Architetto (Dresda 1736 - Dessau 1800). Protetto dal principe Leopoldo di Dessau, fece viaggi di studio in Inghilterra e in Italia dove ebbe modo di conoscere J. J. Winckelmann, G. B. Piranesi,J.-L. Clérisseau. [...] Le sue opere (Castello di Wörlitz, 1769-73; Teatro di corte a Dessau, 1777; ecc.) ebbero grande importanza per lo sviluppo del neoclassicismo tedesco. ...
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Architetto, pittore e scenografo (Firenze 1695 - Parigi 1766). Fu allievo di G. P. Pannini a Roma, dove studiò anche architettura. A Parigi dal 1724 svolse un'intensa attività nel campo della scenografia [...] per la facciata di Saint-Sulpice, realizzò la sua massima opera architettonica, considerata tra le prime manifestazioni del neoclassicismo: nel corso della realizzazione (1732-54), il progetto subì varie modifiche che rivelano l'influenza dell'opera ...
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Architetto (Chieri 1736 - Torino 1800 circa). Allievo e aiuto di G. B. Vittone, fino al 1770 lavorò in stretta comunanza con il maestro, tanto da rendere talvolta difficile l'identificazione della sua [...] regio e fino all'ultimo, in numerose chiese, ville, scenografie, portò il suo raffinato gusto settecentesco alle soglie del neoclassicismo. Opere principali: a Chieri le facciate di S. Filippo (1759) e di S. Bernardino (1792); a San Benigno Canavese ...
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FIRRIOLO (Ferriolo, Ferraiolo)
Gaetano Bongiovanni
Famiglia di stuccatori palermitani d'ornato e di figure, operanti tra la metà del Settecento e i primi decenni del sec. XIX. La loro attività si pone [...] , con i quali erano imparentati, sviluppando stilisticamente un ventaglio di moduli espressivi fra tardo-barocco e neoclassicismo.
Giuseppe nel 1754 lavorò insieme con il fratello Gaspare e con lo stuccatore Bartolomeo Sanseverino alla decorazione ...
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Pittore (Lucca 1708 - Roma 1787). Allievo a Roma di S. Conca e di A. Masucci, si rivolse soprattutto allo studio dell'antico e di Raffaello. La prima opera di grande respiro (Madonna col bambino e santi, [...] ) gli diede una fama che andò rapidamente crescendo. Amico di R. Mengs, fu uno dei massimi protagonisti del primo neoclassicismo romano, ma il suo classicismo, più che da un programma teorico, nasce dalla tradizione figurativa neo-cinquecentesca dei ...
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Pittore e incisore russo (n. presso Oranienbaum 1782 - m. Roma 1836). Formatosi in ambito accademico, il suo stile presenta, soprattutto nei ritratti, forza espressiva, caratterizzazione psicologica, plasticità [...] di modellato (Autoritratto, 1808, ritratti di E. Davydov, 1809, e di A. S. Puškin, 1827, tutti a Mosca, galleria Tret´jakov). A Roma (1816-23), l'influsso di A. Canova, di B. Thorvaldsen, di V. Camuccini, lo spinse a un freddo neoclassicismo. ...
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AZZURRI, Francesco
Manfredo Tafuri
Nacque a Roma nel 1827. Nipote dell'architetto Giovanni Azzurri (Roma 1792-ivi 1858), fu suo allievo all'Accademia romana di belle arti, subendone l'influenza neorinascimentale, [...] .
Giovanni era stato a sua volta allievo di Raffaello Stern ed era uno dei migliori esponenti del neoclassicismo romano che interpretò con un rigore storicistico certo limitativo dell'espressività architettonica, ma che gli permise comunque ...
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Scultore (Norton, Sheffield, 1781 - Londra 1841). Fondamentalmente autodidatta, si affermò presto a Londra per i suoi busti-ritratto, caratterizzati da acutezza psicologica e precisione realistica, e ottenne [...] (1826, Londra, St. Paul), monumento a Giorgio IV (1828, Londra, Trafalgar Square), ecc. A parte alcune concessioni al neoclassicismo, le sue opere mostrano rinnovati legami con la tradizione barocca e una particolare ammirazione per F. Roubiliac. ...
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PANEBIANCO, Michele
Davide Lacagnina
– Nacque a Messina il 30 dicembre 1806 da Cosimo e Caterina De Bartolo.
Allievo di Letterio Subba alla scuola di pittura del Regio Collegio carolino nella città [...] di soggetto storico e religioso e per la consistente produzione di ritratti. Considerato «il tipico esponente di un neoclassicismo in tono minore e d'impronta provinciale» (Barbera, 1985), interprete delle tendenze più conservatrici della committenza ...
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Architetto (Faenza 1744 - ivi 1814). Si formò a Faenza con Giuseppe Boschi e a Roma con Carlo Murena, collaboratore di L. Vanvitelli. Ingegnere-architetto dei Beni camerali in Romagna, operò a Pesaro (facciata [...] comunale, 1780-87; macello, 1791; varî palazzi). Alla maturazione culturale, da un classicismo tardobarocco a un neoclassicismo irregolare e aperto a contaminazioni lessicali, si accompagnò una maturazione politica verso gli ideali giacobini. Fu ...
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neoclassicismo
s. m. [der. di neoclassico]. – 1. Movimento artistico e culturale manifestatosi in Europa a partire dalla seconda metà del sec. 18° per reazione al barocco e al rococò, caratterizzato dal ritorno alle forme classiche assunte...
neoclassicista
s. m. e f. e agg. [der. di neoclassicismo] (pl. m. -i). – Artista esponente del neoclassicismo; fautore, seguace del neoclassicismo. Come agg., appartenente o relativo al neoclassicismo: il movimento, la pittura neoclassicista.