Autore di mimi, nato in Asia Minore a Nicea (o Sardi, o Magnesia), fiorito attorno all'inizio dell'era volgare. Ebbe fama nei primi secoli dopo Cristo, specialmente nelle regioni orientali dell'Impero, [...] quando fu considerato quasi "inventore" del genere mimico; ma nulla di certo ci è rimasto di lui: una tarda Σύγκρισις Μενάνδρου καὶ Φιλιστίωνος contiene alcune sentenze a lui attribuite, ma è di autenticità ...
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Figlio (n. 1250 circa) di Teodoro II, gli successe nel 1258 sotto la tutela del fido ministro Giorgio Muzalone. Ma una congiura di patrizî gli pose accanto sul trono Michele Paleologo (1259). G. dapprima fu messo in disparte, poi accecato e fatto sparire nel castello di Dacivizi ...
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Politico, storico e teologo bizantino (n. Chonae metà sec. 12º - m. Nicea, tra il 1210 e il 1220); fratello e discepolo di Michele, ebbe importanti cariche civili; sotto Alessio V cadde in disgrazia. Dopo [...] l'occupazione latina di Costantinopoli (1204) si rifugiò a Nicea, presso Teodoro Lascaris. La sua Storia (Χρονικὴ διήγησις), in 21 libri, dal 1180 al 1206, è fonte di prim'ordine per il periodo da Michele Comneno all'Impero latino d'Oriente; ...
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Vescovo (sec. 4º) di Trimitunte (Cipro); era presente al Concilio di Nicea (325). È rimasto molto popolare nella Chiesa greca, con festa il 12 dicembre. ...
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Poeta greco di Prusa in Bitinia (o di Sardi o di Nicea) vissuto sotto Augusto e Tiberio. Fu considerato dalla tradizione tarda inventore del mimo drammatico e spesso fu confuso con il poeta comico Filemone. [...] Le sentenze giunteci sotto il suo nome sono di dubbia autenticità. Marziale cita i Mimos ridiculi Philistionis ...
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Cardinale, teologo e umanista (Trebisonda 1403 - Ravenna 1472), fattosi monaco basiliano nel 1423, cambiò in B. il nome battesimale di Basilio; fu al servizio di Giovanni VIII di Costantinopoli (1426) [...] e di Teodoro IIPorfirogenito; arcivescovo di Nicea nel 1437, partecipò al concilio di Ferrara-Firenze (1438-39) per l'unione della Chiesa greca con quella latina, in qualità di oratore principale dei Greci; nell'esito felice, anche se non duraturo, ...
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Personaggio letterario della Gerusalemme liberata di T. Tasso; è il sultano di Nicea, che combatte valorosamente contro l'esercito cristiano, in molti e vittoriosi scontri, finché cade per mano di Rinaldo. ...
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Confessore della fede sotto Massimiano (m. forse 338). Partecipò al Concilio di Nicea (325); fu maestro e amico di s. Efrem che lo celebrò nei Carmina Nisibena. Festa, 15 luglio secondo il Martirologio [...] romano, 12 maggio presso i Siri ...
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Vescovo (m. 360 circa), forse d'origine egizia; presente al Concilio di Nicea (325), dove sostenne l'introduzione del celibato per i sacerdoti, ma la non obbligatorietà di separarsi dalle mogli per quanti [...] avessero già contratto il matrimonio prima dell'ordinazione. Al Concilio di Tiro (335) riuscì a far distaccare Massimo, vescovo di Gerusalemme, dal partito degli ariani e dei meleziani. Festa, nel Martirologio ...
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Nelle polemiche trinitarie del 4° sec., seguaci della formula definita dal Concilio di Nicea, secondo la quale il Figlio è consustanziale (ὁμοούσιος) al Padre. Omoiusiani erano invece detti gli appartenenti [...] a una corrente semiarianeggiante, che sottolineava piuttosto la ‘somiglianza’ al Padre e preferiva quindi il termine ὁμοιούσιος ...
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niceno
nicèno agg. [dal lat. Nicaenus]. – Di Nicèa (gr. Νίκαια, lat. Nicaea), antica città della Bitinia a 40 miglia da Bisanzio. Simbolo o credo n., la professione di fede approvata dal I concilio ecumenico di Nicea (maggio-giugno 325) che...
sìmbolo s. m. [dal lat. symbŏlus e symbŏlum, gr. σύμβολον «accostamento», «segno di riconoscimento», «simbolo», der. di συμβάλλω «mettere insieme, far coincidere» (comp. di σύν «insieme» e βάλλω «gettare»)]. – 1. Nell’uso degli antichi Greci,...