CARIOLA (Carriola, Carrettola), Giovanni della
Giuseppe Gangemi
Se ne ignorano il cognome ("della Carriola" è un evidente soprannome relativo al veicolo col quale o sul quale, se storpio, si spostava), [...] frase che egli ha ripetuto durante tutta la vicenda: "mai più non l'amerò quant'aggio amato" (è il verso conclusivo di ogni pubblico le emozioni più forti, insiste sui momenti di maggiore violenza, come il delitto e l'esecuzione dei colpevoli. In ...
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BORDONI, Placido
Paolo Preto
Nato a Venezia il 31 genn. 1736 da Pietro e Antonia Colussi, nel 1749 entrò nel collegio patriarcale di S. Cipriano e più tardi, completata la sua preparazione nella lingua [...] Aranda di ridurne lo strapotere, attacca con violenza i principî illuministici e i loro fautori. francesi cui Napoleone parla come a membri di una "nazione" e non come a mercenari indifferenti alle sorti della guerra che stanno combattendo.
Il ...
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FERRARI, Oreste
Maria Garbari
Nacque a Locca di Ledro (oggi Bezzecca, in provincia di Trento) il 5 maggio i 890 da Giuseppe e da Erminia Bartoli. Nonostante le modeste condizioni economiche della famiglia [...] l'intransigenza del periodico portò a sequestri e ad atti di violenza di parte fascista che lo costrinsero a cessare le pubblicazioni il in Trento.
La scelta degli autori di cui tradusse le opere non fu mai dettata per il F. da mode letterarie o da ...
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BEOLCHI, Carlo
Arianna Scolari Sellerio
Nato ad Arona (Novara) nel 1796, studiò dapprima a Milano, poi nel collegio Borromeo di Pavia, dove conseguì la laurea in giurisprudenza nel 1817. Iscritto alla [...] quelli inglesi presso cui il B. aveva insegnato, ma poi la cosa non ebbe seguito. Dal 1857 al 1860 (VI e VII legislatura) il di libertà interna: la sua opposizione, tuttavia, non giungeva alla violenza del Brofferio, che si sforzava di imporre al ...
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GIOVANETTI, Marcello
Laura Riccioni
Nato ad Ascoli Piceno nel 1598, dovette iniziare gli studi nella città natale. Dopo gli studi e le prime esperienze poetiche si trasferì a Roma, dove intraprese con [...] in quartine, descrive con energia lo spettacolo della violenza della natura (il fiume in piena assume le , pubblicato postumo (Monteleone 1636), e un dramma tragico di cui non rimane traccia, oltre a due trattati di giurisprudenza.
La morte colse ...
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FIESCHI, Flavio
Antonella Pagano
Nacque a Cosenza alla fine del Cinquecento ("nacqui suddito del Re cattolico" affermò), probabilmente da un discendente dell'illustre famiglia genovese trasferitosi [...] fondata sull'ambizione, l'inganno e la violenza, viene esaltata la politica spagnola che sarebbe e frequentatore di ambienti marinisti. F. Della Valle gli dedicò un suo sonetto.
Non si hanno notizie del F. dopo il 1652, né si conoscono la data e ...
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CINQUINO (Cinquinus, Cinquina, Anquino), Natuccio (Benenatus, Natuccius)
Mario Pagano
Nacque a Pisa, intorno alla metà del sec. XIII, da Pericciolo.
Il cognome del C. fu letto erroneamente "Anquino" [...] Zambrini (Le opere volgari..., p. 682), con palese violenza al codice - il Laurenziano rediano 9, unico ad valga il richiamo all'importanza e al prestigio culturale e politico, non ancora offuscati dall'egemonia di Firenze, di Comuni come, per es ...
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ALBICANTE, Giovanni Alberto
Alberto Asor Rosa
Letterato milanese del sec. XVI, ebbe larga fama ai suoi tempi ed ha lasciato traccia di sé in alcune aspre polemiche con i più famosi avventurieri della [...] egli stesso amò firmarsi "il Bestiale", quasi a testimoniare la violenza della sua indole.
Nel 1538 diede alla luce la sua composto per l'occasione della pace e letto in quella Accademia.
Altra polemica non meno violenta ebbe l'A. con A. F. Doni, e fu ...
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FAVELLA, Giovan Geronimo
Franco Pignatti
Nacque a Napoli verso il 1580 da Nicola e Anna Vagliese.
Nel 1606 era padrone di una galera, ma non dovette avere fortuna perché due anni dopo la Regia Camera [...] (Fuidoro, p. 136), recitava la parte dell'innamorato sfortunato, non ebbe molto successo e subì la concorrenza di altre compagnie. Entrato del fenomeno: la voracità della lava, la tremenda violenza del terremoto, le rovine provocate nel contado, il ...
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GENTILE, Domenico
Eugenio Di Rienzo
Nacque a Bari, il 12 ott. 1680, da una famiglia della piccola borghesia cittadina. Grazie a una memoria tanto prodigiosa da divenire poi proverbiale, acquisì già [...] gran talento sopra la riuscita di questo pazzo furioso, quando gli fu conferita la cattedra per la violenza usata tunc temporis dal Cardinal d'Althan, che non era meno pazzo. Disse allora il mentovato personaggio, ch'il Gentile era più tosto ostinato ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...