SAINTE-BEUVE, Charles-Augustin de
Mario BONFANTINI
Letterato, nato a Boulogne-sur-Mer il 23 dicembre 1804, morto a Parigi il 1° ottobre 1869. Di famiglia agiatamente borghese, orfano di padre prima [...] collaborando con A. Carrel al National; e anche in morale non tardò gran tempo a persuadersi della sua "impossibilità di credere". dell'intelletto: anzi come l'attività suprema dello spirito, trascendente tutte le altre ("le vrai, le vrai seul; et ...
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RELAZIONE
Guido Calogero
Filosofia. - È uno dei concetti filosofici più problematici e più ricchi di storia. In generale esso designa ogni rapporto collegante, in maniera essenziale o accidentale, due [...] fermo alla sua negazione empiristica di ogni realtà trascendente il dato sensibile, mantiene anche nei riguardi illimitata del concetto di relazione. Chi avverte come l'assoluto non possa mai essere lo scevro di relazione e cioè l'opposto ...
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LAVATER, Johann Kaspar
Carlo GRUNANGER
Arturo CASTIGLIONI
Scrittore religioso, nato a Zurigo il 15 novembre 1741, morto ivi il 2 gennaio 1801. Educato nella fede zwingliana ed avviato agli studî [...] Pontius Pilatus, Joseph von Arimathia), mentre in gran parte non è che prolissa e tediosa parafrasi del testo biblico e parte del L., della sua cristolatria e della sua fede nel trascendente. Uguale sorte subì, e per le stesse ragioni, l'amicizia ...
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UNAMUNO, Miguel de
Lorenzo GIUSSO
Scrittore spagnolo, nato a Bilbao il 29 settembre 1864, morto a Salamanca il 10 gennaio 1937. Giovane ancora, fu nominato professore di letteratura greca dell'università [...] del mondo spirituale è la fame e la sete d'immortalità non intesa come immortalità nello spirito o nell'idea, ma come che sovrappone un ordine etico a quella che sembra essere la trascendente immortalità della Natura. E questa fede ardente in un fine ...
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TRISEZIONE
Luigi CAMPEDELLI
. Il problema della trisezione dell'angolo, cioè della divisione di un angolo in tre parti uguali, costituisce una delle classiche questioni che sono pervenute a noi dall'antichità [...] d'Elide, il quale si valse di una curva (di tipo trascendente) da lui scoperta, e che più tardi fu denominata quadratrice (v di M. Chasles (1793-1880), nelle quali si fa uso di coniche non circolari; quella di I. Newton (1642-1727), che si vale di ...
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MAINE de BIRAN, François-Pierre
Carlo Mazzantini
Filosofo francese, nato a Bergerac il 29 novembre 1766, morto il 20 luglio 1824, nella sua terra di Grateloup. Amico di parecchi ideologi, e in prima [...] (da non confondersi con l'anima come sostanza pensante, presupposta alle sue operazioni e a queste trascendente) intuisce sentì l'esigenza di assumere, come criterio supremo del vero, non solo la presenza invincibile di un puro fatto interiore, ma l ...
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NUṢAIRĪ
Giorgio Levi Della Vida
Ī Setta musulmana sciita, che, per la sua teologia estremista e le sue pratiche, imbevute di elementi liturgici estranei alla legge islamica, sta quasi al difuori dell'Islām, [...] al monoteismo inteso come concezione di una divinità unica trascendente il mondo creato, ed è invece espressione di quelle l'altro in uso una sorta di comunione (col vino).
Non v'è dubbio che nella religione dei Nuṣairī (tenuta strettamente segreta ...
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PUECH, Henri-Joseph-Charles
Tullio Gregory
(App. III, II, p. 529)
Storico delle religioni francese, morto a Parigi l'11 gennaio 1986. Membro dell'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres, ha ricoperto [...] del proprio io autentico, originario, superiore al ''mondo''. Lo gnostico sente di non appartenere a questo mondo, ha nostalgia per uno radicalmente diverso, autentico, trascendente, che è la ''vera vita'', il ''riposo'', la ''pienezza'' (pleroma). L ...
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VIDARI, Giovanni
Giovanni Calò
Nato a Vigevano il 3 luglio 1871, morto a Torino il 12 aprile 1934. Professore di filosofia morale nel 1902 all'università di Palermo, poi, dal 1903 al 1909, a quella [...] etica, fondata su basi storico-sociologiche e psicologico-genetiche. Non solo; ma dalla stessa assolutezza dell'ideale e della legge fu tratto ad ammettere una Metamorale, quindi un trascendente e un assoluto, che poi gli si rivelò soprattutto come ...
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RELATIVISMO
Guido Calogero
. Termine filosofico, designante in generale ogni concezione che considera la conoscenza come incapace di attingere la realtà nella sua assolutezza oggettiva. L'uso del termine [...] relativismo è quello per cui la relatività intrinseca al sapere non dipende dal rapporto tra il soggetto e l'oggetto ma si estende spesso l'ombra dell'inconoscibile e pur semiconosciuto trascendente (si pensi, per es., allo stesso Comte e allo ...
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trascendente
trascendènte agg. [dal lat. transcendens -entis, part. pres. di transcendĕre «trascendere»]. – 1. In filosofia (in contrapp. a immanente), detto di termine che specifica il carattere di ciò che è al di là di un limite, soprattutto...
trascendenza
trascendènza s. f. [der. di trascendente]. – 1. In filosofia, la condizione o la proprietà di essere trascendente, di esistere al di fuori o al di sopra di un’altra realtà (è, in questa accezione generale, l’opposto di immanenza,...