Fiorì attorno al 150 a. C., quale celebratissimo allievo di Aristarco e uno dei più versatili filologi greci. Alla varietà dei suoi interessi avran contribuito gli studî filosofici compiuti sotto lo stoico [...] l'essenza della divinità. Assai è rimasto di materia apollodorea nella letteratura mitologica posteriore e in filosofi particolarmente neoplatonici (C. Reinhardt, De Graecorum theologia, Berlino 1910, con la letteratura ivi citata). Anche in un libro ...
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speculazione (ispeculazione)
Termine del linguaggio scolastico, entrato nell'uso comune trecentesco fra Villani e Boccaccio, che designa l'attivatà propria dell'intelletto; in D. occorre a designare l'operazione [...] sia in rapporto alla tradizione aristotelica. Nell'ambito della letteratura d'ispirazione mistica, che si alimenta di apporti neoplatonici, si distingue, all'interno della facoltà superiore dell'uomo, una funzione ‛ razionale ' da una funzione ...
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Fu già definita (Aristot., Poet., 21; Cicer., Orat, 94; Quintil., IX, 2, 46) una metafora continuata; e veramente, a considerarla nei termini stretti, ha una fondamentale attinenza con l'espressione metaforica [...] Ma Porfirio appartiene a quella corrente mistica che si compiace dell'allegoria teologica e che investe non solo tutta la scuola neoplatonica con Plotino (204-270 d. C.), che ne fu il capo, ma anche la scuola neopitagorica con Giamblico (sec. III-IV ...
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Teoria che nega la continuità e l'infinita divisibilità della materia e vede nei corpi raggruppamenti di atomi, cioè di elementi (fisicamente) indivisibili, immutabili, separati dal vuoto. Generalmente [...] meccanismo degli atomi. Nel Medioevo, il pensiero arabo (che conobbe l'atomismo greco per mezzo di scritti aristotelici e neoplatonici) diede all'atomismo forme diverse. Secondo la teoria di al-Ash‛arī (v.), prevalsa poi nell'ortodossia islamica, i ...
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SHAFTESBURY, Anthony Ashley Cooper
Cecilia Motzo Dentice di Accadia
Filosofo inglese, nato a Londra il 26 febbraio 1671, morto a Napoli il 15 febbraio 1713. A cagione della debolezza d'intelligenza [...] sviluppa la tesi della autonomia della morale, che tutto il pensiero inglese del Cinque e del Seicento, da Bacone ai neoplatonici, da Hobbes a Locke, aveva con varia voce asserita, ed esalta il valore della sanzione interiore. Ispirandosi quindi all ...
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SAN VITTORE
Pio Paschini
VITTORE Abbazia di canonici regolari a Parigi, che fu a capo di una congregazione di canonici regolari (v. agostiniani). L'abbazia fu sede di una celebre scuola teologica. Guglielmo [...] e intellettuali e come scopo Dio, e pur partendo dagli scritti dello pseudo-Areopagita, spogliava la mistica degl'influssi neoplatonici, ben visibili in tali scritti, per indirizzarla su via del tutto cristiana. Tanto era il credito dei vittorini ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Gruppo di pensatori inglesi attivi all’università di Cambridge nel periodo tra le due [...] tra il divino e il mondo naturale, riecheggiando l’anima mundi platonica. Come in More, anche in Cudworth la gerarchia neoplatonica degli esseri costituisce la cornice entro cui inserire il percorso che collega la materia più infima a Dio.
Per quanto ...
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causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una [...] Liber de causis conosciuto e studiato nel Medioevo, nella traduzione latina ricavata dall’esemplare arabo. Tali motivi neoplatonici insieme a temi avicenniani introducono nel pensiero medievale il concetto di c. prima, e la conseguente suddivisione ...
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MARSUPPINI, Cristoforo
Paolo Viti
– Nacque a Firenze il 12 giugno 1444. Prese parte alla vita politica fiorentina, ma non ricoprì mai cariche di rilievo, impedito probabilmente dalla difficile situazione [...] col cardinale, aveva raccolto le sue lamentele sul silenzio epistolare del Ficino. Alamanno Donati, un altro dei neoplatonici fiorentini, indica il M., insieme con Guglielmo e Bernardo Capponi, come interlocutore di una disputa sul libero ...
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Movimento la cui fondazione è tradizionalmente attribuita al mitico cantore Orfeo. La questione dell’o. è apparsa complessa fin dall’antichità, e sembra che Aristotele esprimesse dubbi perfino sull’esistenza [...] iniziatico delle dottrine. Elementi di pensiero orfico si trovano, oltre che in Platone, in Pitagora, Empedocle e Ferecide di Siro e si conserveranno nello gnosticismo e in tutta l’antichità pagana post-classica, fino ai filosofi neoplatonici. ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...