Pascoli, Giovanni
Silvana Castelli
Una poesia nuova, ricca di futuro
Grande erudito, vincitore di dodici medaglie d’oro al concorso di poesia latina ad Amsterdam, Giovanni Pascoli fu professore per [...] , la bellezza e la fragilità della natura appaiono ancora più minacciate mentre una voce lontana o il profumo dei «fiori notturni», o le ombre della sera fanno tornare le inquietanti presenze dei morti. E un dolore comune unisce le piccole piante ...
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COZZANI, Ettore
Marcello Carlino
Nacque a La Spezia il 3 genn. 1884 da Leonardo e Valdemira Ricco.
Compì gli studi nella città natale e poi a Pisa, dove frequentò i corsi universitari. Ebbe maestri [...] civiltà". La stessa impronta reazionaria caratterizzava le prove letterarie del C. di quegli stessi anni. I Poemetti notturni (ibid. 1920) racchiudevano, sin nel titolo, un leit-motiv della letteratura italiana contemporanea e andavano traducendolo ...
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DAVANCINO (Davanzino) di Giovanni
Rosario Contarino
Di lui non abbiamo alcuna notizia, se non che è indicato come l'autore del cantare trecentesco toscano Il Bel Gherardino da due postille del cod. [...] e lo induce all'amore: costei è la Fata Bianca, signora del castello, con cui egli trascorre tre mesi tra i notturni piaceri amorosi e i lieti intrattenimenti del giorno. Ma la nostalgia della sua contrada avvince il giovane cavaliere, che ottiene ...
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Lirici del Settecento - Introduzione
Mario Fubini
Due poeti che il lettore cercherà invano in questo volume vanno considerati quasi i poli della nostra raccolta: Metastasio e Parini. Ne son rimasti [...] ci s'impongono. Sentiamo nell'uno e nell'altro, nell'esortazione all'amico, dalle strofe rapide e incalzanti, nel soliloquio notturno del prigioniero affidato alla più grave saffica la freschezza e il vigore di una fede nuova e rinnovatrice, che più ...
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GROSSI, Tommaso
Giuseppe Zaccaria
Nacque a Bellano, sul lago di Como, il 23 genn. 1790 secondogenito di Francesco e di Elisabetta Tarelli. Di famiglia modesta, apprese le prime nozioni scolastiche a [...] affetti familiari, determinando, prima del finale ravvedimento, i sensi di una colpa che trova espressione negli incubi notturni e negli orrori della guerra (motivi che tuttavia, pur presenti, non danno luogo a soluzioni estremistiche e irrazionali ...
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FASANO, Gabriele
Maria Giuseppina Marotta
Figlio, probabilmente, di Alessandro e di Livia de Murena, nacque a Solofra (od. prov. di Avellino) nel 1645. Nulla si sa del suo corso di studi. Si sa, invece, [...] però, in una grande sensibilità verso la natura, come nella descrizione del giardino di Armida (XVI, 8-16) o nei due notturni (II, 96; XIV, 1), in cui il poeta gareggia egregiamente con Tasso, aiutato dalle ricche tonalità del dialetto partenopeo.
Il ...
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LONGANESI, Leopoldo (Leo)
Alessandra Cimmino
Nacque a Bagnacavallo, in Romagna, il 30 ag. 1905 (ma fu iscritto all'anagrafe il 3 settembre), figlio unico di Paolo e di Angela Marangoni.
Il padre, di [...] Giuliotti.
Tale intreccio di relazioni, conoscenze, amicizie - nate e incrementate nel corso degli anni fra salotti, locali notturni, redazioni di giornali - fu elemento fondante nell'evolversi della carriera del L., il quale, nonostante il carattere ...
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LEOPARDI, Paolina
Guido Gregorio Fagioli Vercellone
Nacque a Recanati il 5 ott. 1800, terzogenita del conte Monaldo e di Adelaide del marchese Filippo Antici.
Le redini del disastrato patrimonio familiare [...] , Pesaro 1832), recentemente riproposto, a cura di E. Benucci, con presentazione di F. Foschi e prefazione di L. Felici (Viaggio notturno… e altri scritti, Napoli 1987 e 1990; Venosa 2000). Tradusse poi anche la Vie de Mozart di Stendhal, che fu ...
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simbolismo
Eugenia Querci
L’immaginazione e il sogno al servizio dell’arte
Il termine simbolismo indica in primo luogo un movimento letterario e artistico sviluppatosi in Francia e in Europa verso la [...] un modello architettonico e decorativo.
Si comincia ad apprezzare anche ciò che spaventa o addirittura terrorizza, come gli incubi notturni o un paesaggio grandioso dominato da un crepaccio oscuro e senza fondo: è il concetto del sublime, qualcosa ...
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Pier Paolo Pasolini nacque a Bologna nel 1922 e morì a Roma nel 1975. Dell’esperienza espressiva straordinariamente multiforme di Pasolini, che fu, oltre che scrittore, anche regista cinematografico, ricordiamo [...] . Pasolini pare piuttosto puntare o alle radici del codice letterario (le rappresentazioni, di sapore provenzaleggiante, di albe e notturni) o a quella zona – difficilissima da raggiungersi – in cui risuonano le latenti armoniche condivise da orale e ...
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notturno
agg. e s. m. [dal lat. nocturnus, der. di nox noctis «notte»]. – 1. agg. a. Della notte, che è proprio della notte: le ore n.; quiete, silenzio n.; le tenebre n.; Quali fioretti dal n. gelo Chinati e chiusi (Dante). b. Di cose, che...
segnale
s. m. [lat. tardo signale, neutro sostantivato dell’agg. signalis, der. di signum «segno»]. – 1. a. Indicazione di tipo ottico o acustico, per lo più stabilita d’intesa o convenzionale, con cui si dà una comunicazione, un avvertimento,...