È caratteristico, di ogni problema o visione del mondo scaturita da ciò che comunemente viene chiamata “filosofia prima”, assumere nel corso del tempo sfumature le cui peculiarità saranno da ricondurre [...] di questo movimento che l’autore individua, grazie a un confronto serrato con i testi plotiniani, nell’arco compiuto dal neoplatonismo, in quell’equazione perfetta e cogente, al di fuori della quale sembra possa trovare posto solo ciò che si pone ...
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neoplatonismo
s. m. [comp. di neo- e platonismo]. – Movimento di pensiero che, estendendosi all’incirca dalla metà del sec. 2° d. C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°), è caratterizzato dalla tendenza a rinnovare...
neoplatonico
neoplatònico agg. e s. m. [comp. di neo- e platonico1] (pl. m. -ci). – Relativo al neoplatonismo: movimento n., corrente n., teorie neoplatoniche. Seguace del neoplatonismo: un filosofo n., e, come sost., un n., i neoplatonici.
Movimento di pensiero sviluppatosi dalla metà del 2° sec. d.C. fino alla metà del 6° (e in Alessandria anche alla metà del 7°). È caratterizzato dalla tendenza a rinnovare le concezioni del platonismo e a integrarle con tutto il tesoro di verità...
Filosofo, iniziatore del neoplatonismo, vissuto in Alessandria tra il 175 e il 242 d. C. In gioventù per vivere trasportava sacchi (donde il soprannome Σακκᾶς "facchino"); più tardi insegnò filosofia ed ebbe numerosi discepoli tra cui Plotino,...