BARTOLI, Daniello
Alberto Asor-Rosa
Nacque a Ferrara il 12 febbr. 1608, ultimo fra tre figliuoli di Tiburzio. Alle scuole del collegio della Compagnia di Gesù studiò grammatica, lettere umane e retorica. [...] , cfr. Ch. Sommervogel, Bibliothèque de la Compagnie de Yésus, I, BruxellesParis 1890, coll. 965-85. Per il giudizio dei puristi e dei neoclassici, cfr. A. Avetta, Di alcuni giudizi letter. sul p. D. B., in Riv. d'Italia, VI (1903), pp. 527-35. Per i ...
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MALVASIA, Carlo Cesare
Maria Elena Massimi
Nacque a Bologna nel 1616, dal conte Anton Galeazzo (1577-1669) e dalla moglie legittima Caterina Lucchini, "femmina di bassa condizione" (Fantuzzi, pp. 149 [...] di pittori bolognesi (appunti inediti), Bologna 1961, pp. VI-XLIX; G. Previtali, La fortuna dei primitivi dal Vasari ai neoclassici (1964), Torino 1989, pp. 51-62; P. Barocchi, Storiografia e collezionismo dal Vasari al Lanzi, in Storia dell'arte ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2012)
Bernardo Davanzati
Cosimo Perrotta
Per riconoscimento unanime degli storici è il grande iniziatore del pensiero moderno sulla moneta. Esprime con efficacia sia l’idea della moneta-merce (posizione metallista) [...] poco per parlare – anche per quanto riguarda Davanzati – di teoria quantitativa. D’altra parte i classici e i neoclassici, grazie alla teoria quantitativa, hanno sempre trascurato l’importanza dell’accumulazione di denaro ai fini dello sviluppo. I ...
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CIAMPINI, Giovanni Giustino
Silvia Grassi Fiorentino
Nacque a Roma il 13 apr. 1633 da Antonio, cittadino romano originario della Valtellina, e da Margherita Taglietti. Avviato agli studi giuridici dal [...] . della R. Dep. romana di st. patria, LIX (1936), pp. 137-177; G. Previtali, La fortuna dei primitivi dal Vasari ai neoclassici, Torino 1964, pp. 34, 189, Si vedano infine le recensioni all'opera del C. negli Acta Eruditorum, VII (1688), pp. 167-172 ...
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Stato dell’Europa occidentale, confinante a NE con la Francia e Andorra e a O con il Portogallo. La S., bagnata a NO e a SO dall’Atlantico, a S e a E dal Mediterraneo, comprende la maggior parte (85%) [...] la lengua (1713) segna l’inizio di un’attività codificatrice e sistematrice. I circoli più desiderosi di rinnovamento sono tenacemente neoclassici: ne è prova la lunga polemica sul teatro del Seicento, che nasce nell’Academia del buen gusto e viene ...
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Stato insulare dell’Europa nord-occidentale. Comprende la maggior parte delle Isole Britanniche (precisamente la Gran Bretagna e la parte nord-orientale dell’Irlanda) tra l’Oceano Atlantico, a NO, il Mare [...] giunge a una perfetta fusione tra ritratto e paesaggio.
Tra 18° e 19° sec., una personale recezione delle istanze neoclassiche è testimoniata dall’opera scultorea e disegnativa di J. Flaxman, mentre H. Füssli e W. Blake sono emblematici interpreti ...
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Stato dell’Europa centro-orientale, che si affaccia per circa 500 km sul Mar Baltico. I confini terrestri corrono a S lungo la linea spartiacque delle catene montuose dei Sudeti e dei Beschidi, che separano [...] Stanislao Augusto Poniatowski, 1764-95), affiorarono contatti con le tendenze neoclassiche francesi (neoclassicismo polacco o stile Stanislao Augusto). Tra gli architetti neoclassici, notevoli W. Gucewicz (cattedrale di Vilnius), J. Kubicki (palazzo ...
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TORINO (A. T., 24-25-26)
Piero LANDINI
Goffredo BENDINELLI
Giulio Carlo ARGAN
Francesco LEMMI
Gino TAMBURINI
Luigi MICHELOTTI
Andrea DELLA CORTE
Piero BAROCELLI
Francesco COGNASSO
Piero PIERI
Capoluogo [...] Po, poco prima costruito, sorse il tempio della Gran Madre di Dio, a ricordare l'esodo dei Francesi: opera fredda e neoclassica, ma bene inquadrata nel complesso paesistico. Sotto Carlo Felice la città s'ingrandì ancora verso il Po e verso la Porta ...
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VATICANO, Stato della Citta del
Umberto TOSCHI
Leone GESSI
Teodosio MARCHI
Pietro PISANI
Carlo CECCHELLI
Gino BORGHEZIO
Johann STEIN
VATICANO, Stato della Città del (A. T., 24-25-26 bis).
Sommario. [...] Mengs e dell'Unterberger. Ma per opere davvero imponenti, bisogna rifarsi ai musei, in cui si vede la completa evoluzione dell'arte neoclassica, al tempo di Clemente XIV, di Pio VI e di Pio VII, nell'opera del Simonetti, del Camporesi, dello Stern e ...
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(fr. fresque; sp. afresco; ted. Fresko; ingl. fresco). -
Tecnica. - Si chiama affresco la pittura fatta coi pigmenti colorati (semplicemente impastati o diluiti con acqua) distesi su una preparazione di [...] . Finché poi, nella seconda metà del secolo, il tirolese M. Knoller e il fiorentino G. Traballesi adotteranno teorie e modi neoclassici; ma, affrescando, tra l'altro, il Palazzo reale e la Villa di Monza, conserveranno nel colorito e nel tocco un ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto n.; un artista n., i pittori, i poeti neoclassici....
esogeneita
eṡogeneità s. f. [der. di esogeno, raccostato a sost. come omogeneità e eterogeneità, der. peraltro da agg. terminanti in -geneo]. – L’essere, il risultare esogeno. Si dice in partic., nel linguaggio econ., con riferimento a variabili...