Scrittore romeno (Paşcani 1880 - Bucarest 1961). Autore fecondissimo, in una lingua fluida e musicale, che portò alla perfezione la tradizione narrativa moldava, ha raccontato, in oltre cento libri di [...] novelle e romanzi, dalle quattro raccolte del 1904 (Povestiri "Racconti"; "Şoimii" "I Falchi"; Dureri înăbuşite "Dolori soffocati"; Crâşma lui moş Precu "L'osteria di zio P.") fino alla trilogia di romanzi a sfondo storico Fraţii Jderi ("I fratelli J ...
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Naturalista e romanziere (Kingston, Canada, 1848 - Hindhead, Surrey, 1899); biografo di C. R. Darwin e discepolo di H. Spencer, ne propugnò le idee in libri di divulgazione scientifica e in novelle e romanzi [...] (molto discusso The woman who did, 1895, per le audaci idee sul rapporto tra sessi); autore di guide storiche di Firenze e Roma ...
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Scrittrice spagnola (n. Madrid 1590 - m. 1661); dimorò per qualche tempo a Napoli e a Saragozza. Compose una commedia, La traición en la amistad. Ebbero molto successo due raccolte di novelle, Novelas [...] amorosas y exemplares (1637), Parte segunda del sarao y entretenimientos honestos (1647), notevoli per qualità descrittive, stile rapido e passionale. La Z. inquadrò i suoi personaggi dell'aristocrazia ...
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Scrittore russo (Timonicha, oblast´ di Vologda, 1932 - Vologda 2012). È autore di racconti, romanzi brevi, opere teatrali, tra cui si ricordano: Za tremja volokami. Povest´ i rasskazy ("Oltre tre istmi. [...] Novelle e racconti", 1968), Den´ za dnem ("Giorno dopo giorno", 1972), Cholmy ("Colline", 1973), Kanuny ("Le vigilie", 1976: quadro delle campagne alla vigilia della collettivizzazione). ...
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Novelliere e prosatore romeno contemporaneo, nato a Voineşti nei pressi di Târgovişte nel 1867, attuale vice-presidente dell'Accademia romena. Abbandonò la magistratura per darsi alla poesia. Il suo primo [...] dell'osservazione, la purità e la sincerità del sentimento e soprattutto per il magistero squisito della forma. Il B. è un novelliere in tono minore; i suoi protagonisti sono quasi sempre dei deboli e dei vinti, personaggi miti e buoni sperduti nella ...
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Autore drammatico italiano (Messina 1845 - Milano 1896), d'ispirazione verista; scrisse I figli di Lara (1884), L'ora critica (1884), Sara Felton (1884), Malacarne (1885). Scrisse anche libretti d'opera, [...] racconti, novelle. ...
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Scrittore portoghese (Oporto 1828 - ivi 1869). Il suo primo romanzo, O génio do mal (4 voll., 1856-57), fu seguito da Poesias e cantos (1857) e da una collezione di novelle, Verdades e ficções (1859). [...] La parte migliore della sua produzione è costituita dai romanzi storici, nei quali il G. dimostra un'accurata documentazione: Um motim há cem anos (1861), O sargentomor de Vilar (1864), O filho do Baldaia ...
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Scrittore spagnolo (Piedrahita, Ávila, 1781 - ivi 1852); amico della duchessa d'Alba, di Jovellanos, di Quintana, subì persecuzioni a causa delle sue idee liberali. Scrisse, in una prosa molto limata, [...] novelle e romanzi storici, tra i quali El bautismo de Mudarra sulla nota leggenda dei sette Infanti di Lara. Molto interessanti i volumi Memorias de Piedrahita (1837) e Recuerdos e impresiones (1843). Compose anche poesie, di gusto settecentesco. ...
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Scrittore ungherese (Budapest 1907 - Auschwitz 1945). Di umili origini, ebbe vita travagliata dalle ristrettezze economiche. Scrisse un unico romanzo, Nagymosoda ("La grande lavanderia", 1931), fortemente [...] autobiografico, e quattro volumi di novelle (Szomjas inasok "Garzoni assetati", 1933; Hold Utca "Via Hold", 1934; Kikötő "Porto", 1935; Villám és esti tüz "Fulmine e fuoco di sera", 1940) di grande lirismo e dove il reale si mescola al fantastico. ...
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KAMPOÚROGLOUS, Dēmētrios
Silvio Giuseppe Mercati
Scrittore greco, nato ad Atene nel 1852. Direttore della biblioteca nazionale, membro dell'Accademia di Atene, è uno dei piti fecondi poligrafi della [...] , 1927).
Il cugino di lui Giovanni (1851-1903), giornalista, autore di poemetti epico-lirici ('Ακρόπολις, Φαέϑων), di liriche e di novelle influì sul romanzo e sul dramma neogreco con le sue versioni dal francese (Zola) e dallo spagnolo (Calderón). ...
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novella
novèlla s. f. [lat. pop. *novella, neutro pl. sostantivato dell’agg. novellus «novello»; il sign. 3 dal lat. tardo Novellae, agg. femm. pl. (sottint. Constitutiones)]. – 1. a. ant. Novità, fatto nuovo o insolito, in quanto sia comunicato...
novellare
v. intr. [der. di novella] (io novèllo, ecc.; aus. avere), letter. – 1. Raccontare novelle (o una novella): trascorrere la sera novellando accanto al fuoco; se la morte è una pestilenza, vogliamo scordarcene, novellando? (Bufalino);...