CARAFA, Tiberio
Carla Russo
Nacque a Chiusano il 27 genn. 1669 da Fabrizio principe di Chiusano e da Beatrice della Leonessa dei duchi di Ceppaloni. Dopo aver ricevuto una prima educazione da maestri [...] il popolo che si era abbandonato ad atti di violenza. La decisione dei deputati del Buon Governo, che tennero il C. si proponeva di fare opera di "edificazione e di profitto" non solo per gli altri ma anche per se stesso, dal momento che, malgrado ...
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CONTI, Francesco Bartolomeo
Raoul Meloncelli
Nacque a Firenze il 20 genn. 1682 e presumibilmente compì gli studi musicali nella sua città divenendo rapidamente un valente suonatore di tiorba; la sua [...] ma perse il titolo nel 1739 per un episodio di violenza nei confronti di un religioso (erroneamente attribuito al padre in disgrazia e costretto a subire una severa sanzione ecclesiastica, non riuscì a riconquistare il prestigio di cui godeva e morì ...
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BORGESE, Giuseppe Antonio
Enrico Ghidetti
Nato a Polizzi Generosa (Palermo) il 12 nov. 1882 da Antonio e da Rosa Di Martino, compì gli studi liceali a Palermo, sotto la guida di U. A. Amico, approfondendo [...] frattura tra critica accademica e critica militante e costituisce non solo il più vasto panorama della cultura italiana ed europea al fascismo - considerato come barbaro spirito di violenza che avrebbe potuto manifestarsi e si manifestava anche in ...
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MANZI, Alberto
Adolfo Scotto di Luzio
Nacque a Roma il 3 novembre del 1924, figlio di Ettore, tramviere, e di Maria (Rina) Mazzei, casalinga. I genitori ebbero anche un’altra figlia, Elena. Iscrittosi [...] ’esperienza in Sudamerica: di fronte alla brutale violenza della sfruttamento dei contadini e alle inquietudini teologiche in ogni caso, l’allievo fa quel che può e quel che non può non fa.
Da questo punto di vista, Alberto Manzi è il tipico ...
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GIUNTINI (Junctinus o Junctin), Francesco
Germana Ernst
Nacque a Firenze il 7 marzo 1523 (stile fiorentino 1522). Le notizie biografiche su questo carmelitano, che fu maestro di teologia, letterato [...] lettera in cui si difendeva con dignità, rimproverando al giovane interlocutore la violenza dell'attacco nei confronti dello Stadio, morto nel 1579, e della sua persona; non avendo avuto soddisfazione, dava alle stampe una seconda Lettera a mododi ...
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JACINI, Stefano
Giuseppe Ignesti
Nacque a Milano, il 3 nov. 1886, da Giovanni Battista e da Carolina Cavi, primo di sei figli, in una famiglia della più cospicua nobiltà (dal 1880) agraria lombarda, [...] gli altri deputati popolari presenti in Parlamento, fu fatto segno ad atti di violenza da parte dei colleghi fascisti riportando una ferita al naso.
Lo J. non cessò, comunque, di partecipare alla lotta politica, sia pure nelle forme permesse dalle ...
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FEDERICO d'Antiochia
Ernst Voltmer
Era figlio naturale dell'imperatore Federico II e di Maria (Matilde) d'Antiochia, appartenente a una nobile famiglia del Regno di Sicilia e figlia, forse, di Roberto [...] con quella mescolanza di efficienza e di violenza che sembra fosse una sua caratteristica. Riorganizzò Significativi sono i nomi e i matrimoni dei figli di Corrado: Federico, nato non prima del 1259 e morto il 22 luglio 1305, ebbe un figlio di nome ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Diritto (2012)
Giuseppe Capograssi
Ulderico Pomarici
Nella filosofia del diritto italiana del Novecento, Capograssi è figura di studioso singolarmente appartata. Intellettuale cattolico, erede della tradizione legata [...] e Leviatano l’autorità diventa inevitabilmente «forza violenza coazione durissima stritolamento delle volontà e degli cit., p. 508). E dunque il fine che la volontà si propone non è un fine esterno, ma il compimento di quell’azione graduale con la ...
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PANTALEONI, Maffeo
Antonio Bianco
– Nacque il 2 luglio 1857 a Frascati, primo dei tre figli di Diomede – medico, politico e senatore del Regno – e di Jane Isabella Massy Dawson.
Aveva cinque anni quando [...] e giudiziarie uscì estraneo persino come testimone, la violenza della stampa giolittiana lese per sempre l’equilibrio uno dei tre lincei che nel 1933 si dimise dall’Accademia per non accettare il giuramento imposto dal fascismo; De Viti, l’amico di ...
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DOMENICO di Giovanni, detto il Burchiello
Giorgio Patrizi
Nacque a Firenze da un legnaiuolo, Giovanni, e da una tessitrice, Antonia, nel 1404.
Una vecchia ipotesi collocava la sua nascita a Bibbiena, [...] ai versi antimedicei di D., "0 umil popol mio, tu non t'avvedi"; al secondo è destinata un'ironica lezione di petrarchismo una violenta satira a cui replica con altrettanta violenza ("Io ti rispondo, Burchiel tartaglione"), lanciando ingiurie ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...