Poeta mistico (Breslavia 1651 - Mosca 1689). Figlio di un artigiano, studiò diritto a Jena e a Leida e conobbe l'opera di J. Böhme, cui si ispirò in un poema pervaso di notazioni profetiche. Studiò inoltre [...] gli scritti di Paracelso, la filosofia neoplatonica e quella esoterica. Si dedicò alla pubblicazione delle proprie opere ispirate alla Bibbia e all'Apocalisse, in cui si dispiega il suo disegno di conversione universale. In seguito a questo progetto ...
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Scrittore religioso svizzero (Zurigo 1741 - ivi 1801). Il suo pensiero fa centro nella visione di Cristo, vincitore della morte e del fato, nel quale l'umanità, compendio del creato, celebra la sua unione [...] con Dio (Aussichten in die Ewigkeit, 4 voll., 1768-78). Su questa visione d'origine mistico-neoplatonica vengono a innestarsi, per cercarvi la loro conciliazione, le tre tendenze fondamentali dell'epoca: religiosità pietistica, attivismo etico e ...
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Teologo domenicano (n. forse Vriberg, Sassonia, 1250 circa - m. dopo il 1310), provinciale del suo ordine in Germania (1293-1296), maestro di teologia a Parigi (1297), autore di trattati filosofici e scientifici. [...] , De tribus difficilibus articulis, De esse et essentia, De intellectu et intelligibili, e altri) è chiara l'ispirazione neoplatonica (attraverso il Liber de causis, l'Elementatio theologica e altri opuscoli e commenti di Proclo tradotti da Guglielmo ...
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Filosofo, teologo ed economista russo (Liven´, Orël, 1871 - Parigi 1944), amico di N. Berdjaev, fu dapprima marxista, e insegnò economia politica alle univ. di Kiev e Mosca. Ordinato sacerdote (1918), [...] fu il decano dell'Istituto russo di teologia ortodossa di Parigi. Come teologo ha elaborato una teoria di ispirazione neoplatonica circa il ruolo demiurgico di un'ipostasi divina, la Sofia, assimilabile all'anima del mondo. Questa teoria gli procurò ...
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Teologo, filosofo e scienziato (Cues, Treviri, 1400 o 1401 - Todi 1464). N. è la più compiuta personalità filosofica del sec. 15º. Egli aveva assimilato tutto il sapere del suo tempo e nel corso della [...] le correnti della filosofia e della teologia del Medioevo, tanto la tradizione mistica quanto la nominalistica, la neoplatonica come l'averroistica; senza impegnarsi con nessuna scuola, trasse elementi da tutte (soprattutto ha subito l'influenza ...
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Scrittore di politica e di filosofia (Ragusa 1549 - ivi 1610), massimo esponente della vita intellettuale della Ragusa rinascimentale. Le sue opere maggiori furono stampate a Venezia da Paolo e Aldo Manuzio: [...] civili per il governo de' Stati (1591); Dello stato delle repubbliche secondo la mente di Aristotele con esempi moderni (1591). Da una prima posizione neoplatonica, sotto l'influenza di M. Ficino e F. Patrizi, si venne accostando all'aristotelismo. ...
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Filosofo greco (Costantinopoli 412 - Atene 485). Ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme della filosofia ellenica. A lui si deve una rigorosa sistemazione della filosofia di Platone, [...] che prende il nome da questa città, e di Siriano e dove tenne poi lo scolarcato della scuola neoplatonica tra Domnino e Marino. Il più diretto discepolo di P. e suo successore fu Marino: ma l'influsso di P. rimase dominante per tutto il cinquantennio ...
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Teologo (m. 1249), dal 1228 vescovo di Parigi. È uno dei primi maestri di Parigi a utilizzare ampiamente le nuove traduzioni delle opere di Aristotele, insieme però a quelle delle opere di Avicenna, sì [...] con quelle agostiniane, facilitato in ciò dai commentarî di Avicenna che interpretavano Aristotele in chiave neoplatonica. Difensore degli ordini mendicanti, combatté il cumulo dei benefici ecclesiastici. Opera principale è il Magisterium ...
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Scrittore latino cristiano originario dell'Africa (n. 280-285 circa). Dotato di notevole vigore, V. utilizza, negli scritti teologici ed esegetici, la sua cultura retorica e filosofica nell'ambito di una [...] e della terminologia plotiniana.
Vita
Fu celebre maestro di retorica a Roma e per molti anni seguace della filosofia neoplatonica finché, verso il 355, si convertì al cristianesimo; nel 362 dovette abbandonare l'insegnamento a causa dell'editto di ...
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Architetto, scultore, pittore, poeta (Caprese, od. Caprese Michelangelo, Arezzo, 1475 - Roma 1564). Culmine della civiltà rinascimentale, celebrato come il massimo genio del suo tempo, ne rappresentò anche [...] di S. Marco, domicilio della collezione di antichità della famiglia Medici, con la statuaria classica e la filosofia neoplatonica, componenti essenziali per lo sviluppo della sua produzione artistica. Nel 1498 il cardinale J. Bilhères gli commissionò ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...