Capitale
Giorgio Lunghini
Introduzione
'Capitale' è un termine tratto dal linguaggio comune, con cui si indica normalmente qualsiasi forma di ricchezza accumulata e accantonata, che consenta di ottenere [...] e Keynes, avevano in mente una società divisa in classi; dall'altro coloro che, come Senior, Say, i marginalisti, i neoclassici moderni, hanno in mente una società integrata. Per i primi il capitale è un aspetto del potere che la classe proprietaria ...
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CAUCIG (Caucigh, Causich, Cauzio, Kaucig, Kauzich, Kauzig, Kauzio, Kavčič), Francesco (Franz, Franc) Saverio Antonio Nicolò
Ksenija Rozman
Nacque il 4 dic. 1755 a Gorizia da Andrea, sarto, di famiglia [...] vicolo S. Isidoro (dal 1785 con Felice Giani).
A Roma l’ispirazione del C. fu stimolata dalle opere degli artisti neoclassici come David, Canova, A. von Maron; Goethe lo ricorda nella sua opera Winkelmann und sein Jahrhundert (Tübingen 1805, p. 320 ...
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Artaud de Montor, Alexis-François
Remo Ceserani
Diplomatico, letterato e amatore d'arte francese (Parigi 1772-1849). Durante i molti anni passati in Italia (a Roma con la missione Cagault nel periodo [...] correnti di gusto e della nuova sensibilità. Ne è una testimonianza il fatto che provò un uguale interesse per l'arte neoclassica e per quella dei primitivi, appassionandosi a Giotto e Canova, all'Orcagna e a David.
Mentre si trovava a Firenze (1804 ...
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AMATI, Carlo
Paolo Mezzanotte
Nato a Monza il 22 ag. 1776. Figlio di Alessio, rinomato fabbricatore di organi, studiò in gioventù lettere e filosofia, prima al Seminario Monzese, poi a Milano col Soave [...] si rifà a forme goticizzanti e che ha conservate le porte dette "del Pellegrini" e la zona basilare seicentesca. Ma caratteri neoclassici hanno altre opere dell'A. quali la chiesa di Casate Nuovo in Brianza (1805), la facciata della chiesa di Brivio ...
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AGNATTI, Cesare
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Mosaicista, attivo a Roma intorno al 1780. È citato dal Moroni - che ne dà erroneamente il cognome come Aguatti - tra i primi a impiegare la tecnica degli "smalti filati" per l'esecuzione [...] , Milano 1950, p. 211; P. della Pergola, La Galleria Borghese in Roma, Roma 1954, p. 14; E. Lavagnino, L'arte moderna dai neoclassici ai contemporanei, Torino 1956, p. 50.
Per Antonio A.: G. Moroni, op. cit., XLVII, pp. 78-79; Diario di Roma, 1846, n ...
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OCCUPAZIONE E DISOCCUPAZIONE
Renato Brunetta
Franca Rabaglietti
(v. occupazione, XXV, p. 138; occupazione piena, App. II, II, p. 433; disoccupazione, XIII, p. 22; App. I, p. 520; II, I, p. 791; III, [...] le imprese anche nell'ipotesi di salari flessibili. L'importanza di questi casi nell'annullare la validità dell'ipotesi neoclassica è stata particolarmente evidenziata poiché essi appaiono "tutt'altro che irrilevanti al punto che è assai dubbio se ...
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MACRO E MICROANALISI
Marco Lippi e Nicolò Addario
Economia
di Marco Lippi
Introduzione
Il più importante oggetto di interesse per l'economia politica è sempre stato costituito dalle grandezze macroeconomiche, [...] alla funzione aggregata di produzione
Come abbiamo visto, Keynes non criticava l'uso della funzione di produzione da parte dei neoclassici, ossia l'idea che a un salario più basso corrisponde una maggiore domanda di lavoro, a produzione data. La sua ...
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Scritti d'arte del primo Ottocento – Introduzione
Fernando Mazzocca
A Paola Barocchi
Credo che la vocazione tutta italiana, posta entusiasticamente in risalto da Julius von Schlosser nella sua Letteratura [...] in quanto riguardano il percorso teorico e il dibattito sul gusto che ha accompagnato il fondamentale passaggio dagli ideali neoclassici, legati alla formulazione del bello ideale, a quelli romantici e puristi, dove la relatività del bello e le ...
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PELLEGRINI, Domenico
Enrico Lucchese
PELLEGRINI, Domenico. – Nacque a Galliera Veneta il 19 marzo 1759, da Giambattista e Teresa Franzato. Abbandonata la professione di parrucchiere alla quale era stato [...] » e da «l’idea della soda bellezza» (in Memorie per le belle arti, IV, 1788, pp. XXIX-XXXII): canoni neoclassici, ai quali doveva forse avvicinarsi, nella scelta iconografica, la contemporanea Morte di Messalina (dispersa) citata da Francesco Zanotto ...
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Lirici del Settecento - Introduzione
Mario Fubini
Due poeti che il lettore cercherà invano in questo volume vanno considerati quasi i poli della nostra raccolta: Metastasio e Parini. Ne son rimasti [...] messi in luce dal De Sanctis, non son da cercare negli altri poeti che si raccolgono sotto la etichetta di neoclassici, i poeti della cosi- detta scuola lombarda, i pindarici parmensi o gli oraziani modenesi. Basti, se pur occorre, raffrontare quegli ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto n.; un artista n., i pittori, i poeti neoclassici....
esogeneita
eṡogeneità s. f. [der. di esogeno, raccostato a sost. come omogeneità e eterogeneità, der. peraltro da agg. terminanti in -geneo]. – L’essere, il risultare esogeno. Si dice in partic., nel linguaggio econ., con riferimento a variabili...