Attività di pensiero che attinge ciò che è costante e uniforme al di là del variare dei fenomeni, con l’ambizione di definire le strutture permanenti della realtà e di indicare norme universali di comportamento.
Definizioni
La [...] che della f. hanno contribuito a dare le principali correnti del Novecento (il neokantismo, la fenomenologia, il neopositivismo e la f. analitica), Rorty ha auspicato il diffondersi di una ‘cultura postfilosofica’ volta non a fornire certezze ...
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Posizione epistemologica che attribuisce un ruolo fondamentale alla convenzione nell’ambito della scienza. Sostenuto dapprima da J.-H. Poincaré, il quale, dopo la scoperta della geometria non-euclidea, [...] di convenzioni e risulta quindi non più utilizzabile l’impostazione tradizionale che riteneva gli assiomi come verità evidenti. Nel neopositivismo logico, a opera di R. Carnap, l’adesione al c. conduce all’affermazione del cosiddetto ‘principio di ...
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Logico e filosofo statunitense (Akron, Ohio, 1908 - Boston, Massachusetts, 2000). Partito dalla critica della teoria dei tipi per mostrarne l'eliminabilità in un lavoro di perfezionamento e di semplificazione [...] della filosofia analitica, fu profondamente influenzato sia dal pragmatismo di J. Dewey e C. I. Lewis sia dal neopositivismo, a cui si avvicinò attraverso il contatto con R. Carnap. Inizialmente interessato ai fondamenti della matematica (nel cui ...
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TOPITSCH, Ernst
Antonio Rainone
Filosofo e sociologo austriaco, nato a Vienna il 20 marzo 1919. Laureatosi in filosofia (1946), conseguì la libera docenza nel 1951. Dopo un periodo d'insegnamento a [...] postkantiano e hegeliano e delle dottrine politico-sociali ispirate all'hegelo-marxismo. Sensibile alle istanze antimetafisiche del neopositivismo e, soprattutto, a quelle del razionalismo critico di K.R. Popper, T. si è in particolare impegnato ...
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Indirizzo filosofico del 19° sec., il cui iniziatore è il francese A. Comte e i cui maggiori rappresentanti sono in Inghilterra J. S. Mill e H. Spencer, e in Italia R. Ardigò. Più in generale, il termine [...] anche il disegno di una società industriale razionale, ossia regolata secondo criteri scientifici.
Per il positivismo logico ➔ neopositivismo.
Le accezioni del termine positivo
Diverse sono le accezioni elencate da Comte nel Discours sur l’esprit ...
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In senso generico, lo studio del metodo su cui deve essere fondata una determinata scienza o disciplina; con senso più concreto, il complesso dei fondamenti teorici sui quali un metodo è costruito. In [...] , viene considerata specialmente nel corso del 20° sec. come la via maestra della riflessione filosofica. Esponenti del neopositivismo hanno ritenuto che unico compito della filosofia sia quello di descrivere la struttura delle diverse scienze e di ...
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Corrente metodologica il cui più autorevole esponente è stato il fisico americano P.W. Bridgman. Partendo da esigenze interne all’ambito della ricerca scientifica (nel campo della fisica), Bridgman ha [...] ai concetti fisici, anche all’ambito della matematica (teoria degli insiemi). Pur presentando punti di contatto con il neopositivismo e il pragmatismo, l’o. non è tuttavia semplicisticamente riconducibile a essi. Si possono considerare vicini all’o ...
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Filosofo e storico della scienza austriaco, nato a Vienna il 13 gennaio 1924. Laureato in filosofia a Vienna nel 1951, ha perfezionato i suoi studi a Londra. Professore di Filosofia dal 1959 presso l'università [...] anni Cinquanta e gli inizi dei Sessanta, F. ha posto radicalmente in discussione l'immagine della scienza del neopositivismo e i metodi logicisti da questo perseguiti nell'analisi del sapere scientifico, proponendo in alternativa il ricorso alla ...
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PRETI, Giulio
Aldo Zanardo
Filosofo italiano, nato a Pavia il 9 ottobre 1911, morto a Djerba (Tunisia) il 28 luglio 1972. È stato professore incaricato di filosofia morale presso l'università di Pavia [...] filosofico-scientifico.
Bibl.: Autori vari, in Passato e Presente, 1958; C. Cases, Marxismo e neopositivismo, Torino 1958; C. Luporini, Marxismo, neopositivismo e altre cose, in Il contemporaneo, 1959, n. 10; R. Guiducci, Marx dopo Marx, Milano ...
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Tesi secondo cui il tutto è più della somma delle parti di cui è composto. Questo principio generale è stato variamente articolato in diverse discipline. Nel campo delle scienze umane si parla di o. a [...] la teoria nella sua globalità. Questa tesi (nota anche come tesi di Duhem-Quine) doveva minare le basi del neopositivismo e dare nuovo impulso, entro la filosofia analitica, al dibattito sul significato: in filosofia del linguaggio si parla infatti ...
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neopositivismo
neopoṡitivismo s. m. [comp. di neo- e positivismo]. – Corrente filosofica, detta anche positivismo logico, costituitasi prima come «Circolo di Vienna» intorno al filosofo della scienza M. Schlick, poi, dopo il manifesto del...
neopositivista
neopoṡitivista s. m. e f. e agg. [comp. di neo- e positivista] (pl. m. -i). – Esponente, fautore, seguace del neopositivismo: le concezioni, la dottrina dei n.; e come agg.: i filosofi n.; il movimento neopositivista.