Anatomia e medicina
Organo pari dei Vertebrati, situato ai 2 lati del capo, che ha la caratteristica funzione dell’udito e partecipa, insieme ai centri encefalici e midollari, alla regolazione dell’equilibrio [...] microfonico cocleare e potenziale di sommazione) e di attivazione delle fibre del primo neurone (potenziale di azione del nervouditivo). Tali mezzi di indagine, che si aggiungono alle prove di audiometria tonale e vocale e di impedenziometria ...
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In medicina, rumore auricolare anormale dovuto a stimolazioni delle cellule sensoriali auditive o del nervouditivo, probabilmente legate a disturbi circolatori. È curato con vasodilatatori cerebrali, [...] e nei casi più gravi mediante chirurgia distruttiva ...
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Introduzione
Con disturbo del c. ci si riferisce a un costrutto che ha subito una continua trasformazione concettuale nella storia della neuropsichiatria. Tra i disturbi del c. vengono annoverati i disordini [...] carico di uno o di entrambi gli occhi (neurite del nervo ottico). Altri sintomi frequenti sono la visione sdoppiata (diplopia), Un mutamento cognitivo si osserva anche nell'apprendimento uditivo-verbale, nella fluenza verbale, nell'abilità di ...
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Coma
Corrado Manni
Il coma (termine che deriva dal greco κῶμα, "sonno") è la conseguenza di un processo patologico che, direttamente o indirettamente, ha coinvolto l'encefalo e ne ha compromesso la [...] misurazione dell'attività elettrica cerebrale spontanea e di quella indotta da stimolazione rispettivamente dell'apparato uditivo o visivo, o dei nervi periferici. I potenziali evocati, che solo in tempi relativamente recenti sono diventati esami di ...
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Sordità
Marco Fusetti
La sordità, nel linguaggio medico più propriamente definita ipoacusia (composto di ipo- e della parola greca ἄκουσις, "ascolto, percezione uditiva"), è la riduzione della capacità [...] tra danni a carico dei recettori cocleari e danni che invece riguardano potenziali lesioni del nervo acustico e di aree e nuclei uditivi della corteccia cerebrale. Tale distinzione è necessaria in quanto i deficit periferici modificano la sensibilità ...
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Neonato
Giovanni Bucci
Annamaria Giua
Francesca Campi
Anna Fabrizi
Marinella Rosano
Si chiama neonato il bambino nel periodo fra il momento della nascita e le prime quattro settimane di vita, quando, [...] nervi periferici figurano le cosiddette paralisi ostetriche, che possono interessare il nervo facciale, il plesso brachiale e il nervo cura e per consentire le esperienze percettive visive, uditive, tattili necessarie al suo sviluppo. L'evoluzione ...
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Mutismo
Oskar Schindler
Il termine mutismo (dal latino mutus, "muto", voce derivata da una radice onomatopeica mu) indica l'incapacità di emettere suoni distinti e parole articolate. Vi può essere un [...] elettrici del messaggio acustico rilevato e processato direttamente al nervo acustico bypassando la chiocciola lesa), protesi vibratorie, metodi per l'educazione della percezione uditiva (sull'udito residuo o su quanto convogliato dai vari tipi di ...
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cocleare
agg. [der. del lat. cochlea «chiocciola», per la forma]. – 1. In botanica, detto della preflorazione, quando un filloma (sepalo, petalo, tepalo) ricopre i margini di due fillomi vicini. 2. In anatomia, che compone o ha rapporti con...
acustico
acùstico agg. [dal gr. ἀκουστικός, der. di ἀκούω «udire»] (pl. m. -ci). – Che ha attinenza, diretta o indiretta, col suono e con l’udito: fenomeni a., sensazione a.; isolamento a. di un ambiente; filtro a., resistenza a., cornetto...