Leader del movimento per la libertà e l'indipendenza dell'India (Porbandar, sul golfo di Oman, 1869 - Nuova Delhi 1948) detto Mahātmā (sanscr. "grande anima").
Vita
Compì a Londra, dal 1888, gli studî [...] civile. Esso era integrato e limitato dall'altro principio, di schietta origine indiana e buddista, dell'ahimṣā o non-violenza.
Attività politica
Ritornato in India nel 1915, G. divenne il capo politico e morale del movimento d'indipendenza ...
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Filosofo e pedagogista italiano (Perugia 1899 - ivi 1968). Sostenitore di ideali umanitari di ispirazione cristiana, si oppose al fascismo e partecipò alla resistenza come liberalsocialista. Difese poi [...] soggetto della storia (1947); Religione aperta (1955, 2a ed. 1964); L'obiezione di coscienza in Italia (1959); La non-violenza oggi (1962); Scuola aperta (1967); il fondamentale Le tecniche della sopravvivenza (1967, nuova ed. con introduzione di G ...
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Ecclesiastico battista e uomo politico statunitense (Atlanta, Georgia, 1929 - Memphis, Tennessee, 1968). Una delle figure più carismatiche della lotta contro la segregazione razziale, premio Nobel per [...] divenne elemento attivo della National association for the advancement of colored people, cui trasmise il metodo di lotta della "nonviolenza" di M. K. Gandhi. Pastore a Montgomery (Alabama) dal sett. 1954, egli fece della città uno dei centri più ...
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Socini Adattamento (attraverso la forma latina umanistica Socinus adottata da alcuni suoi membri) del cognome della famiglia senese dei Sozzini, il cui capostipite fu il notaio Mino di Sozzo, trasferitosi [...] tolleranza religiosa (purché la vita da loro praticata corrisponda in pieno ai precetti evangelici fra i quali anche la non-violenza, tutte le Chiese o tutti gli aggruppamenti che riconoscono come norma di vita i precetti di Cristo vanno riconosciuti ...
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Anabattista (n. Welsberg - m. sul rogo a Innsbruck nel 1536). A partire dal 1528, guidò l'emigrazione dei Tirolesi in Moravia; qui moderò i contrasti sorti fra le diverse comunità e correnti anabattiste, [...] ; ma, a differenza degli anabattisti di Münster, essi, seguendo l'insegnamento di H., non giungevano alla rivolta armata, abbracciavano anzi il principio della nonviolenza (anabattismo pacifico) e versavano puntualmente i tributi ai signori che li ...
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Pseudonimo del letterato e filosofo indiano Aurobindo Ghose (Calcutta 1872 - Pondichéry 1960). Educato secondo il modello inglese, visse in Inghilterra, dove terminò gli studî e pubblicò i primi versi [...] nazionalista. Fu tra i promotori della politica di resistenza passiva e del boicottaggio, e dopo il 1914 fautore della non-violenza. Processato e assolto per sedizione prima e per attentati dopo (1908-09), si orientò definitivamente verso la ricerca ...
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Pedagogista italiana (Genova 1921 - Lari, Pisa, 2013). Antifascista sin da giovanissima, nel 1938 venne espulsa da tutte le scuole del Regno per aver rifiutato di assistere alle lezioni in difesa della [...] Olimpino a Como, che con B. Munari, M. Piccardo e altri realizzava e produceva film nelle scuole, fatti dai bambini. Con la Lega per i diritti dei bambini alla comunicazione ha promosso in tutto il mondo grandi campagne per la pace e la nonviolenza. ...
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L’Abate, Alberto. – Sociologo italiano (Brindisi 1931 - Firenze 2017). Collaboratore di A. Capitini e D. Dolci, dai quali ha mutuato uno strenuo impegno per la nonviolenza, lo stesso che ha sostanziato [...] i suoi studi sociologici, centrati sulla metodologia della ricerca sociale applicata ai peace studies come compiutamente esposto nel magistrale Metodi di analisi delle scienze sociali e ricerca per la ...
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Uomo politico algerino (Taher 1899 - Algeri 1985); prima favorevole all'intesa con i Francesi (nel 1938 fondò a tale scopo l'Union Populaire Algérienne), dopo lo sbarco alleato (8 nov. 1942) fu assertore [...] algerina soprattutto attraverso il "Manifesto del popolo algerino" (10 febbr. 1943). Nel 1955 abbandonò il metodo della nonviolenza e aderì al Fronte di Liberazione Nazionale. Dal 1958 al 1961 fu primo ministro del governo provvisorio della ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...