Pittore tedesco (Aschaffenburg 1880 - Davos 1938). Con E. Heckel e K. Schmidt-Rottluff formò (1905) il gruppo Die Brücke; fu (1911) a Berlino, poi (1916) a Davos fino alla morte, avvenuta per suicidio. [...] nella sua formazione si ispirò a E. Munch, superando così il neo-impressionismo dei suoi primi quadri. Nel periodo di Dresda e poi di polemica sociale, la sua pittura fu condannata dal nazismo come "degenerata". Nell'ultimo periodo a Davos trovò nel ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Federico Chabod
Sergio Bertelli
L’importanza della figura di studioso di Federico Chabod, uno tra i massimi storici del Novecento italiano, non si limita alla sua produzione scientifica, né alla rilevanza [...] ma «i grandi eventi (la Prima e poi la Seconda guerra mondiale, il nazismo)» (F. Chabod, A. Momigliano, Un carteggio del 1959, cit., p. si trovavano fra gli antifascisti ma tra i fascisti e i neo fascisti! Com’era logico (p. 104).
Nell’ultima missiva, ...
Leggi Tutto
DEL NOCE, Augusto
Stefano Di Bella
La vita
Nacque a Pistoia l’11 agosto 1910 da Ubaldo, alto ufficiale dell’esercito, e da Lia Dratis, di origini savoiarde. La famiglia si trasferì a Savona, per poi [...] distinzione essenziale anche tra fascismo italiano e nazismo: il secondo visto come tentativo di semplice Noce condivideva ampiamente l’analisi su tale società svolta da pensatori neo-marxisti (dallo stesso Rodano alla Scuola di Francoforte e in ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Guido De Ruggiero
Maurizio Torrini
Storia della filosofia e Storia del liberalismo europeo sono le due opere cui è legato il nome di Guido De Ruggiero, con filosofia e politica non sempre in lui conciliate. [...] prefigurare il futuro. Quella Seconda guerra mondiale, il razzismo, il nazismo, la guerra civile, la bomba atomica non erano addomesticabili, straniero. Di qui i suoi interessi per il neo-pragmatismo (John Dewey), la sociologia, il neopositivismo. ...
Leggi Tutto
GUARDINI, Romano
Maria Virginia Geremia Borruso
Nacque a Verona, il 17 febbr. 1885, da Romano Tullo e da Paola Maria Berardinelli, entrambi appartenenti ad agiate famiglie di commercianti. Un anno dopo [...] naziste. In ogni caso, la convivenza del movimento con il nazismo fu molto difficile: fin dal 1933 subì una serie di l'unilateralità del pensiero moderno, sia nella forma dell'idealismo neo o postkantiano che tutto riduce al soggetto, sia nella forma ...
Leggi Tutto
Psicanalisi
Peter Gay
Introduzione
A differenza di altre discipline che rientrano nel campo delle scienze umane, come ad esempio la sociologia o l'antropologia culturale, la psicanalisi è stata - e [...] , dai suoi membri costretti all'esilio dall'avvento del nazismo in Germania. I collaboratori più noti dell'Istituto furono Max Herbert Marcuse, tutti esponenti altamente sofisticati della neo-sinistra hegeliana, che specialmente negli anni dell' ...
Leggi Tutto
Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Antoni, Geymonat, Abbagnano e Pareyson
Maurizio Torrini
Nell’ambito del neoidealismo, predominante in Italia nella prima metà del Novecento, si colloca la riflessione di Carlo Antoni (Senosecchia, Trieste [...] ma anche i germi del disfacimento che dovevano condurre al nazismo. In Hegel colse la reazione all’irrazionalismo romantico, ma filosofico straniero. Di qui i suoi interessi per il neo-pragmatismo (John Dewey), la sociologia, il neopositivismo. ...
Leggi Tutto
bolsonarismo s. m. L'ideologia e la concezione politica ed economica di Jair Messias Bolsonaro, uomo politico brasiliano, presidente del Brasile dal 1° gennaio 2019. ◆ [tit.] Il Brasile tra bolsonarismo e familismo [sommario] Si è presentato...
neonazismo
s. m. [comp. di neo- e nazismo]. – Ogni movimento o gruppo politico di estrema destra che dopo il 1945 abbia riadottato l’ideologia e i metodi del nazionalsocialismo.