Sintomo
Sandro Forconi
Il termine sintomo (dal greco σύμπτωμα, "avvenimento fortuito, accidente", derivato di συμπίπτω, "accadere, capitare") in senso figurato sta per indizio, segno di qualcosa che [...] una palpazione (tatto), una percussione e una auscultazione (udito). Hanno invece perduto del tutto la propria importanza l' dotto toracico o di Ménétrier; sindromi da compressione sui nervi, che possono essere da irritazione o da interruzione; le ...
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Mutismo
Oskar Schindler
Il termine mutismo (dal latino mutus, "muto", voce derivata da una radice onomatopeica mu) indica l'incapacità di emettere suoni distinti e parole articolate. Vi può essere un [...] elettrici del messaggio acustico rilevato e processato direttamente al nervo acustico bypassando la chiocciola lesa), protesi vibratorie, metodi per l'educazione della percezione uditiva (sull'udito residuo o su quanto convogliato dai vari tipi di ...
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GOTTI, Alfredo Luigi
Stefano Arieti
Nacque a San Giovanni in Persiceto, presso Bologna, il 31 marzo 1839 da Giovanni Battista e da Gaetana Maccaferri.
Giovanni Battista, nato nel 1795 da Domenico e [...] dell'apparato uditivo possono provocare emiplegia facciale (Ricerche sopra una alterazione patologica dell'apparecchio uditivo determinante emiplegia particolare attenzione ai rapporti tra lesioni del nervo vago e manifestazioni di cornage (Alcune ...
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Tosse
Annamaria Verde
Si indica come colpo di tosse (dal latino tussis, derivato di tundere, "battere") l'atto espiratorio, esplosivo, sonoro, riflesso o volontario, che ha lo scopo principale di liberare [...] broncopolmonare (per es., cardiovascolare, digerente, uditivo). Può provocare lacerazioni muscolari, fratture ossee tosse sono trasmessi ai muscoli respiratori attraverso il nervo frenico e altri nervi motori spinali, e alla laringe attraverso i rami ...
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MENSA, Attilio.
Stefano Arieti
– Nacque il 19 apr. 1888 a Santhià (Vercelli), da Edoardo e da Maria Bernabino.
Il 10 luglio 1908 conseguì la laurea con il massimo dei voti e la lode presso la R. Scuola [...] degli equidi, ibid., pp. 109-124; Le paralisi del nervo soprascapolare negli equidi, ibid., pp. 150-171.
Il M. Clinica veterinaria, XXXVI [1913], pp. 385-403; Sui papillomi del condotto uditivo del gatto, in Il Moderno Zooiatro, s. 5, III [1914], ...
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neuropatie
Maria Grazia Di Pasquale
Neuropatie da farmaci
La moltiplicazione e la diffusione di molecole farmacologicamente attive ha contribuito, negli ultimi decenni del 20° sec., all’elevata incidenza [...] evidenza clinica di una neurite cranica (dell’VIII paio di nervi cranici) da farmaco. A lungo tuttavia non si conobbe il cellule sensitive cocleari e vestibolari. Ciò impedisce al sistema uditivo di generare potenziali d’azione in risposta ai suoni e ...
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plasticità neurale
Laura Baroncelli
Plasticità nell’adulto
Nel cervello adulto la modificabilità delle connessioni tra cellule nervose in risposta all’esperienza si riduce drasticamente. Tuttavia, la [...] . Un meccanismo simile si osserva nel sistema uditivo: animali addestrati a distinguere piccole differenze nella nel sistema somatosensoriale della scimmia: la lesione di un nervo periferico determina la comparsa di una zona corticale silente, dove ...
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nevralgia
Dolore parossistico (violento e di breve durata), solitamente descritto ‘a stilettata’, ‘coltellata’, ‘scossa elettrica’, localizzato nel territorio di distribuzione di un nervo periferico. [...] invece la n. è causata da un danno strutturale del nervo, a opera di neoplasie, malformazioni vascolari, infiammazioni, allora carico della base della lingua, delle tonsille, del condotto uditivo esterno. Come nella n. trigeminale ci sono spesso ...
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vago
Nervo misto, somatico e viscerale, che costituisce il X paio dei nervi cranici e trae importanza soprattutto dalla sua partecipazione al sistema neurovegetativo.
Anatomia
Il nucleo centrale del [...] laringe; le fibre sensitive sono destinate alla cute del condotto uditivo esterno, alla mucosa della parte inferiore della faringe e hanno particolare rilievo i due nervi laringei, il superiore e l’inferiore, o nervo ricorrente.
Fisiologia
Il v. ha ...
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tinnito
Suono che si genera nell’orecchio e che costituisce uno dei più frequenti disturbi dell’udito; è detto anche acufene. Il t. non è solamente di qualità tintinnante, ma si può manifestare come [...] costante di quello derivante da malattie neurosensoriali (della coclea e del nervo acustico). Il t. non tonale è di origine meccanica e ’orecchio e dei tessuti adiacenti (muscoli della tuba uditiva, muscolo tensore del timpano, muscoli faringei, vasi ...
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cocleare
agg. [der. del lat. cochlea «chiocciola», per la forma]. – 1. In botanica, detto della preflorazione, quando un filloma (sepalo, petalo, tepalo) ricopre i margini di due fillomi vicini. 2. In anatomia, che compone o ha rapporti con...
acustico
acùstico agg. [dal gr. ἀκουστικός, der. di ἀκούω «udire»] (pl. m. -ci). – Che ha attinenza, diretta o indiretta, col suono e con l’udito: fenomeni a., sensazione a.; isolamento a. di un ambiente; filtro a., resistenza a., cornetto...