Roma (Europa erwacht, Vienna 1934, e Kommen [...] die Vereinigten Staaten Europas?, ivi 1938). Dopo l'occupazione dell'Austria da parte della Germania nazista passò in Francia, acquistandone la cittadinanza e continuando a lanciare appelli d'unione all'Europa avviata verso un nuovo conflitto. La ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Ivana Ait
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La Norvegia acquista l’indipendenza dalla Svezia nel 1905 pur mantenendone molti punti in [...] un forte sentimento nazionale.
La politica interna del secondo dopoguerra
Anche in Norvegia, come in altre nazioni occupate dai nazisti, la capitolazione delle forze tedesche il 9 maggio 1945 rende possibile il ritorno del re e dei laburisti che ...
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Scrittore politico tedesco (Husum, Holstein, 1869 - Tegernsee, Monaco di Baviera, 1943); ufficiale della marina da guerra tedesca, si congedò (1900) e iniziò un'intensa attività pubblicistica, a sfondo [...] nazionalista. Dopo la prima guerra mondiale fondò (1920) il settimanale Der Reichswart, in cui attaccò la politica di adempimento del trattato di Versailles. Dal 1924 fu deputato al Reichstag e dal 1927 aderì al partito nazista. ...
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Scrittore tedesco (Lyck, od. Elk, Prussia Orientale, 1926 - Amburgo 2014). Dal 1945 si stabilì ad Amburgo; per due anni redattore capo del quotidiano Die Welt, ha fatto parte del Gruppo 47 ed è fra i protagonisti [...] L. si è dedicato quasi costantemente alla disamina critica di problemi dell'attualità tedesca, ancora ipotecata dal recente passato nazista. In uno stile realistico venato di coloriture aneddotiche ha scritto radiodrammi (tra cui Zeit der Schuldlosen ...
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Poeta rumeno, nato a Rusavat (distretto Buzan) il 24 maggio 1923, morto a Losanna il 24 maggio 1985. Laureatosi in lettere all'università di Bucarest, esordisce nel 1940 pubblicando alcune liriche nel [...] letteraria"). La prima raccolta di poesie, Panopticum (1943), è giudicata troppo contestatrice dalle autorità del regime dittatoriale pro-nazista, che ne impediscono pertanto la diffusione.
Dopo la guerra, C. pubblica Omul profilat pe cer (1945, "L ...
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JASTRUN, Mieczysław
Riccardo PICCHIO
Pseudonimo del poeta polacco Mieczysław Agatstein, nato a Korolówka il 29 ottobre del 1903. È uno dei migliori stilisti polacchi contemporanei.
La sua carriera letteraria [...] tempo, del formalismo intellettualistico proprio di quel gruppo. Le esperienze della seconda guerra mondiale, con l'occupazione nazista, il disastro della Polonia e lo sterminio degli Ebrei, gli dettarono toni nuovi, più immediatamente sofferti in ...
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Terra, Gabriel
Politico uruguaiano (Montevideo 1873-ivi 1942). Esponente del Partido colorado, divenne presidente del Paese nel 1931. Col pretesto di affrontare la crisi economica in modo più incisivo, [...] 1933 sciolse l’assemblea legislativa e revocò la Costituzione, instaurando una dittatura di fatto. Rieletto nel 1934, migliorò i rapporti con gli Stati Uniti, ma intensificò pure le relazioni con la Germania nazista. Rimase in carica fino al 1938. ...
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Uomo politico ungherese (Murga, Tolna, 1886 - Monaco di Baviera 1936). Sottosegretario nel governo di Szeged (1919), fondò (1923) il partito dell'indipendenza naz., fusosi (1928) con il partito dell'unità [...] Károlyi dal 1929, divenne presidente del Consiglio dei ministri (1932). In politica interna si ispirò alle esperienze fascista e nazista; in quella estera osteggiò la Piccola Intesa mediante più strette relazioni con l'Austria e l'Italia, e propugnò ...
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nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
nazistico
nazìstico agg. (pl. m. -ci), non com. – Del nazismo, dei nazisti (propriam. forma accorciata per nazionalsocialistico): la Germania n.; le dottrine n.; e in espressioni spreg. o polemiche: metodi n.; concezioni aberranti e nazistiche.