Cobb, Lee J.
Guglielmo Siniscalchi
Nome d'arte di Leo Jacoby, attore cinematografico statunitense, di origine ebraica, nato a New York l'8 dicembre 1911 e morto a Woodland Hills (California) l'11 febbraio [...] l'apice della carriera nel 1958 con il ruolo del gangster protagonista di Party girl (Il dominatore di Chicago) di NicholasRay ‒ rimasto celebre per la sequenza in cui C. crivella di proiettili la fotografia di Jean Harlow ‒ e quello del bandito ...
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Serato, Massimo
Francesca Vatteroni
Nome d'arte di Giuseppe Segato attore cinematografico, nato a Oderzo (Treviso) il 31 maggio 1916 e morto a Roma il 22 dicembre 1989. Con il suo volto dai lineamenti [...] Gora. Negli anni Sessanta prese parte a numerose produzioni di routine, soprattutto film mitologici, ma anche al kolossal di NicholasRay 55 days at Peking (1963; 55 giorni a Pechino), al fantascientifico La decima vittima (1965) di Elio Petri e ...
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Percorsi introduttivi - La forma cinema nella sua evoluzione storica
Francesco Casetti
La forma cinema nella sua evoluzione storica
Una realtà al plurale
Il cinema va pensato al plurale. È infatti [...] un rapporto più stretto con il reale, dall'altro il cinema 'fiammeggiante' americano degli anni Cinquanta (Samuel Fuller, NicholasRay ecc.), con la sua esigenza di esasperare le convenzioni per esplorarne la tenuta e i limiti, le possibilità e i ...
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Restauro e conservazione
Gianluca Farinelli
Davide Pozzi
La disciplina del restauro cinematografico è un territorio dai confini incerti, ancora privo di regole codificate, di metodologie condivise, [...] film che amava e le cui condizioni preoccupavano i cinefili. In particolare si segnalano i restauri di Johnny Guitar (1954) di NicholasRay e di Pursued (1947; Notte senza fine) di Raoul Walsh, grazie ai quali è stato possibile rivedere nelle sale ...
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Cinema nel cinema
Pietro Piemontese
Il metacinema
Al cinema, gli avvenimenti sembrano raccontarsi autonomamente tanto assomigliano al modo in cui si vedono nella quotidianità. Il cinema intrattiene [...] movie statunitensi e ha riproposto i temi dell'amicizia virile del cinema classi-co statunitense rendendo omaggio a Samuel Fuller o NicholasRay. C'è stato, infine, il 'cinema dei replicanti', con Aki Kaurismäki che si ispira a Ozu Yasujirō e Robert ...
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Regista
Lucilla Albano
La nascita della regia, agli inizi del 20° secolo, vide l'affermazione di una nuova figura e di un nuovo ruolo di artista e di creatore, in ambito sia teatrale sia cinematografico. [...] definito autori, da Howard Hawks ad Alfred Hitchcock, da Douglas Sirk a Vincente Minnelli, da John Ford a William Wyler, a NicholasRay e a Samuel Fuller ‒ quasi sempre riuscivano a tenere a bada i produttori o a escogitare i sistemi più vari perché ...
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Scenografia
Alessandro Cappabianca
Per scenografia, in teatro, si intende lo sfondo (in genere, artificiale, appositamente progettato) davanti al quale si svolge l'azione drammatica. Nel cinema tutto [...] fino agli anni Cinquanta quando si poté costruire il saloon barocco di Vienna (Joan Crawford) in Johnny Guitar (1954) di NicholasRay.
A parte il vero e proprio film fantastico, era il musical a offrire le migliori opportunità di preparare sapienti ...
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Costumi
Mario Verdone
Nello spettacolo i c. sono per loro natura drammaturgicamente 'espressivi'. Nell'atto primo di Amleto, Polonio afferma che "una delle prime qualità del vestimento è la sua espressività". [...] di Blasetti, La beauté du diable (1950; La bellezza del diavolo) di R. Clair, e i film di Carmine Gallone, NicholasRay, Anthony Mann, Vincente Minnelli; in M. De Matteis che disegnò i costumi di Zazà (1944) di Renato Castellani e, in collaborazione ...
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Poliziesco, genere
Mario Sesti
Per la sua complessità, per la vasta articolazione, per la fortuna stessa delle opere a esso ascrivibili, e in ragione della sua evoluzione che ha implicato contaminazioni [...] . Fra i registi che si confrontarono con il g. p., affinando le tecniche di regia e del racconto cinematografico, NicholasRay (In a lonely place, 1950, Il diritto di uccidere; On dangerous ground, 1951, Neve rossa), Billy Wilder (Double indemnity ...
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Melodramma
Massimo Marchelli
Genere non omogeneo ma consolidato nella tradizione culturale ‒ teatrale, musicale e letteraria ‒, il m. si è imposto anche sullo schermo da quando il cinema ha cominciato [...] Goulding a Vénus aveugle (1943; La Venere cieca) di Abel Gance e On dangerous ground (1951; Neve rossa) di NicholasRay.
I primi maestri
Le molte sventure e i violenti contrasti che costituiscono la struttura della situazione melodrammatica non sono ...
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