Complesso movimento culturale europeo manifestatosi fra la seconda metà del 18° sec. e il primo trentennio del 19° sec., che, oltre a interessare tutti gli aspetti dell’arte, coinvolse il profondo rinnovamento [...] e J.G. Schadow, in Danimarca con B. Thorvaldsen e in Francia con J.-A. Houdon e J. Pradier.
Nel periodo neoclassico importante fu anche l’attività degli incisori, massimo dei quali fu G.B. Piranesi, attivo anche come architetto. L’incisione fu uno ...
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Scultore e pittore (Roma 1758 - Milano 1826), fra i più noti neoclassici. Lavorò soprattutto a Milano, dove insegnò nell'Accad. di Brera. Affermato ritrattista (busti di Napoleone, di Maria Luisa, di A. [...] Appiani, ecc.). Dal 1805 diresse i lavori per la decorazione dell'Arco del Sempione e quelli di statuaria per il duomo di Milano (1810-12). n Anche suo fratello Vincenzo (Castelbolognese 1746 - Roma 1820) ...
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Pittore (Firenze 1727 - Londra 1785). Si formò a Firenze e a Roma, adeguandosi a modi neoclassici: freddo e convenzionale nella pittura, fu elegante e libero nei disegni (spesso tradotti in incisioni da [...] F. Bartolozzi). Dal 1755 fu a Londra, dove ebbe grande successo e fu tra i fondatori della Royal Academy ...
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Pittore (Foligno 1739 - Roma 1816). Attivo in Umbria e Lazio, dalla prima impostazione rococò passò con successo a modi neoclassici. A Roma decorò numerosi edifici (i palazzi Chigi, Spada, Braschi, di [...] Spagna), spesso a fianco di F. Giani e G. Cades ...
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Architetto (Breslavia 1766 - Berlino 1811). Soggiornò (1790 circa - 1794) a Roma, dove fece parte del gruppo Tischbein-Carstens. Ispirandosi agli ideali neoclassici, lavorò a Berlino (Vecchia Zecca, 1798 [...] - 1800, ora distrutta), Weimar (nel castello), Lauchstädt (nel teatro, 1802). In stretto contatto con D. Gilly e K. F. Schinkel, insegnò urbanistica all'Accademia di Berlino ...
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Scultore (Arolsen, Assia, 1777 - Dresda 1857). Fu inizialmente attivo a Berlino con J. G. Schadow, divenendo uno dei più noti scultori neoclassici. Soggiornò poi spesso in Italia (1805-11; 1812-15; 1816-18), [...] dove fu influenzato da A. Canova e soprattutto da B. Thorvaldsen. Definitivamente a Berlino dal 1819, lavorò con C. F. Thieck e K. F. Schinkel, eseguendo molti ritratti di personaggi del suo tempo (di ...
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Scultore (Genova 1745 - ivi 1823). Allievo di F. Schiaffino, fu poi a Roma (1771-90) seguace di A. Canova. Fu uno dei più notevoli scultori neoclassici genovesi; nelle sue opere (statue per il Palazzo [...] Ducale e per numerose chiese e palazzi di Genova) si nota ancora una certa grazia settecentesca ...
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Pittore (Savona 1742 - ivi 1820). Studiò a Roma con P. Batoni, e, ritornato in patria, svolse intensa attività di frescante: numerose chiese liguri furono da lui decorate secondo canoni fondamentalmente [...] neoclassici, con buona fattura. Ebbe numerosi allievi. ...
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Architetto (New York 1874 - ivi 1937). Studiò all'accademia americana di Roma e all'École des beaux-arts di Parigi. Nella sua vasta e rinomata produzione mantenne i modi eclettici, neoclassici e neorinascimentali, [...] della sua formazione: Tempio di rito scozzese a Washington (1910); Union station a Richmond (1919); Constitution hall a Washington (1930); monumento ai caduti americani a Montfaucon in Francia (1937); ...
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Scultore (Savignano, Prato, 1777 - Firenze 1850). Ventenne si recò a Parigi, alla scuola di L. David, e strinse amicizia con Ingres e partecipò alla decorazione di Place Vendôme. Discostandosi dagl'ideali [...] neoclassici, si orientò verso l'arte toscana del 15º sec., ricercando la bellezza fuori dei canoni accademici. Chiamato (1807) da Elisa Baciocchi a dirigere l'Accademia di Carrara, caduto Napoleone passò a Firenze dove, per esser noto come ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto n.; un artista n., i pittori, i poeti neoclassici....
esogeneita
eṡogeneità s. f. [der. di esogeno, raccostato a sost. come omogeneità e eterogeneità, der. peraltro da agg. terminanti in -geneo]. – L’essere, il risultare esogeno. Si dice in partic., nel linguaggio econ., con riferimento a variabili...