Hoffman, Dustin
Simone Emiliani
Attore cinematografico statunitense, di origine ebraica, nato a Los Angeles l'8 agosto 1937. Sin dagli esordi, seppe imporre un modello antidivistico: si affermò infatti [...] un attore alto e prestante, bensì quella di un interprete non attraente, piuttosto basso, in grado però di imprimere al suo perché parla male di me?) di Ulu Grosbard; la violenza repressa continuamente sul punto di esplodere del matematico di Straw ...
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Scott, Ridley
Lorenzo Esposito
Regista cinematografico inglese, nato a South Shields (Tyne and Wear) il 30 novembre 1937. Esponente di una generazione di registi formatasi in televisione negli anni [...] in Thelma & Louise e nel durissimo corpo a corpo con la violenza della vita militare intrapreso proprio da una donna (Demi Moore) in G. con suggestive scelte visuali certe intrinseche banalità del racconto. E non è un caso che l'opera in cui più S ...
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Dieterle, William (propr. Wilhelm)
Bruno Roberti
Regista e attore tedesco, naturalizzato statunitense, nato a Ludwigshafen am Rhein (Renania-Palatinato) il 15 luglio 1893 e morto a Ottobrunn l'8 dicembre [...] denuncia come Geschlecht in Fesseln (1928), sulla violenza sessuale in un carcere maschile, o ancora riservandosi musical all'avventura, abile nell'orchestrazione degli attori e non alieno da raffinatezze di messinscena, come in A midsummer ...
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Amelio, Gianni (propr. Giovanni)
Gabriella Nisticò
Regista cinematografico, nato a San Pietro Magisano (Catanzaro) il 20 gennaio 1945. Creatore di racconti intimi, a volte minimali, A. ha ripreso la [...] segnato dall'esperienza del riformatorio, che respinge la violenza dell'intervistatore ma che al contempo offre la riletto il romanzo di L. Sciascia, toccando con mano lieve, per non banalizzarlo, un grande tema come il rifiuto della pena di morte. ...
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BARBACOVI, Francesco Vigilio
Carlo Francovich
Nacque a Taio in Val di Non (Trento) il 12 sett. 1738 da famiglia benestante. Dopo aver compiuto gli studi di retorica e di filosofia a Trento e dopo aver [...] al principe-vescovo, uomo di pochi scrupoli e incline alla violenza, e fu perciò costretto a dare le dimissioni dalla carica. versavano allora l'impero e i governi da esso sostenuti. Ciò non impedì che nel 1806, visto l'andamento delle cose, egli ...
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McLaren, Norman
Alfio Bastiancich
Regista scozzese, naturalizzato canadese, del cinema di animazione, nato a Stirling l'11 aprile 1914 e morto a Montréal il 26 gennaio 1987. Artista-artigiano per eccellenza, [...] realizzando per vari organismi (il Guggenheim Museum of Non-Objective Art, la National Broadcasting Corporation, la Peterson), Neighbours (apologo domestico sull'inutilità della violenza, nel quale perfezionò tecnicamente e portò alle massime ...
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BOSELLINI, Carlo
Antonio Rotondò
Nato a Modena il 6 maggio 1764 da Lodovico e Rosa Cioni, s'addottorò in giurisprudenza all'università di Modena nel 1786. Durante un viaggio in Francia e in Inghilterra [...] meno gravosa per i singoli e più redditizia per lo Stato; colpisce, non l'uomo che lavora e produce, ma l'uomo "in riposo" 1810. La polemica si protrasse fino al 1825 con particolare violenza: lo scritto più notevole con cui il B. intese confutare ...
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Kitano, Takeshi
Giona Antonio Nazzaro
Regista, sceneggiatore, montatore, attore cinematografico e presentatore televisivo giapponese, nato a Tokyo il 18 gennaio 1948. Si è affermato come regista grazie [...] silenzio. Opera essenziale, realizzata completamente in sottrazione, non cede alla tentazione della metafisica ancorandosi saldamente ai sospese e inquietanti percorse da ricorrenti brividi di violenza, ha inoltre segnato l'inizio della collaborazione ...
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Auric, Georges
Enzo Siciliano
Compositore francese, nato a Lodève il 15 febbraio 1899 e morto a Parigi il 24 luglio 1983. La sua produzione sinfonica e cameristica va collocata nella cornice del cosiddetto [...] sprezzante e asciutto seguì un compositore capace anche di violenza armonica, di cui Jean Cocteau, già dedicandogli della disponibilità e dell'efficacia della musica da cinema di A., non va dimenticato che, fra le tantissime, sono firmate da lui le ...
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Demme, Jonathan
Simone Emiliani
Regista, produttore e sceneggiatore cinematografico statunitense, nato a Baldwin (New York) il 22 febbraio 1944. Compreso tra quegli autori che sfuggono a precisi tentativi [...] opere della New World (l'alternanza di scene di azione con altre di violenza e di sesso), ma in essi affiora anche uno dei temi più Married to the mob (1988; Una vedova allegra… ma non troppo), felice unione tra gangster film e commedia farsesca, ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...