CITARELLI, Francesco
Gennaro Borrelli
Nacque verso il 1790 a Napoli. Giovanissimo, fu allievo di F. Verzella, scultore in legno, l'ultimo rappresentante della grande tradizione settecentesca napoletana. [...] , sin dal 1822, il C. aveva ricevuto commesse per opere di pittura e scultura, ove le eleganze dell'accademismo neoclassico, portato del momento, appaiono fuse a un robusto impianto d'origine settecentesca, come nelle tele del 1822 per la distrutta ...
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CERIGHELLI (Serighelli), Pietro
Piero Capuani
Nacque a Bergamo nel 1719 (Fornoni). Fin dall'età più tenera fece parte dei "giovanissimi" e amatissimi e, stando ai ritratti, "bellissimi" scolari, (o [...] artisti del Settecento che operarono nel Bergamasco, senza elevarsi ad uno stile proprio, innovatore, già presago delle stilizzazioni neoclassiche che trionfarono in Bergamo con la scuola del Diotti.
Fonti e Bibl.: C. Marenzi, Il Servitor di piazza ...
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LEONARDI, Leoncillo
Maura Picciau
Nacque a Spoleto il 18 nov. 1915 da Fernando, professore di disegno e poeta dialettale, e da Giuseppina Magni, ultimo di tre figli, dopo Chiara e Lionello.
Il nonno [...] per le arti applicate - l'Ermafrodito e le Quattro stagioni, ironici busti dai colori vivaci, che echeggiano le porcellane neoclassiche, rivissute in tono popolare, secondo un estro malinconico e vagamente surrealista. Sul finire del 1941, dopo avere ...
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LUCATELLI (Locatelli), Giuseppe
Rossella Canuti
Nacque il 16 marzo 1751 a Mogliano (non lontano da Macerata) da Filippo, medico, e da Teresa Morelli di Pergola.
Nella sua città, presso S. Carnili, modesto [...] allievo e amico di A.R. Mengs (che assistette fino alla morte, nel 1779), evolvendo il suo stile dal barocco al neoclassico. Mengs lo introdusse nella cerchia del diplomatico spagnolo e mecenate J.N. de Azara e, al fine di ammorbidire la rigidezza ...
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CERONI, Carlo
Michela Di Macco
Nacque a San Mamette (Valsolda) nel 1749 da Antonio, architetto, e da Giacoma Fontana (dati deducibili dalla lapide nel cimitero di S. Lazzaro, a Torino); giunse a Torino [...] è ancora interiormente Ancien Régime, con quella razionalizzazione delle soluzioni che denuncia una consapevolezza di istanze neoclassiche: più radicali rispetto al Quarini, più vicine al Barberis e soprattutto a Filippo Castelli.
Nella duplice ...
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DE MAIO, Paolo
Mario Alberto Pavone
Figlio di Giovanni Pietro e di Ovidia Izzo, nacque a Marcianise (Caserta) il 15 genn. 1703.
Il De Dominici (1745), inserendolo tra i discepoli di Francesco Solimena, [...] tele per l'Annunziata e per l'Immacolata di Capua. Nel 1760, aderendo alle suggestioni verso le formulazioni neoclassiche di impronta romana (rispetto alle quali prese sollecita, quanto diversificata posizione, l'ambiente napoletano), realizzò, nell ...
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BETTOLI, Nicolò (Nicola)
Augusta Ghidina Quintavalle
Figlio di Luigi e di Luigia Salati, nacque a Parma il 3 sett. 1780, e fu il più illustre esponente di una famiglia di artisti. Sebbene non abbia potuto [...] 'Amministrazione della dogana (1851), poi non eseguita, il nuovo ingresso per la Camera di S. Paolo riflettente motivi correggeschi e neoclassicí. Dopo più di un anno di inattività per malattia, morì a Parma il 16 luglio 1854; è sepolto, nel cimitero ...
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BACCIN, Giovanni Maria (Gian Maria)
Gino Barioli
Personaggio di primaria importanza per la storia della ceramica veneta del sec. XVIII e, in particolare, di quella delle Nove. Nacque alle Nove (Vicenza) [...] B. ebbe, nel 1786, il diritto di "privativa"), appare positiva, nella sua vicenda, l'utilizzazione delle varianti auliche e popolari "neoclassiche" di moda in quello scorcio del secolo. Tipici di quel momento: l'uso del "rosso o porpora di Cassio", l ...
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BACCIARELLI, Marcello
Stefan Kozayiewicz
Nacque a Roma il 16 febbr. 1731, da Filippo e Ortensia Capazzi. Studiò pittura con Marco Benefial. Nel 1750 (o 1753 ?) fu chiamato a Dresda dal direttore della [...] , quello semplice (verso il 1790; ambedue al Museo Nazionale di Varsavia). Col tempo, l'impronta rococò cede all'influsso neoclassico e il pittore dà più rilievo alla linearità delle immagini, senza mai rompere d'altronde con la tradizione barocca ...
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POLETTI, Luigi
Raffaella Catini
POLETTI, Luigi. – Nacque a Modena il 28 ottobre 1792 da Giuseppe e da Domenica Carretti. Nella città natale frequentò il ginnasio e il liceo e, al tempo stesso, i corsi [...] di quella città e della Corte di giustizia di Fermo, per il quale predispose, in Appignano, i progetti di una facciata neoclassica per un casino (1823) e di un caffehaus: il secondo, ultimato nel 1826, venne ideato in forma di esedra «pel suo ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto n.; un artista n., i pittori, i poeti neoclassici....
scultura
(ant. scoltura) s. f. [dal lat. sculptura, der. di sculptus, part. pass. di sculpĕre «scolpire»]. – 1. a. L’arte e la tecnica di scolpire, cioè di raffigurare il mondo esterno, o piuttosto di esprimere l’intuizione artistica per mezzo...