Economia e politica del lavoro
Carlo Dell'Aringa
Introduzione
L'economia del lavoro è uno dei campi specialistici in cui si divide l'economia politica. Due filoni di pensiero si contendono, da sempre, [...] americani, fra i più attivi ricercatori nel campo del lavoro, ha espresso a più riprese dissenso nei confronti dell'approccio neoclassico e lo ha giudicato inadeguato per l'analisi dei problemi del lavoro. Questo gruppo, che in una recente rassegna ...
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Retribuzione del lavoratore subordinato, in particolare dell’operaio.
Definizione e tipologie
Nel linguaggio economico, a differenza che nel linguaggio giuridico e comune, s. è la remunerazione del lavoro [...] che si definisce in funzione del salario.
Le teorie recenti. Dagli anni 1960 anche la teoria di impostazione neoclassica ha subito nuovi sviluppi per tener conto di alcuni elementi prima trascurati (disoccupazione involontaria, non flessibilità dei s ...
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Avanzamento in senso verticale, verso gradi o stadi superiori, con implicito quindi il concetto del perfezionamento, dell’evoluzione, di una trasformazione graduale e continua dal bene al meglio, sia in [...] del progresso. In particolare, è stato rilevato che il p. non è indipendente dal sistema economico, come sostenuto dai neoclassici, ma è determinato anche dalle decisioni degli operatori. Già Harrod aveva ipotizzato che una fonte di p. tecnico, la ...
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Divisione del lavoro
Michele Salvati
Introduzione
La vastissima area tematica che si riferisce alla divisione del lavoro contiene alcuni dei problemi fondanti delle due maggiori discipline scientifiche [...] , di fatto, riescono ad assolvere il ruolo di coordinamento della divisione sociale del lavoro, un problema che l'economia neoclassica si è proposta di risolvere in modo rigoroso. Il mistero si infittisce se consideriamo l'altro ruolo che i mercati ...
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Attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi.
Economia
Tipi di impresa
Dal punto di vista economico le i. si distinguono in imperfette e perfette, a seconda [...] si trasformava in un involontario altruismo, come se tutti gli operatori fossero guidati da una mano invisibile. I neoclassici, invece, descrivono il comportamento della singola i. che opera per il perseguimento del massimo profitto in concorrenza ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Economia (2013)
Augusto Graziani
Giorgio Gattei
Collocare Augusto Graziani nella storia del pensiero economico italiano non è agevole, perché egli non è stato un ‘grande’. È stato comunque uno dei fondatori in Italia [...] a un’alternativa radicale tra marginalisti prima e ‘squilibristi’ poi opposti al mainstream dell’ortodossia classica prima e neoclassica poi.
Ora, è stata caratteristica dell’economista ‘italiano’ tipo, che si confina al piano delle idee perché all ...
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Salari e stipendi
Renato Brunetta
Definizione
Con il termine salario, normalmente, si indica la remunerazione del lavoro dipendente operaio (i cosiddetti colletti blu); con il termine stipendio si indica [...] marginale conseguibile.In definitiva, ognuna di queste famiglie analitiche arriva a conclusioni in contrasto con il modello neoclassico standard, attribuendo ai soggetti coinvolti (imprese e lavoratori o sindacato) un certo grado di potere di mercato ...
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Risparmio
Pietro Alessandrini
Alberto Zazzaro
Definizione
Il risparmio è quella parte di reddito che non viene spesa a scopo di consumo. La determinazione contabile del risparmio è direttamente collegata [...] desiderata. Ciò fa sì che, sia pure attraverso una strada differente, la legge di Say trovi conferma anche nella teoria neoclassica: tutto il reddito distribuito viene interamente speso, o nell'acquisto di beni di consumo o in beni di investimento, e ...
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Costi
Giovanni Zanetti
Definizioni
Il termine 'costi' evoca un senso di sacrificio; indica un onere che è necessario sopportare per conseguire un risultato desiderato. Implicito, nel significato della [...] produttività costante il costo marginale è costante e coincide con il costo variabile medio. Se, come ipotizza la teoria neoclassica tradizionale, la produttività è in un primo tratto crescente e in un secondo tratto decrescente, allora i due costi ...
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(App. V, 1, p. 143)
Dagli anni Settanta è stata sempre più condivisa dall'opinione pubblica la consapevolezza che una buona qualità ambientale rappresenti la condizione irrinunciabile per uno sviluppo [...] che ha dominato gran parte della teoria della crescita economica del Novecento. I fattori produttivi sono, per i neoclassici, il capitale, il lavoro e il progresso tecnico. Le risorse naturali non figurano come specifici fattori produttivi (almeno ...
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neoclassico
neoclàssico agg. [comp. di neo- e classico] (pl. m. -ci). – 1. Del neoclassicismo, in arte e in letteratura; appartenente al periodo o alle tendenze del neoclassicismo: arte, stile, gusto n.; un artista n., i pittori, i poeti neoclassici....
esogeneita
eṡogeneità s. f. [der. di esogeno, raccostato a sost. come omogeneità e eterogeneità, der. peraltro da agg. terminanti in -geneo]. – L’essere, il risultare esogeno. Si dice in partic., nel linguaggio econ., con riferimento a variabili...