Lingua del film
Sergio Raffaelli
La parola, classificata in ambito teorico fra gli elementi non essenziali del linguaggio cinematografico, risulta di fatto una componente quasi immancabile dei film [...] produzione industriale di pellicole parlate, varata nel 1927 a Hollywood con The jazz singer (Il cantante di jazz) diretto ‒ I rifiuti di New York) di Paul Morrissey, nel cui adattamento del 1974 gli emarginati di New York usavano varietà meridionali ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] : film directors on their art, Boston 1976.
G.P. Prandstraller, Professione regista, Cosenza 1977.
K. Brownlow, Hollywood, the pioneers, New York 1979 (trad. it. Hollywood: l'era del muto, Milano 1980).
M. L'Herbier, La tête qui tourne, Paris 1979.
D ...
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Cinecittà
Riccardo Martelli
Complesso di teatri di posa fondato a Roma nel 1937. La sua creazione fu una delle tappe della politica di sostegno alla cinematografia avviata dal regime fascista all'inizio [...] : dato che la maggior parte di quelle degli studi di Hollywood risalivano al passaggio dal muto al sonoro, cioè a otto o inglese) di Anthony Minghella, fino alla lavorazione di Gangs of New York (2002) di Martin Scorsese, che con le sue immense ...
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Psicoanalisi
Lucilla Albano
Il rapporto tra psicoanalisi e cinema
Nel 1895, mentre a Vienna venivano pubblicati gli Studien über Hysterie di J. Breuer e S. Freud, atto di fondazione di una nuova disciplina [...] (trad. it. Semiologia del cinema e dell'audiovisivo, Milano 1999).
S. Žižek, Enjoy your symptom!: Jacques Lacan in Hollywood and out, New York 1992.
F. Casetti, Teorie del cinema. 1945-1990, Milano 1993, pp. 171-91.
S. Bernardi, Introduzione alla ...
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Sceneggiatura
Giuliana Muscio
Con il termine sceneggiatura (fr.: scénario; ingl.: screenplay o script; ted.: Drehbuch) viene designata in genere la costruzione della struttura narrativa del film, che [...] presi dalla strada, come nel cinema neorealista). A Hollywood invece il sonoro è concepito in una relazione organica , Theory and technique of playwriting, New York 1936.
F. Marion, How to write and sell film stories, New York 1937.
G.P. Brunetta, ...
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Modernità
Giorgio De Vincenti
La modernità nel cinema
Il concetto di m. applicato al cinema è stato a lungo sinonimo di modernizzazione: il cinema è l'arte moderna per eccellenza in quanto si basa su [...] Cinema inglese, Cinema Nôvo brasiliano, Scuola di New York e New American Cinema, Nová Vlna cecoslovacca, nuovo cinema ungherese cinema internazionale del secondo dopoguerra, a eccezione di Hollywood: la critica neorealista prima, e poi quella della ...
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Guerra, film di
Mino Argentieri
Il f. di g. si configura come la messa in scena di un conflitto drammatico, storicamente identificato nei suoi riferimenti, in cui l'evento bellico non si limita a fare [...] in luce il sacrificio di milioni di persone. Anche a Hollywood non ci fu oblio. I film più realistici vennero realizzati guerra, di Richard Attenborough).
Bibliografia
N. Kagan, The war film, New York 1974 (trad. it. Milano 1978).
T. Perlmutter, War ...
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Sperimentale, cinema
Bruno Di Marino
L'espressione cinema sperimentale, inadeguata e ambigua, si riferisce a una vasta area di film, caratterizzati quasi sempre da: a) assenza di sceneggiatura, dialoghi [...] austriaco Peter Kubelka (amico di Jonas Mekas e collegato al New American Cinema) che realizzò nell'arco di quasi cinquant'anni Zero (1927) e The life and death of 9413 ‒ a Hollywood extra (1927), la coppia Melville Webber e Sibley Watson The fall of ...
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GUGLIELMI, Rodolfo Pietro (in arte Rodolfo Valentino)
Paola Cristalli
Nacque a Castellaneta, presso Taranto, il 6 maggio 1895 da Giovanni e da Gabriella Barbin.
Il padre, ex capitano di cavalleria, esercitava [...] Jack de Saulles, per il quale fu indagata la moglie, indussero il G. a lasciare New York.
Una tournée di ballo gli offrì l'occasione di partire per Hollywood.
"Allora alzai lo sguardo e colsi il profilo della bellissima testa di Rudy. Immediatamente ...
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Testimonianze - Marlon Brando
Edoardo Albinati
Marlon Brando
Il Novecento ha declinato una quantità di tipi umani molto diversi tra loro e tutti raffigurati con la massima nettezza di profilo nel cinema. [...] 'inizio a emettere giudizi agghiaccianti e annoiati su Hollywood, "una cittadina di frontiera sulla terra del loto pesante di quel che credevo!" e poi si perde la statuetta. Vive a New York in compagnia di un procione. Sui film che gira è a dir poco ...
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backdrop
(back-drop, back drop) s. m. inv. 1. Nel teatro e nel cinema, fondale scenografico, sfondo. 2. Cartellone pubblicitario che mette in mostra i loghi degli sponsor di manifestazioni sportive, spettacoli, convegni, ecc., collocato in...
solarpunk
(solar-punk) s. m. inv. Movimento culturale e genere letterario che progettano o immaginano un futuro sostenibile sotto il profilo economico, energetico, ambientale. ♦ Per chi infine sentisse il bisogno di uno slancio ottimistico,...