In oculistica si chiama così lo stato dell'occhio che è cieco senza apparire tale quando lo si guarda superficialmente. Si osserva come cecità permanente nelle malattie della retina e del nervo ottico, [...] e come cecità transitoria negli accessi uremici, nell'isterismo. Anticamente si riteneva la cecità dovuta ad un fluido nervoso guasto; e, quando l'occhio cieco appariva intatto, l'amaurosi si chiamava ...
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glaucoma
Grazia Pertile
Terapie del glaucoma
Lo scopo del trattamento del glaucoma è di conservare la funzione visiva del paziente e la sua qualità di vita. Le conoscenze attuali dei meccanismi che [...] determinano il danno del nervo ottico hanno definito tre possibili opzioni: la riduzione della pressione intraoculare (PIO), il miglioramento del flusso ematico a livello oculare, la protezione delle cellule ganglionari (neuroprotezione) da una morte ...
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neurilemmoma
Neoplasia benigna (detta anche neurinoma o schwannoma) che origina dalla cellule di Schwann del neurilemma. Può interessare nervi cranici (più frequentemente) o altri nervi periferici che [...] partono dal midollo spinale. Il più diffuso n. è quello del nervo acustico, che origina dall’angolo ponto-cerebellare ed è formato da cellule di Schwann e da fibroblasti; provoca diminuzione dell’udito, disturbi dell’equilibrio, cefalea. N. multipli ...
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assonotmesi
Perdita di continuità dell’assone, con la conservazione dei tubi endoneurali che rimangono intatti. Questa patologia è determinata da compressione o trazione sulla fibra nervosa (a. meccaniche), [...] da ischemia, da iniezione di sostanze nocive nei pressi del nervo, da neuropatie tossiche. Tutte queste cause portano a una degenerazione walleriana (➔ demielinizzazione) delle parti distali dell’assone, con un quadro anatomico di neuroma ...
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Muscolo pari e simmetrico, esteso, ai lati del collo, dal margine superiore della scapola al corpo dell’osso ioide, detto anche scapoloioideo od omoplatoioideo. La sua azione è di abbassare e di portare [...] all’indietro l’osso ioide. È innervato dal nervo ipoglosso. ...
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GLIOMA (dal gr. γλία "colla")
Gaetano Fichera
Tumore che prende origine dalla glia, tessuto costituito da cellule e fibre il quale connette gli elementi proprî dei centri nervosi, che ne sono la sede [...] ottico, la retina, l'ipofisi, la ghiandola pineale e, assai più di rado, coi nervi periferici, le capsule surrenali, le coane, la lingua. Esso si manifesta di regola nella retina e non di rado in più bambini (a volte numerosi) della medesima famiglia ...
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ambliopia
Diminuzione dell’acutezza visiva non dovuta ad alterazioni oculari obiettivabili clinicamente; è spesso causa di strabismo. A. eclamptica, l’a. che si manifesta nel corso dell’eclampsia. A. [...] alcolica, da intossicazione acuta o cronica da alcol, con lesioni del nervo ottico e delle cellule retiniche. A. crepuscolare ➔ emeralopia. ...
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In anatomia, piccolo e grande muscolo r., muscoli del dorso, così denominati per avere approssimativamente forma di rombo; si inseriscono medialmente sulle ultime vertebre cervicali e sulle prime dorsali [...] e lateralmente sulle scapole. Sono innervati da un ramo collaterale del plesso brachiale (nervo del r.). Contraendosi spostano la scapola medialmente. ...
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sopraclavicolare, regione In anatomia, zona laterale del collo compresa tra il margine posteriore del muscolo sterno-cleido-mastoideo e quello anteriore del trapezio, e che ha per base la clavicola; vi [...] si trovano importanti stazioni linfoghiandolari e, in profondità, l’apice polmonare. Nervo sopraclavicolare Ramo del plesso cervicale superficiale. ...
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Ormoni
VVincent B. Wigglesworth
Gerald Litwack
Heinz Otto Schild
Erasmo Marrè
Ormoni negli Invertebrati, di Vincent B. Wigglesworth
Ormoni nei Vertebrati, di Gerald Litwack
Ormoni locali, di Heinz [...] del Loewi sul cuore isolato di rana, nei quali egli dimostrò la liberazione di Vagusstoff (più tardi identificato come ACh) dal nervo vago. Il Loewi condusse a termine una serie di esperimenti di grande semplicità ed economia di mezzi, i quali hanno ...
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nervo
nèrvo s. m. [lat. nĕrvus (gr. νεῦρον) «tendine, muscolo; forza, vigore» e nel lat. mediev. «nervo» (come filamento nervoso)]. – 1. a. In anatomia, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico, che ha la funzione di trasmettere...
nervato
agg. [der. di nervo]. – Fornito di nervi o, più spesso di nervature. In partic., nel linguaggio tecnico, di struttura continua provvista di costole o risalti che ne aumentano la resistenza a flessione: una soletta n. con travetti paralleli...