universali, teorie indiane degli
Nella letteratura filosofica indiana gli universali (jāti o sāmānya) hanno due principali funzioni, semantica e ontologica. Gli universali, infatti, sono sia postulati [...] un ombrello. Vi è, quindi, una distinzione fra termini generali basati su u. e termini generali basati su proprietà nominali e relative, non essenziali.
Gli universali nel buddismo
La distinzione tra universali e upādhi è usato dai buddisti a ...
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Filosofo (Wrington, Somersetshire, 1632 - Oates, Essex, 1704), uno dei promotori dell'Illuminismo inglese ed europeo, il primo teorico del regime politico liberale, l'iniziatore dell'indirizzo critico [...] e rimanda al problema degli universali. L. sostiene che, in sede di definizione, si può far ricorso soltanto alle "essenze nominali", non alle "essenze reali", essendo impossibile conoscere le sostanze nella loro vera realtà. Il suo punto di vista è ...
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Filosofo, nato a Dysert, nella contea di Kilkenny (Irlanda), il 12 marzo 1685, da famiglia d'origine inglese. Nel 1700 entrò al Trinity College di Dublino, nel quale rimase poi come maestro (successivamente [...] della scuola cartesiana). Affermando che ciò ch'esiste è sempre qualcosa di particolare, il B. rinnova la tesi nominalista. La dimostrazione procede serrata specialmente contro l'idea di sostanza, e propriamente di sostanza materiale. Essa porta alla ...
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La Rivoluzione scientifica: luoghi e forme della conoscenza. Le accademie
Saverio Ricci
Mario Biagioli
Le accademie
Motivi e caratteri ispiratori
di Saverio Ricci
La moderna accademia scientifica [...] e protettori di alto rango avevano la tendenza a fare da arbitri più che da giudici, assumendo un atteggiamento 'nominalista' nei confronti delle tesi dibattute.
Quando, per esempio, nel 1660 il fondatore dell'Accademia del Cimento, Leopoldo de ...
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RUSSILIANO, Tiberio.
Laura Carotti
– Nacque intorno al 1490 a Gimigliano, nei pressi di Catanzaro, molto probabilmente dalla stessa famiglia del noto commentatore del Pymander di Ermete Trismegisto, [...] Platone e Aristotele e a proporre, rispetto alla vexata quaestio degli universali, una soluzione a un tempo realista e nominalista, per cui secondo l’intelligenza essi sono astratti dagli enti, mentre secondo l’essere sono negli enti.
Stando alla ...
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individuazione, principio di
Criterio o elemento della determinazione ontologica dell’ente singolo che rende ragione della sua unità e indivisibilità e quindi della differenziazione di due cose l’una [...] ., il cui problema è invece affrontato dagli autori che tenteranno di conciliare la singolarità dell’ente, rivendicata dal nominalismo, con la sua intelligibilità universale. Spinoza elabora il principio come negazione; Leibniz, che al principio di i ...
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Filosofo e teologo, nato il 1079 al Pallet (Palatium; ond'è chiamato spesso nei manoscritti peripateticus palatinus), in Bretagna, non lungi da Vantes. Egli stesso, in un'epistola d'indubbia autenticità, [...] Questa diversità di formula potrebbe ben dipendere da uno sviluppo naturalissimo del pensiero di Abelardo, passato dalla scuola nominalista di Roscellino a quella di Guglielmo di Champeaux. Il sermo, a differenza della vox, indica una funzione logica ...
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NIZZOLI, Mario
Margherita Palumbo
NIZZOLI (Nizolio), Mario. – Nacque nel 1488 a Boretto, borgo nei pressi di Brescello (Reggio Emilia), da famiglia di condizione modesta.
Scarse le notizie sulla formazione, [...] universalia, non accorgendosi che la locutio figurata altro non è che la nota figura retorica della sineddoche. Convinto nominalista, Nizzoli vede in ciò la prova di come le oscurità filosofiche siano spesso originate dall’ignoranza delle regole del ...
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Tecnica
Jacques Ellul
di Jacques Ellul
Tecnica
sommario: 1. Il concetto di tecnica. 2. La tecnica come ambiente. 3. La tecnica in quanto sistema. 4. La tecnica in quanto mito. 5. La prevedibilità della [...] relazioni, che non sono mai di per sé evidenti, ma sempre e solo ipotizzate.
Ci troviamo inoltre dinanzi l'obiezione del nominalismo: il termine ‛tecnica' è bensì utile e comodo (una convenzione ci consente di capirci quando lo usiamo), ma a esso non ...
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SARPI, Paolo
Antonella Barzazi
(Pietro). – Pietro Sarpi nacque a Venezia il 14 agosto 1552 da Francesco, mercante, originario di San Vito in Friuli, e dalla veneziana Isabella Morelli.
Morto precocemente [...] pp. LXXIII s., 509 s., 732 s.).
La critica sarpiana alle categorie aristoteliche della conoscenza rimase ancorata al nominalismo, in particolare a Guglielmo di Occam, ma accordò spazio crescente alla filosofia meccanicistica epicurea. Lo studio dei ...
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nominalista
s. m. e f. e agg. [der. di nominalismo e, nel sign. 2, di nominale] (pl. m. -i). – 1. s. m. e f. Sostenitore o seguace del nominalismo in filosofia, con partic. riferimento ai filosofi (detti nominales) che, nella controversia...
nominale
agg. [dal lat. nominalis, der. di nomen -mĭnis «nome»]. – 1. Del nome, come categoria grammaticale: suffissi n., quelli che servono alla formazione del nome; declinazione o flessione n., appartenente alla categoria del nome inteso...