Scultore (Sciaffusa 1744 - Roma 1793). Dal 1754 a Londra, vi apprese l'arte del disegno e del modellare e completò la sua formazione all'Accademia di Copenaghen, a Parigi e a Roma. Influenzato dalle correnti [...] classicheggianti francesi e italiane, è uno dei più notevoli precursori del neoclassicismo, e segnatamente di A. Canova. A Roma, dove si stabilì dal 1778, T. esercitò la sua influenza anche sui giovani artisti stranieri, come F. A. von Zauner. Opere ...
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Pittore (Roma 1795 - ivi 1857). Allievo del padre Luigi (v.), di G. Landi e di V. Camuccini. Dal 1840 direttore dello Studio vaticano del mosaico, dal 1843 ispettore delle pubbliche pitture, presidente [...] (1854-55) dell'Accademia di S. Luca. Fu tra i più apprezzati esponenti del tardo neoclassicismo romano. Nei ritratti si libera talvolta dalla stanca imitazione di Raffaello che appesantisce le opere di soggetto storico e sacro. ...
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Architetto e incisore (n. 1740 circa - m. 1812), di origine scozzese. Dopo un viaggio a Roma (1768-69), elaborò progetti di ricostruzione delle terme imperiali e incisioni degli stessi monumenti (The baths [...] of the Romans, 1772). Dal 1779 architetto di Caterina II, introdusse in Russia la particolare interpretazione inglese del neoclassicismo: palazzi a Carskoe Selo (ora Puškin) e a Pavlovsk. ...
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Famiglia di architetti, di cui il più noto, Leopold (Vienna 1751 - Milano 1806), formatosi prima a Vienna, fu poi allievo e collaboratore di G. Piermarini a Milano. Il suo capolavoro, la Villa Reale di [...] Milano (1790, già Belgioioso, ora sede della Galleria d'arte moderna), è un raffinato esempio di neoclassicismo palladiano con elementi di gusto francese. Notevole, tra l'altro, la Villa Pesenti Agliardi (1798) a Sombreno. Ricordiamo anche: il ...
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Compositore (Polička, Moravia, 1890 - Liestal, Svizzera, 1959). Studiò con J. Suk e A. Roussel. Dal 1922 al 1940 risiedette a Parigi; nel 1941 si trasferì negli Stati Uniti, dove fu insegnante all'università [...] Scrisse molta musica di ogni genere, in un linguaggio influenzato principalmente dal folclore ceco e dal neoclassicismo. Notevoli alcune musiche orchestrali (sinfonie, concerti) e da camera (quintetti, quartetti), nonché l'opera teatrale Griechische ...
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Pittore (Ginevra 1766 - Morillon, Schleswig-Holstein, 1847). Esordì come incisore e illustratore, dedicandosi poi alla pittura di paesaggio. Divenne noto per le sue scene di genere, ispirate alla vita [...] campestre, dipinte con notevole freschezza; fu anche caricaturista. Con F. Massot e J.-L. Agasse formò un gruppo ben individuato nella pittura svizzera fra neoclassicismo e Biedermeier. Opere nei musei di Ginevra, Basilea, ecc. ...
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Architetto (Dresda 1736 - Dessau 1800). Protetto dal principe Leopoldo di Dessau, fece viaggi di studio in Inghilterra e in Italia dove ebbe modo di conoscere J. J. Winckelmann, G. B. Piranesi,J.-L. Clérisseau. [...] Le sue opere (Castello di Wörlitz, 1769-73; Teatro di corte a Dessau, 1777; ecc.) ebbero grande importanza per lo sviluppo del neoclassicismo tedesco. ...
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Scrittore e diplomatico romeno (Focşani 1858 - Agapia 1922), segretario di legazione a Roma (1888-1906), tranne due anni in cui fu a Bruxelles e ad Atene. Tornato a Bucarest, fu eletto membro dell'Accademia; [...] (1920) e presidente della Camera. Esordì con poesie, novelle e romanzi d'ispirazione romantica. Orientatosi verso il neoclassicismo negli anni della lunga permanenza a Roma, scrisse liriche, sensibilmente influenzate da Carducci (Imnuri păgâne "Inni ...
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Architetto, pittore e scenografo (Firenze 1695 - Parigi 1766). Fu allievo di G. P. Pannini a Roma, dove studiò anche architettura. A Parigi dal 1724 svolse un'intensa attività nel campo della scenografia [...] per la facciata di Saint-Sulpice, realizzò la sua massima opera architettonica, considerata tra le prime manifestazioni del neoclassicismo: nel corso della realizzazione (1732-54), il progetto subì varie modifiche che rivelano l'influenza dell'opera ...
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Architetto (Chieri 1736 - Torino 1800 circa). Allievo e aiuto di G. B. Vittone, fino al 1770 lavorò in stretta comunanza con il maestro, tanto da rendere talvolta difficile l'identificazione della sua [...] regio e fino all'ultimo, in numerose chiese, ville, scenografie, portò il suo raffinato gusto settecentesco alle soglie del neoclassicismo. Opere principali: a Chieri le facciate di S. Filippo (1759) e di S. Bernardino (1792); a San Benigno Canavese ...
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neoclassicismo
s. m. [der. di neoclassico]. – 1. Movimento artistico e culturale manifestatosi in Europa a partire dalla seconda metà del sec. 18° per reazione al barocco e al rococò, caratterizzato dal ritorno alle forme classiche assunte...
neoclassicista
s. m. e f. e agg. [der. di neoclassicismo] (pl. m. -i). – Artista esponente del neoclassicismo; fautore, seguace del neoclassicismo. Come agg., appartenente o relativo al neoclassicismo: il movimento, la pittura neoclassicista.