Nome dato da W. Waldeyer nel 1888 ai piccoli corpi intensamente colorabili, in genere di forma bastoncellare, visibili nel nucleo della cellula durante la mitosi. Secondo la teoria cromosomica, dimostrata [...] sesso’, il daltonismo, l’emofilia e altri geni. C. giganti Detti anche salivari, sono presenti nel nucleo delle grosse cellule delle ghiandole salivari delle larve di alcuni Ditteri (in particolare Chironomus e Drosophila), si caratterizzano per: a ...
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Genetica
Raffaella Elli
(XVI, p. 509; App. II, i, p. 1022; III, i, p. 716; IV, ii, p. 7; V, ii, p. 372)
Le tecniche veloci e sensibili sviluppatesi a partire dalla metà degli anni Settanta, che complessivamente [...] pertanto che siano passati inosservati importanti elementi di controllo attivi in un genoma intatto. All'interno del nucleocellulare il genoma è infatti costituito da molecole, organizzate in una gerarchia di strutture, che formano la cromatina ...
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Lo sviluppo più importante delle scienze biologiche negli ultimi decenni è stato indubbiamente quello che ha consentito di spingere l'indagine dei fenomeni vitali nell'ultra-microscopico, fino a raggiungere [...] alcuni embriologi sperimentali (H. Driesch, H. Spemann), è stato confermato recentemente mediante il trapianto di nuclei di cellule provenienti da tessuti altamente differenziati di embrioni o larve di anfibi. Immessi in ovociti previamente privati ...
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Gli studi embriologici degli ultimi anni sono stati notevolmente influenzati dal sorgere della biologia molecolare, cioè di quella scienza che ha dimostrato come tutti i caratteri di un organismo vengano [...] di un determinato aminoacido nella molecola proteica. Questo messaggio in codice viene inviato, dal nucleocellulare dove risiede il DNA, al citoplasma della cellula dove risiedono i macchinari per la sintesi proteica (ribosomi e altri fattori) per ...
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. La c. è una branca della genetica, che mette in relazione i dati citologici, ricavati dall'osservazione diretta dei cromosomi, con i dati genetici, ottenuti dallo studio della manifestazione e trasmissione [...] caratteri ereditari. Il termine cromosoma, usato originariamente per indicare dei corpi "colorati", che compaiono nel nucleocellulare in divisione, ha assunto un significato più ampio. Si definisce cromosoma il filamento, costituito generalmente da ...
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La capacità di ossigeno del sangue è linearmente connessa al suo contenuto in emoglobina e varia da 1 ml.% per certi molluschi a 21 ml. per l'uomo ed a 40 ml. per alcuni animali tuffatori.
L'emoglobina [...] rame. La sintesi avviene negli eritroblasti, che poi maturano a globuli rossi. Per questa sintesi è necessaria la presenza del nucleocellulare. Il globulo rosso circolante ha un corredo emoglobinico che dura quanto la sua vita (circa 120 giorni): al ...
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Organismi geneticamente modificati
Anna Meldolesi
L'espressione organismi geneticamente modificati (OGM) viene utilizzata, in riferimento all'agricoltura, per indicare le piante il cui patrimonio genetico [...] polline e si sta esplorando la possibilità di inserire i transgeni nel DNA dei cloroplasti anziché in quello del nucleocellulare, perché generalmente il polline non contiene questi organelli. Un'altra possibilità è dotare la pianta di una sorta di ...
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diplòide In biologia, il numero d. è il numero di cromosomi presenti nel nucleocellulare in doppia serie (si indica con 2n). Analogamente, vengono definiti individuo d. e generazione d. rispettivamente [...] un individuo o una generazione con doppia serie di cromosomi. È contrapposto ad aploide (con una sola serie di cromosomi). (➔ anche diploidia ...
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Biologia
Unità morfologica e fisiologica elementare di tutti gli organismi animali e vegetali; questi possono essere costituiti da una o più cellule. Il termine c. è stato introdotto in biologia nel 1665 [...] acidi nucleici, infine, che controllano i meccanismi ereditari della cellula. Nella c. si trovano, inoltre, molecole organiche più semplici e ioni inorganici.
Il nucleo
Il nucleo è la regione differenziata del citoplasma, delimitata da una propria ...
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Biologia
Il riprodursi, in un organismo animale o vegetale, di parti, organi, tessuti traumatizzati o perduti, sperimentalmente o accidentalmente. Le prime osservazioni sulla r. risalgono al sec. 18° [...] La r. è un fenomeno di neoformazione per il quale singole cellule o un complesso isolato di tessuti danno origine a una nuova i processi rigenerativi si compiono sempre in presenza del nucleo, come è dimostrato dagli esperimenti di merotomia. Nelle ...
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nucleo
nùcleo s. m. [dal lat. nucleus, der. di nux nucis «noce»; propr. «gheriglio della noce, nòcciolo di un frutto»]. – 1. Genericam., la parte centrale di qualche cosa, in quanto appaia più compatta, e spesso anche differenziata strutturalmente,...
cellula
cèllula s. f. [dal lat. cellŭla, dim. di cella «cameretta»]. – 1. Piccola cella, celletta, scompartimento (con questo sign. è riferito oggi quasi esclusivam. alle costruzioni navali, dove indica ognuno dei piccoli scompartimenti nei...