Pseudonimo del poeta greco G. Seferiàdis (Σεϕεριάδης; Smirne 1900 - Atene 1971). Dopo aver studiato legge a Parigi, intraprese la carriera diplomatica (1926), che concluse nel 1962 come ambasciatore a [...] Londra. Le peregrinazioni impostegli dal servizio, incluse quelle al seguito del governo greco dopo l'invasione nazista, radicarono nel suo animo il sentimento dell'esilio, precocemente sperimentato con l'esodo della popolazione greca dall'Asia ...
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Narratore croato (Stretto, presso Sebenico, 1905 - Zagabria 1996). Robustezza espressiva e concisione plastica caratterizzano le prime raccolte di novelle (Na kamenju "Sui sassi", 1940; Izvan stvari "Fuori [...] ). Nella sua produzione del dopoguerra ebbe largo posto la raffigurazione di episodî della lotta contro l'occupazione nazista (Brigada "La brigata", 1945; Ponižene ulice "Strade umiliate", 1950; Bijeli kamen "Sasso bianco", 1956; Smrtni zvuci "Suoni ...
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NOBEL
. I Premi Nobel (XXIV, p. 867; App. I, p. 899). - Nel 1938 il premio per la fisica fu attribuito a Enrico Fermi (Roma, Università); quello per la chimica a Richard Kuhn (Heidelberg) che declinò [...] il premio in omaggio al divieto imposto dal governo nazista ai Tedeschi di accettare un premio Nobel dopo che quello per la pace era stato conferito, nel 1935, a Karl v. Ossietzky, condannato da un tribunale tedesco; quello per la fisiologia e ...
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Scrittore tedesco (Amburgo 1914 - Celle, Bassa Sassonia, 1979). Personalità assai discussa, propose testi provocatorî, talora utopistici, in cui la rivolta individuale contro ogni forma di prevaricazione [...] sperimentalismo strutturale e formale. Esordì con Leviathan (1949; trad. it. 1995), chiaro e crudele riferimento alla tragedia nazista e al rischio di nuove esperienze d'irrecuperabile disumanizzazione. Seguì una serie di racconti e romanzi: Brands ...
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Giornalista e scrittore danese (n. Ordrup, Copenaghen, 1899 - m. 1967), figlio di Agnes Henningsen. Collaboratore di Klingen e redattore della Kritisk Revue (1926-28), fu esponente del radicalismo danese [...] impegnandosi a favore del funzionalismo in architettura, battendosi per il rinnovamento della cultura e opponendosi per primo all'ideologia nazista con il saggio Hvad med kulturen? ("Che fare della cultura?", 1933). Fu autore fin dal 1920, spesso in ...
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Poeta lituano (Gaidžiai 1904 - Vilnius 1969). Dopo un esordio simbolista, aderì (1926) al gruppo dei Keturvėjninkai, espressione lituana del movimento futurista vicino alla poesia di V. V. Majakovskij [...] granatieri", 1926; Sveiki, broliai dainininkai "Salve, fratelli cantori", 1935); lavorò inoltre (1938-40) come redattore al settimanale satirico Kuntaplis. Arrestato durante l'occupazione nazista, ricoprì varie cariche pubbliche in epoca sovietica. ...
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SALINARI, Carlo
Achille Tartaro
Critico letterario, nato a Montescaglioso (Matera) il 17 ottobre 1919, morto a Roma il 25 maggio 1977. Studiò a Roma e si laureò in lettere (1941) con N. Sapegno, discutendo [...] una tesi su Guido Cavalcanti. Iscrittosi al PCI, prese parte alla Resistenza; imprigionato durante l'occupazione nazista, scampò fortunosamente alla fucilazione. Per la sua attività clandestina fu decorato di due medaglie d'argento. Dopo la guerra ...
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Scrittore norvegese (Kragerø 1895 - Fornebu, Oslo, 1946), giornalista (Vor Verden, 1923-29; Tidens Tegn, 1924-40) e saggista conservatore: Streiftog i digtning og taenkning ("Escursioni nella poesia e [...] e il nostro tempo", 1938); aderì nel 1934 al Movimento di Oxford e fece parte della resistenza durante l'occupazione nazista. I suoi romanzi e drammi (per es., Den forjaettede dag "Il giorno promesso", 1926; Duel, 1932; Allerede nu "Già ora ...
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Perec, Georges
Simona Mambrini
Scrittore francese, nato a Parigi il 7 marzo 1936, morto a Ivry-sur-Seine il 4 marzo 1982. Figlio di ebrei polacchi emigrati negli anni Venti, nel 1940 rimase orfano del [...] padre, ucciso all'inizio della Seconda guerra mondiale, e tre anni dopo della madre, deportata in un lager nazista. Compiuti gli studi secondari al Collège d'Étampes, nel 1954 s'iscrisse alla Sorbona, dove seguì irregolarmente i corsi di sociologia. ...
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Scrittore austriaco, nato a Gorizia il 19 agosto 1895, morto a Berlino il 22 ottobre 1959. Figlio del drammaturgo Franz Adamus, partecipò alla prima guerra mondiale, fu impiegato di magazzino a Vienna [...] e infine, nel 1935, regista della Reichs-Rundfunk-Gesellschaft di Berlino. Prima simpatizzante con i gruppi dell'estrema sinistra, poi nazista, fu redattore culturale della Neue Zeit di Linz, e più tardi, direttore della "Scala" a Vienna. Negli anni ...
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nazista
s. m. e f. e agg. [v. nazismo] (pl. m. -i). – Forma accorciata per nazionalsocialista, usata comunem. con tono polemico per indicare non solo chi fu esponente o fautore del nazionalsocialismo, ma anche chi tuttora ne condivida o esalti...
nazistico
nazìstico agg. (pl. m. -ci), non com. – Del nazismo, dei nazisti (propriam. forma accorciata per nazionalsocialistico): la Germania n.; le dottrine n.; e in espressioni spreg. o polemiche: metodi n.; concezioni aberranti e nazistiche.