L'Europa tardoantica e medievale. Il cristianesimo nelle regioni occidentali. Il gruppo episcopale
Gisella Cantino Wataghin
Chiara Lambert
La cattedrale
di Gisella Cantino Wataghin
Ecclesia cathedrae [...] alle raffigurazioni di Ecclesio e Massimiano sui mosaici di S. Vitale o al ricorrere del topos del “vescovo costruttore” nell’ interna dei singoli complessi non sono soggette ad alcuna norma, come appare dai casi in cui sono direttamente verificabili ...
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VISIGOTI
M. Crusafont i Sabater
Popolazione dei Germani orientali, appartenente alla gente dei Goti.
Dopo la sconfitta del 507 nella battaglia di Vouillé contro i Franchi, i V., che nel corso delle [...] dell'altare si mostra sempre come l'ambiente più a E e di norma come un rettangolo allungato (Schlunk, 1971; Godoy Fernández, 1995; Bango Torviso . 6° e che conobbero il massimo momento di diffusione nella seconda metà del sec. 7° (Ripoll López, 1994 ...
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DOSSALE
A. Condorelli
Con il termine d. (dal lat. medievale dorsale, doscale, torsale) si suole indicare - per esteso rispetto alla sua accezione originaria di 'veste' che ricopre il dorso di un altare [...] pisani, a un massimo di quattordici-sedici in quelli meridionali (Madonna in trono fra due angeli del Maestro di S. Martino, del 1260 ca., Pisa già in piena evoluzione; infatti, contrariamente alla norma, il retablo è composto da un'unica tavola ...
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MARATTI (Maratta), Carlo
Luca Bortolotti
Nacque a Camerano, nei pressi di Ancona, il 18 maggio 1625, figlio di Tommaso (di natali dalmati) e di Faustina Masini. Grazie al sostegno economico dell'amico [...] con le opere di altri artisti di massimo spicco (Reni, Guercino e Nicolas compiutamente l'ideale norma classicista, costituendo architetti (1724), a cura di C. Enggass - R. Enggass, Città del Vaticano 1977, pp. 27-29, 253 s.; F.S. Baldinucci, Vite ...
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Nudità
Stefano Allovio
Marco Bussagli
La condizione di essere nudi rappresenta un concetto importante nello studio della vita di relazione dell'uomo. Il suo valore varia a seconda dei contesti culturali [...] numero di gruppi umani le parti del corpo da coprire sono gli organi genitali. In Giappone la norma secondo la quale i genitali della copertura dei piedi, quindi nella posizione di massimo degrado, due raffinati disegni che mostrano un prigioniero ...
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Alto Medioevo
V.H. Elbern
Si definisce A. il periodo compreso tra la fine della Tarda Antichità romana e la formazione di un insieme di organismi statali a base etnica nei territori dell'Europa centrale [...] prima volta, furono portati a conoscenza del vasto pubblico e con la massima risonanza i valori storici e soprattutto quelli il proprio mondo nell'opera d'arte come misura, modello e norma. Nel ricreare il mondo si rifà al suo signore e sovrano" ...
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TORRE
A. M. Targioni Violani
F. Zevi
¿ G. Lugli
Le costruzioni verticali alle quali si addice il nome di t., ebbero nell'antichità, come nelle età posteriori, usi e finalità diverse. Esse furono però, [...] Mantinea distano in media 25-26 m, con massimi di 37; a Thisbe fra 36, 50 e piuttosto semicircolare. Non vi è norma costante nell'adoperare un tipo lati lunghi e 130 sui lati corti, alte poco più del muro di cinta e di forma larga e massiccia; Perugia ...
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Vedi ATTICI, Vasi dell'anno: 1958 - 1973 - 1994
ATTICI, Vasi
P. Mingazzini
Questo articolo si occupa solo dei vasi a. compresi tra l'inizio del VI sec. e la fine del IV a. C.: per le fasi anteriori, [...] figura umana, che resterà norma per oltre un millennio. Questi vasi a. della prima generazione del VI sec. non lasciano Ergotimos come proprietario della fabbrica. Di questo massimo monumento dell'arte pittorica del tempo, basti dire, in questa sede, ...
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La conservazione e il restauro delle superfici architettoniche
Maria Olimpia Zander
Roberto Nardi - Chiara Zizola
Gli intonaci e i dipinti murali
di Maria Olimpia Zander
Gli organismi architettonici [...] formali. Le tendenze attuali escludono di norma l'uso di prodotti sintetici e del contorno, dell'insieme, dell'ambiente. Mentre un tempo il trattamento del mosaico si esauriva in un intervento unico, realizzando in una sola operazione il massimo ...
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Vedi VILLA dell'anno: 1966 - 1973
VILLA (villa; vella, in Varr., Re rust., i, 2, 14; connesso con vicus)
G. A. Mansuelli
Il termine latino indica l'edificio per abitazione e attività agricola, isolato [...] un fatto eccezionale, specie in quella sua massima enfatizzazione che fu la V. Adriana ( pompeiana V. dei Misteri nota già nella sua prima fase del III sec., presenta il tipo div. organizzata su di un impianto termale è già di norma in tutte le ville. ...
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massima1
màssima1 s. f. [dal lat. maxĭma (sententia), propr. «sentenza di carattere generale»]. – 1. a. Giudizio che si trae dall’esperienza pratica e si assume come norma generale dell’agire; anche il detto, la sentenza che esprime tale giudizio:...
tenuita del fatto
tenuità del fatto loc. s.le f. Nell'àmbito della giustizia penale, caratteristica di un fatto scarsamente offensivo, commesso o provocato occasionalmente, che produce pericoli o danni lievi e pertanto può determinare l'improcedibilità...