PANENTEISMO (dal gr. πᾶν "tutto", ἐν "in" e ϑεός "dio")
Guido CALOGERO
Termine filosofico, coniato da K. Chr. Krause (v.) per designare la propria concezione metafisica, in quanto partecipe così del [...] vario modo panenteistiche sono state professate, p. es., da J. H. Fichte, H. Lotze, G. Fechner, R. Eucken; tra i precedenti sistemi metafisico-teologici la qualifica di panenteistico potrebbe più opportunamente spettare all'emanatismo neoplatonico. ...
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CASTELLANI, Pier Nicola
Carlo Colombero
Vissuto tra il XV e il XVI secolo, non se ne conosce la data di nascita, né quella di morte. Nacque a Faenza, da Benedetto, di antica famiglia cittadina.
Secondo [...] da essere da lui ripubblicata nella prima edizione della sua Nova de universis philosophia (Ferrara 1591). Il testo neoplatonico fu comunque determinante per l'orientamento filosofico del C., il quale tuttavia voleva vedere in esso un'opera originale ...
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GUIMARÃES ROSA, João
Ruggero Jacobbi
Narratore brasiliano nato a Itaú il 27 giugno 1908, morto a Rio de Janeiro il 19 novembre 1967. Medico e diplomatico, occupò alte cariche al ministero degli Esteri [...] e arcaismi classicisti in una sintesi dal sapore drammatico e tagliente. Un fondamento esoterico, ricavato dal pensiero neoplatonico e dal misticismo medievale o schellinghiano, sta dietro a queste evocazioni dell'ambiguità della vita, in ambiente ...
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GREVILLE, Robert, secondo lord Brooke
Guido Calogero
Uomo politico e filosofo inglese, nato nel 1608, morto il 2 marzo 1643 combattendo a Lichfield nella guerra del parlamento contro la monarchia. Già [...] its Essence, Faculties, Acts, one with Truth (Londra 1840). Come già dice il titolo, il G., in stretta dipendenza dal neoplatonismo fiorentino, vi sostiene la dottrina dell'assoluta unità di realtà, conoscenza e anima, che, come tutte le cose, sono ...
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Scienza greco-romana. Filosofia della Natura nella Tarda Antichita
Christian Wildberg
Filosofia della Natura
Durante la Tarda Antichità (200 ca.-700 d.C.) l’Impero romano e i paesi vicini subirono [...] Simplicio quando tocca la dottrina cristiana cambia subito di tono, passando all’ironia e al sarcasmo più feroci.
I neoplatonici non vollero avere niente a che fare con il cristianesimo, specialmente dopo il 529, anno in cui l’imperatore Giustiniano ...
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. Dottrina che considera il mondo come derivato per "emanazione" dal principio assoluto. Secondo tale rapporto, nulla è nel mondo che non sia già implicitamente contenuto nel primo principio: onde né questo [...] (p. es., lo zoroastrismo e la cabala). E s'intende come il più tipico sistema emanatistico, quello neoplatonico, abbia potuto notevolmente influire sullo sviluppo di una corrente teologica, insieme preoccupata della trascendenza e dell'immanenza ...
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UNIVERSALI, Questione degli
Bruno NARDI
La questione intorno al valore conoscitivo degli universali, dibattuta nella scolastica dal sec. IX in poi ed entrata nella fase acuta alla fine del sec. XI e [...] vescovo di Canterbury correva il rischio d'andare ben oltre il suo realismo agostiniano, e di mettersi sulla via del realismo neoplatonico, come aveva pure accennato a fare con le prove dell'esistenza di Dio, nei primi capitoli del suo Monologium. Ma ...
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Gli scritti che vanno sotto il nome di Dionigi Areopagita, primo vescovo di Atene e discepolo di S. Paolo, a cui si accenna negli Atti (XVII, 34), dal Rinascimento in poi hanno dato luogo a laboriose discussioni. [...] di Dio. A volte si è indotti a ritenere che la dottrina cristiana sia in lui un semplice appicco per l'esposizione di teorie neoplatoniche. Così è naturale che la raffigurazione che egli ci offre di Dio non sia dissimile da quella di Proclo. Il primo ...
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PROCLO di Costantinopoli
Goffredo COPPOLA
Guido CALOGERO
Giorgio DIAZ DE SANTILLANA
Pensatore greco del sec. V d. C., ultimo fra i grandi rappresentanti del neoplatonismo e insieme della filosofia [...] , in Rivista di filologia classica, n. s., VII (1929), pp. 208-19; id., L'estetica greca nell'ultimo suo cultore: il neoplatonico P., in Memorie della R. Accademia delle scienze di Torino, s. 2ª, LXVII (1930), (recens. di G. Calogero in Archiv. f ...
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ARISTOTELISMO
C. Gentili
Di un'influenza aristotelica nelle concezioni medievali dell'arte non si può parlare prima del sec. 13°, quando ha grande rilievo - in rapporto al modo di concepire l'opera [...] di Proclo. Dunque, già "il pensiero arabo pose sotto l'autorità di Aristotele una sintesi dell'a. e del neoplatonismo sulla quale dovette in seguito necessariamente esercitarsi la riflessione e la critica dei teologi del 13° secolo" (Gilson, 1952 ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...