papilledema
Edema del disco ottico (o papilla ottica) causato da masse occupanti spazio endocranico (ad es., tumori, ascessi cerebrali), traumi o emorragie cerebrali, meningiti, encefaliti, ipertensione [...] , per cui il reperto deve indirizzare verso un rapido approfondimento diagnostico. Inizialmente la visione non è alterata, ma se la pressione intracranica non viene ridotta si possono verificare atrofia del nervo ottico e perdita della vista. ...
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Medico (Firenze 1508 - Pisa 1559); a Parigi fu medico di Francesco I e primo docente di medicina al Collège de France. Rientrato in patria per invito di Cosimo I, dal 1548 insegnò filosofia e medicina [...] . Ha lasciato un'ottima descrizione dell'osso palatino e dello sfenoide: in memoria di questi studî sono chiamati vidiani il canale scavato alla base del processo pterigoideo dello sfenoide e gli organi che lo attraversano (nervo e arteria vidiana). ...
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Il cervello è la parte più importante dell'apparecchio nervoso. Questo risulta di organi centrali e di organi periferici, i nervi, che collegano i centri con le parti periferiche di senso e di moto. Nei [...] di fuori della cavità buccale nella testa e nel tronco, da un'area provvista di bottoni gustativi, e che è innervata dai nervi vago, glosso-faringeo e facciale. Notevole è il volume del cervelletto: è ripiegato su sé stesso così che la sua sommità è ...
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elettrotono
elettròtono (o elettrotòno) [Comp. di elettro- e tono] [FME] Nella fisiologia, le modificazioni del-l'eccitabilità e della conduzione dei nervi, determinate in un preparato neuromuscolare [...] subisce due opposte variazioni, dette, rispettiv., catelettrotono (il quale consiste in un temporaneo aumento dell'eccitabilità del nervo in vicinanza del catodo e in una diminuzione della stessa in vicinanza dell'anodo) e anelettrotono (consistente ...
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Psicobiologo (Hartford, Connecticut, 1913 - Pasadena 1994). Ha svolto attività di ricerca e d'insegnamento nella Harvard University (1941-46) e nell'univ. di Chicago (1946-53); dal 1954 prof. di psicobiologia [...] sistema nervoso, della psicobiologia e della neurofisiologia. In particolare, con lo studio sperimentale della rigenerazione del nervo ottico negli Anfibî (salamandra), sfatando la concezione allora accreditata che la funzione preceda la forma, ha ...
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È una pratica terapeutica diretta a realizzare l'afflosciamento del polmone nella cura di processi morbosi, specialmente di natura tubercolare, con la toracoplastica, il pneumotorace extrapleurico, l'oleotorace [...] aggiunto negli ultimi anni un nuovo metodo chirurgico diretto a immobilizzare un emidiaframma mediante la resezione del nervo frenico.
Toracoplastica. - Consiste nella resezione di parecchie costole a fine di ridurre la cavità pleurica, eventualmente ...
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. Nome italiano delle varie specie appartenenti al genere Phleum (dal gr. ϕλέως o ϕλοῦς, nome usato da Aristofane e altri scrittori per indicare una pianta palustre, secondo alcuni la mazza sorda), della [...] più lunghe delle fertili rimanenti attaccate ai rami della pannocchia a maturità perfetta e non alate lungo il nervo principale, glume fertili senza resta. Comprende 12 specie esclusive della regione mediterranea; la nostra flora ne possiede 10 ...
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UMANO, CORPO
Agostino Palmerini
. La struttura e le funzioni delle diverse parti che compongono il corpo umano sono oggetto particolare di studio rispettivamente dell'anatomia e della fisiologia. Molti [...] nella mucosa della base, della punta, dei bordi, della lingua dove si trovano le diverse forme di papille gustative; il nervo del gusto è il glosso faringeo. L'apparecchio olfattivo comprende una parte limitata della mucosa delle fosse nasali in ...
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Si chiama così in oculistica l'abbassamento notevole della vista, l'incompleta amaurosi, che si ha per cause locali, come le malattie delle varie parti dell'occhio, e per cause generali, come intossicazioni, [...] sono quella da alcool e da tabacco, e quella da chinino; la prima dovuta ad infiammazione delle fibre papillo-maculari del nervo ottico, la seconda principalmente ad anemia del medesimo. Si può osservare anche come forma congenita, e, fino a un certo ...
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Corti, Alfonso
Istologo (Gambarana 1822 - Corvino San Quirico 1876). Studiò a Pavia e a Vienna, fu poi a Parigi e Würzburg; dal 1950 si dedicò allo studio dell’organo uditivo nei Mammiferi. Organo del [...] uditivi, contenuto nella chiocciola membranosa dell’orecchio interno e costituito da tanti pilastrini su cui poggiano le cellule sensoriali ciliate ricoperte della lamina tectoria; l’organo è in rapporto con le terminazioni del nervo acustico. ...
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nervo
nèrvo s. m. [lat. nĕrvus (gr. νεῦρον) «tendine, muscolo; forza, vigore» e nel lat. mediev. «nervo» (come filamento nervoso)]. – 1. a. In anatomia, elemento costitutivo del sistema nervoso periferico, che ha la funzione di trasmettere...
nervato
agg. [der. di nervo]. – Fornito di nervi o, più spesso di nervature. In partic., nel linguaggio tecnico, di struttura continua provvista di costole o risalti che ne aumentano la resistenza a flessione: una soletta n. con travetti paralleli...