Genere di Mammiferi Insettivori (o Soricomorfi ➔) Talpidi Desmanini, comprendente la sola specie G. pyrenaicus, il desman dei Pirenei, con due sottospecie rispettivamente sui Pirenei e sui monti del Portogallo. [...] Notturni, adattati agli habitat d’acqua dolce, presentano arti palmati; si nutrono di Artropodi. ...
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Pittore e incisore (Nancy 1587 o 1588 - ivi 1633). Allievo di C. Saraceni, fu pittore di non grandissimi meriti, ma curioso e bizzarro. Introdusse in Francia la pittura di notturni, che tanta importanza [...] avrebbe avuto con J. Callot e G. La Tour ...
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tarsio Nome comune dei Mammiferi Primati del genere Tarsius (v. fig.), comprendente 5 specie, unici rappresentanti della famiglia Tarsidi. Ritenuti forme primitive per alcuni caratteri, specializzate per [...] altri; notturni, lunghi al massimo 20 cm, hanno capo tondeggiante con muso breve, occhi molto grandi e rivolti in avanti, pupille capaci di dilatarsi enormemente e di restringersi in un punto; arti anteriori molto corti, muniti di unghie piatte e di ...
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Tenebrionidi Famiglia di Insetti Coleotteri Polifagi che comprende circa 16.000 specie. Hanno dimensioni da medie a grandi, livree scure e poco appariscenti, larve cilindriche, a tegumento consistente. [...] Notturni, si nutrono di sostanze vegetali, di farine, di materie in disfacimento (per es., Tribolium e Tenebrio, che sono generi cosmopoliti; v. fig.); altre specie si rifugiano sotto la corteccia dei tronchi, nei funghi, sotto le pietre, nelle ...
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GRIDI O GRIDA?
La parola grido ha due plurali.
• Il plurale maschile gridi si usa per indicare i versi degli animali
i gridi dei gabbiani
i gridi dei rapaci notturni
• Il plurale femminile grida [...] si usa quando ci si riferisce a urla, invocazioni o lamenti emessi collettivamente da esseri umani
le grida della folla
non sentivano le nostre grida d’aiuto.
Usi
Il plurale maschile può essere usato ...
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Musicista (Clermont-Ferrand 1816 - Parigi 1898). Studiò al conservatorio di Parigi, ove fu poi (1848-87) insegnante di pianoforte. Compose gran quantità di lavori didattici, oltre pagine di ordine artistico [...] (Serenate, Notturni, ecc.) e scrisse varî volumi sulla storia del pianoforte e della musica pianistica (Les pianistes célèbres, 1878; Virtuoses contemporaines, 1882; Histoire du piano, 1885, ecc.). ...
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Famiglia di uccelli dell'ordine dei Caprimulgi, affini ai Rondoni. Il piumaggio è morbidissimo, vellutato e rammenta quello dei Rapaci notturni; la testa è grande e depressa; il becco molto piccolo, corto [...] e ricurvo; l'occhio molto grande; l'apertura orale è estremamente prolungata, estesa anche oltre la metà dell'occhio e circondata da numerose e robuste setole tattili. I giovani sono inetti, coperti di ...
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Asopo
. Fiume della Boezia meridionale, il cui nome attuale è Vouriéni; è citato da D. assieme all'Ismeno : i due fiumi ‛ videro ' correre tumultuariamente folle di Tebani che celebravano riti notturni [...] per invocare Bacco. Alla calca turbolenta dei Tebani D. paragona la turba degli accidiosi in Pg XVIII 91-93 E quale Ismeno già vide e Asopo / lungo di sé di notte furia e calca, / pur che i Teban di Bacco ...
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Militare e scrittore spagnolo (Valenza 1544 - ivi 1613). Lasciò l'avvocatura per la carriera delle armi; col grado di capitano di fanteria combatté a Lepanto, a Navarino, ecc. Appartenne alla valenzana [...] accademia dei Notturni: raccolse varie composizioni sotto il titolo di Discursos, epístolas y epigramas de Artemidoro (1605), pubblicò una tragedia in quattro atti, Los amantes (1581), sulla leggenda degli amanti di Teruel. Gli si attribuiscono ...
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PHYLLOCACTUS
Fabrizio Cortesi
. Genere di piante Dicotiledoni della famiglia Cactacee (Link, 1831) che comprende 12 specie dell'America tropicale. Hanno portamento cespitoso, fusti ramificati, schiacciati [...] all'aperto.
Fra le specie più coltivate: Ph. Ackermannii Salm. a fiori rossi vivaci, Ph. phyllantoides Link. a fiori notturni bianchi all'interno rossastri all'esterno, Ph. angulifer Lem. a fiori bianchi, tutti del Messico; Ph. crenatus Lem. del ...
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notturno
agg. e s. m. [dal lat. nocturnus, der. di nox noctis «notte»]. – 1. agg. a. Della notte, che è proprio della notte: le ore n.; quiete, silenzio n.; le tenebre n.; Quali fioretti dal n. gelo Chinati e chiusi (Dante). b. Di cose, che...
segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento,...