African national congress (ANC)
African national congress
(ANC) Partito politico sudafricano. Principale forza del nazionalismo nero in Sudafrica, fu fondato nel 1912, ispirandosi alla non-violenza [...] ghandiana, per promuovere i diritti politici dei neri al di là delle divisioni etniche. Capofila nella lotta antirazzista (➔ ) in base ai principi della Freedom charter del 1955, fu dichiarato fuorilegge ...
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Ghose, Aurobindo
Patriota e filosofo indiano (Calcutta 1872-Pondicherry 1960). Educato secondo il modello inglese, fra il 1879 e il 1893 visse in Inghilterra, dove pubblicò i primi versi. Tornato in [...] gruppo rivoluzionario bengalese Jugantar, fu tra i promotori della politica di resistenza passiva, e dopo il 1914 fautore della nonviolenza. Processato e assolto per sedizione (1908-09), si dedicò alla ricerca spirituale in cui, pur muovendo dalla ...
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Bhave, Vinoba (propr. Vinayak Narahari Bhave)
Bhave, Vinoba
(propr. Vinayak Narahari Bhave) Politico indiano (Gagode 1895-Wardha 1982). Proveniente da una famiglia di casta braminica, dal 1916 fu uno [...] si proponeva di persuadere i proprietari terrieri a donare parte delle loro proprietà ai contadini poveri. Negli anni seguenti si impegnò in diversi campi a favore di riforme sociali, senza mai abbandonare i principi e i metodi della nonviolenza. ...
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Pantere nere (ingl. Black panthers)
Pantere nere
(ingl. Black panthers) Movimento rivoluzionario afro-statunitense, fondato nell’ott. 1966 a Oakland (California) da Huey Newton e Bobby Seale. Influenzati [...] dal marxismo e dalla predicazione di intellettuali come Malcolm X, i militanti sostituirono al principio della nonviolenza predicato da M.L. King quello dell’autodifesa come strumento di lotta. Oggetto di una dura campagna di repressione da parte di ...
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Complesso di organizzazioni criminali sorte in Sicilia nel 19° sec., diffuse su base territoriale, rette dalla legge dell’omertà e strutturate gerarchicamente.
La m. nacque come braccio armato della nobiltà [...] tradizionali legami con la politica locale e rivendicando il monopolio statale della violenza. Tra il 1943 e il 1945 la m., a cui gli come Cosa nostra ma anche in passato, quando quest’espressione non esisteva, si sapeva che la m. si articolava in ...
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Russia Il più vasto Stato del mondo, esteso dall’Europa orientale all’Estremo Oriente.
Il nome R. designa lo Stato consolidatosi a partire dal 16° sec. attorno al Principato di Moscovia ed esteso al momento [...] I due ultimi bacini sono divisi da serie di colline: il Rialto Centrale Russo, che non giunge a 300 m di altezza, e le Alture del Volga (390 m). A , hanno un enorme successo: la loro satira senza violenza, la morale dettata dal buon senso borghese, la ...
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Russia
Berardo Cori
Giulia Nunziante
Silvio Pons
Geografia umana ed economica
di Berardo Cori
Stato che si estende nell'Europa orientale e nell'Asia settentrionale. La R., o Federazione Russa, come [...] esclusivamente basata sull'uso della forza. Dopo anni di guerra la sindrome della violenzanon si era modificata, e l'instaurazione di un regime fantoccio filorusso non appariva una soluzione credibile. La logica della soluzione militare e la spirale ...
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Fenomeno collettivo che ha il suo tratto distintivo nella violenza armata posta in essere fra gruppi organizzati.
Le trasformazioni cui è stata soggetta la g. tradizionale nel 20° sec. vanno portando a [...] la g. e furono costretti a farvi ricorso solo in risposta alle violenze dei colonizzatori bianchi. Per la maggior parte di questi popoli la g. non assumeva aspetti eccessivamente sanguinari: pochi morti e feriti bastavano a porre termine alle ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero - Storia e Politica (2013)
Dal post-Rinascimento al Risorgimento
Sergio Bertelli
Una nuova idea di Italia
Nell’Italia della metà del 16° sec. il pathos che aveva sorretto l’impegno ‘politico’ di Niccolò Machiavelli e di Francesco [...] così ne scrive: “Vi fu ciò di meraviglioso nel governo de’ Longobardi, che non v’era alcuna violenza; non insidie, non angherie, non oppressioni, non furti, non ladroneggi. Ciascuno poteva andar dove più gli piaceva sicuro e senza timore”» (p. 116 ...
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Anastasio Bibliotecario, antipapa
Girolamo Arnaldi
Trascorse a Roma la prima giovinezza (Epistolae, p. 440, 7-9) e sua lingua materna fu certamente il latino (ibid., pp. 423, 11-12 e 426, 6-8), non [...] impallidire il ricordo dell'incursione saracena dell'846 (cfr. Le Liber pontificalis, II, p. 142). Ma l'uso della violenzanon ebbe la virtù di generare fra i Romani i consensi necessari al consolidamento del successo; il clero, nell'insieme, tenne ...
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violenza
violènza s. f. [dal lat. violentia, der. di violentus «violento»]. – 1. Con riferimento a persona, la caratteristica, il fatto di essere violento, soprattutto come tendenza abituale a usare la forza fisica in modo brutale o irrazionale,...
violenza domestica
loc. s.le f. Violenza perpetrata nell’ambito familiare o all’interno di una coppia, perlopiù nei confronti di una donna. ◆ Il governo Blair sfodera una nuova arma contro la violenza domestica: il telefonino. Il ministro...