Filosofo neoplatonico (4º sec. d. C.); successe a Edesio in Cappadocia, quando questi si recò a Pergamo per fondarvi la nuova scuola neoplatonica. Ebbe interesse soprattutto per dottrine teurgiche e demonologiche. ...
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Monaco monofisita di lingua siriaca (n. Edessa fine sec. 5º). Influenzato dalle dottrine origeniste, sviluppò una concezione panteistica dell'universo di ispirazione neoplatonica. La sua dottrina suscitò [...] molto scalpore in Edessa, che dovette quindi lasciare. Delle sue opere (soprattutto esegetiche e teologiche) rimane il cosiddetto Libro di Ieroteo ...
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Teologo e filosofo (n. Strasburgo - m. Parigi 1278). Domenicano, fu discepolo di Alberto Magno e maestro a Parigi. Inserendo nell'agostinismo motivi di derivazione neoplatonica (tramite il Liber de causis, [...] creazione è presentata con la simbologia del perpetuo raggiare da Dio, fonte luminosa dalla quale "fluiscono" gli esseri e da cui le intelligenze sono illuminate. Per questo U. è uno dei primi rappresentanti del neoplatonismo della scuola di Colonia. ...
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Filosofa (n. Alessandria d'Egitto - m. ivi 415 d. C.), figlia di Teone Alessandrino; scrisse varie opere di matematica e astronomia, oltre che di filosofia neoplatonica, le quali sono andate perdute. Fu [...] maestra di Sinesio. È nota soprattutto per la sua tragica fine: fu linciata dalla folla cristiana della città e i suoi resti furono dati alle fiamme ...
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Filosofo cristiano (4º-5º sec.), vescovo di Emesa in Siria o d'Emisia in Fenicia. Scrisse il trattato Περὶ ϕύσεως ἀνϑρώπου ("Sulla natura dell'uomo"), di forte ispirazione neoplatonica, soprattutto nella [...] psicologia (N. ammette la preesistenza delle anime), ma chiaramente orientato come apologia del cristianesimo. L'opera, che è molto importante anche da un punto di vista dossografico per le testimonianze ...
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Filosofo neoplatonico (4º sec. d. C.), forse cristiano; tradusse in latino e commentò parte del Timeo platonico (fino a 53 B) utilizzando, e forse anche direttamente traducendo, un'analoga opera greca [...] nei secoli 9º-12º, una delle principali fonti attraverso la quale si ebbero larghe conoscenze di filosofia antica, soprattutto platonica, stoica e neoplatonica; da esso dipendono per buona parte anche i commenti e le glosse medievali al Timeo. ...
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Erudito (n. Filadelfia di Lidia 490 circa - m. 560 circa). Convertitosi al cristianesimo, ebbe incarichi
alla corte bizantina. Per i suoi lavori di raccolta e di compilazione dottrinale si può considerare [...] appartenente alla scuola neoplatonica alessandrina. Opere conservate: Περὶ μηνῶν (De mensibus), frammentaria, sui
più antichi calendarî italici; Περὶ διοσημειῶν (De ostentis), sui prodigi; Περὶ ἀρχῶν τῆς ῾Ρωμαίων πολιτείας (De magistratibus populi ...
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Umanista (Homberg, Assia, 1470 o 1471 - Gotha 1526). Da un periodo di studî in Italia (1495-1502) tornò in patria con il dottorato in diritto, conseguito a Bologna, e una profonda cultura filosofica d'impostazione [...] suoi contemporanei attraverso un vasto epistolario (pubblicato solo nel 1885 da C. Krause). Sulla base del misticismo neoplatonico, svalutava il dogma e le cerimonie ecclesiastiche, individuava l'essenza del Cristianesimo nella vita morale, scorgeva ...
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Filosofo (n. Costantinopoli 1355 circa - m. Mistrà 1450 circa). Nel 1393 si trasferì a Mistrà, presso l'antica Sparta, e vi rimase per molti anni a capo di una scuola filosofico-religiosa di schietta impronta [...] neoplatonica: egli vagheggiava infatti di risuscitare l'antica cultura per farne la base di un rinnovamento spirituale e politico. Nel 1438 venne in Italia, come consigliere dell'imperatore bizantino Giovanni VIII al Concilio di Ferrara e Firenze. Fu ...
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Scrittore latino (seconda metà 3º sec. d. C.), autore di un De oraculo Apollinis Clarii, di un De diis animalibus e di Fasti, perduti; in essi L. tendeva a fondere le tradizioni della vecchia cultura col [...] misticismo d'origine neoplatonica. ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...