Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
L’oreficeria, che da sempre ha colpito l’immaginario dell’uomo, conosce nel Medioevo [...] , il santo ritenuto allora, erroneamente, fondatore dell’abbazia. Dalla lettura dell’Areopagita (in realtà un filosofo neoplatonico del VI secolo circa), l’abate apprende della possibilità di ascendere dal mondo materiale a quello immateriale e ...
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PEVERONE, Giovanni Francesco
Federica Favino
– Nacque a Cuneo nel 1509 da Gaspare, membro del patriziato locale. Non è noto il nome della madre.
Ebbe due sorelle, Anna, sua erede universale e moglie [...] nel XIX secolo dalla collezione numismatica reale.
Il trattato di aritmetica è dedicato a Spirito Martini, un erudito greco, neoplatonico e traduttore di Proclo; mentre quello di geometria è dedicato a Giovan Francesco Cacherano d’Osasco, un celebre ...
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causa
Il concetto di causa (pertinente insieme all’ambito della scienza e a quello del pensare comune) ha significato correlativo a quello di effetto significando comunemente ciò da cui e per cui una [...] Liber de causis conosciuto e studiato nel Medioevo, nella traduzione latina ricavata dall’esemplare arabo. Tali motivi neoplatonici insieme a temi avicenniani introducono nel pensiero medievale il concetto di c. prima, e la conseguente suddivisione ...
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L'invenzione dello zero
Angelo Guerraggio
L’invenzione dello zero
Lo zero è entrato relativamente tardi a far parte del linguaggio matematico – attraverso la civiltà indiana e poi la cultura araba – [...] secolo cominciò a essere considerato anche come numero: Giamblico di Calcide (250 ca - 330 ca, filosofo di orientamento neoplatonico e neopitagorico, discepolo di Porfirio) intuì che in tale veste lo zero godeva di particolari caratteristiche e che ...
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Medioevo: la scienza siriaca. La tradizione della logica aristotelica
Henri Hugonnard-Roche
La tradizione della logica aristotelica
Della letteratura siriaca profana, scientifica o filosofica, ci [...] all'Isagoge di Porfirio, con un commento all'Isagoge stessa, la prima opera studiata dagli allievi del cursus filosofico neoplatonico; dopo di ciò, iniziava lo studio di Aristotele, che si apriva con un'introduzione alla sua filosofia, articolata in ...
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cagione
Alfonso Maierù
. Nell'uso filosofico il termine ‛ causa ' (ma la forma prevalente in D. è c.) designa i principi operatori e giustificativi della vita, del movimento e di tutto ciò che accade [...] diverse nature; i cieli perciò sono ‛ secondarie c. '.
Ancora il Nardi rileva che il punto di partenza di questa dottrina è neoplatonico, ricavato da Avicenna: " a stabili in quantum stabile non est nisi stabile " (D. e Pietro d'Abano, p. 44); per ...
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VARCHI, Benedetto
Annalisa Andreoni
– Nacque a Firenze nel popolo di San Pier Maggiore, quartiere di San Giovanni, il 19 marzo 1503, figlio del notaio Giovanni di Guasparri, della famiglia dei Franchi [...] tra Firenze e Fiesole e riprese a dedicarsi agli studi. Nel corso degli anni Trenta seguì le lezioni di filosofia del neoplatonico Francesco Verino il Vecchio e approfondì lo studio del greco con Piero Vettori, con cui instaurò un autentico sodalizio ...
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diafano
Termine esclusivo del Convivio. Il corrispondente latino diaphanus -um, presente nelle traduzioni medievali di Aristotele, traduceva, in alternanza con perspicuum, il termine greco διαφανής-ές.
L'uso [...] disposti a ricevere tale natura, e quindi diversamente penetrabili alla luce. Su tale base, chiaramente ispirata al motivo neoplatonico del processo di discesa del molteplice dall'uno, D. istituisce un paragone tra i vari gradi di partecipazione dei ...
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mandare
Il significato originario (cfr. il latino mandare) di " commettere ", " comandare ", " ordinare " sopravvive in Fiore XIII 9 Lo Dio d'amor ti manda che ti piaccia / che tu non sie sì strano al [...] enim bonitas influit bonitates super res omnes "), manda corrisponde a " influit " e indica, in conformità con l'emanatismo neoplatonico, l'infusione della bontà divina sulle cose create (v. B. Nardi, Le citazioni dantesche del " Liber de causis ...
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MITOGRAFIA (μυϑογραϕία)
Gino Funaioli
Il mito (v.) è una creazione da cui prende forme e spirito ogni grande espressione artistica dei Greci. Esso si trasforma e si traveste via via che s'allontana dai [...] che a noi ne sono giunte, l'opera Βιβλιοϑήκη d'Apollodoro, le Fabulae attribuite a Igino, gli excerpta del neoplatonico Proclo, le ἱστορίαι degli scolî omerici, tutti prodotti con cui hanno intime relazioni le Tabulae Iliacae, in quanto non ...
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neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...