Estasi
Marco Margnelli e Enrico Comba
L'estasi (dal greco ἔκστασις, "stato di stupore della mente", da ἐξίστημι, "uscire di sé") è una forma particolare di esperienza psicologica, il cui nucleo centrale [...] varietà di fenomeni alquanto diversificati, quali le religioni misteriche dell'antichità, le speculazioni filosofiche tardoantiche dei neoplatonici, le esperienze interiori e le visioni di personaggi come Maestro Eckhart, Teresa d'Avila o Giovanni ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La musica nel pensiero pitagorico
Carlo Serra
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’individuazione matematica delle consonanze, sistematizzata [...] ss.). Il fatto che le testimonianze siano così tarde mostra bene il sedimentarsi della sua esemplarità, colorata da elementi neoplatonici. La sua forma narrativa cade tutta sotto il segno della ricerca di uno strumento di misurazione: come studiare ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
La seconda sofistica e la narrativa
Tommaso Braccini
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La convenzionalità retorica di gran parte della [...] un’infanzia precaria, tra relegazioni ed esili imposti dai suoi parenti. Pur educato nel cristianesimo, conosce ed abbraccia il neoplatonismo, e quando nel 361 si ritrova, quasi per caso, imperatore, dà il via a un tentativo di restaurazione del ...
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Scala, Bartolomeo
Luca Boschetto
Nacque il 17 maggio 1430 a Colle Val d’Elsa, comune del distretto fiorentino posto ai confini del territorio senese, da una famiglia di condizione modesta (il padre [...] di S., lontanissimo dall’indirizzo filologico ed ellenizzante della scuola di Poliziano, ma estraneo in fondo anche agli orientamenti neoplatonici più rigorosi riconducibili a Ficino e a Pico, sembra aver avuto tutte le carte in regola per apparire a ...
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DALLE FOSSE, Giovanni Pietro (Pierio Valeriano; Bolzanio Pierio, Valeriano)
Vera Lettere
Nacque a Belluno nel 1477 da Lorenzo, di professione fabbro, fratello dell'illustre grecista Urbano Dalle Fosse [...] dovettero accontentarsi della dedica a Cosimo de' Medici. L'opera si lega all'interesse, diffuso soprattutto negli ambienti culturali neoplatonici, per i Hieroglyphica di Horapollo, la cui prima traduzione latina a opera del Fasanini è del 1505: "Nel ...
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Malinconia
Eugenio Borgna
Bruno Callieri
Anita Sama
La malinconia, l'antica 'melancolia' (dal greco μελαγχολία, composto di μέλας, "nero", e χολή, "bile") è uno stato d'animo caratterizzato da tristezza [...] il più sfortunato degli uomini, il più pesantemente carico di tare morali e psicologiche. Per i neoplatonici rinascimentali, tuttavia, Saturno, accanto alla follia e all''abbattimento' (depressione), favorisce le qualità intellettuali. La tradizione ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Lucrezio
Ivano Dionigi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Nel De rerum natura, Lucrezio introduce nel mondo culturale romano idee rivoluzionarie [...] di Poggio Bracciolini (1418), e l’editio princeps del 1473. Come poeta, e non come filosofo, interesserà agli umanisti neoplatonici, in particolare lasciando sicure tracce in Pontano, Marullo, Poliziano, Giordano Bruno e quindi in Tasso, che col suo ...
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Abitudine
Lucia Genovese e Gianni Carchia
Il termine è dal latino habitudo (da habitus, "qualità, caratteristica, aspetto", a sua volta derivato da habere, "avere, possedere"). Il nesso che lega l'abito [...] della libertà per opera della spontaneità naturale (p. 66).
Sviluppando e portando alle estreme conseguenze postulati neoplatonici, lo spiritualismo francese ha scoperto l'importanza cruciale dello studio dell'abitudine per ogni metafisica della ...
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(arabo ‛Arab) In senso stretto gli abitanti musulmani dell’Arabia, comunemente tutti gli individui di lingua araba, cioè gli abitanti dell’Arabia, della Siria, del Libano, della Giordania e dell’Iraq. [...] è quella di al-Kindī (m. dopo l’870), il ‘filosofo degli A., il cui pensiero si nutrì di prodotti del neoplatonismo, come la cosiddetta Teologia d’Aristotele, in realtà una scelta di estratti dalle Enneadi plotiniane. Al-Kindī accolse l’emanatismo ...
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MATEMATICA
Federico Enriques
Matematica, o matematiche (gr. τὰ μαϑηματικά da μάϑημα "insegnamento") significa originariamente "disciplina" o "scienza razionale". Questo significato conferirono alla [...] vi hanno insieme compito di bellezza.
Tali intuizioni risorgono negli animi del Rinascimento, con la filosofia neopitagorica e neoplatonica, e porgono i motivi della pittura di Masaccio e dei maestri del nostro Quattrocento: l'ordine prospettico, la ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...