Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Claudio Fiocchi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
A partire dal 1907 il cinema abbandona le fiere e i baracconi, che per anni lo hanno [...] nuovo genere che, con il nome di cinéroman, coniato nel 1917 per Judex, caratterizzerà il cinema di consumo francese per tutti gli anni Venti.
Il cinema danese e tedesco serie impressionante di capolavori.
Il cinema danese ha rapporti strettissimi con ...
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Romania
Redazione
Cinematografia
La prima proiezione avvenne a Bucarest il 27 maggio 1896, e nel 1897 dei brevi documentari furono realizzati da Paul Menu. I primi lungometraggi a soggetto, diretti [...] da letto) dell'austriaco Alfred Halm, girato in R. con capitali tedeschi e olandesi ma interpretato da attori locali, che diede l'avvio a talvolta in vivace polemica con il nuovo, ambiguo establishment. Ma il cinema romeno, se ha dimostrato un' ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Carla Casagrande
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
Volto e metropoli, stati d’animo e paesaggio, scena e realtà; il cinema europeo esprime [...] di vista di una pluralità di soggetti. Il cinema, che per Vertov non è arte né spettacolo tanti popoli e culture che formano il nuovo Paese, fino all’ultimo grande affresco sviluppato nel campo documentario come il tedesco Walter Ruttmann e il suo ...
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Loach, Ken (propr. Kenneth)
Emanuela Martini
Regista cinematografico e televisivo inglese, nato a Nuneaton (Warwickshire) il 17 giugno 1936. Esordì negli anni Sessanta in televisione e si affermò subito [...] Channel Four.
L. ritornò a lavorare per il cinema nel 1979 con Black Jack, il suo primo film (1986), su un cantautore tedesco-orientale che fugge all'Ovest L. si è spostato dal vecchio al nuovo continente, però con esiti insoddisfacenti: la parte ...
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Clément, René
Bruno Roberti
Regista cinematografico francese, nato a Bordeaux il 18 marzo 1913 e morto nel Principato di Monaco il 17 marzo del 1996. Al centro del suo cinema vi è la nozione di conflitto, [...] cupio dissolvi. Il tema della guerra e dell'occupazione tedesca sarebbe stato successivamente ripreso da C. anche in Le anges, in "Cahiers du cinéma", 1952, 13, p. 64.
A. Bazin, Il più dopoguerra dei registi francesi, in "Cinemanuovo", 1953, 2, pp. ...
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Cecchi, Emilio
Scrittore e saggista, nato a Firenze il 14 luglio 1884 e morto a Roma il 5 settembre 1966. Tra i protagonisti della saggistica e del giornalismo del Novecento, spaziò dalla critica letteraria [...] ricorso a cineasti stranieri già affermati, come il tedesco Walter Ruttmann. Dedicò grande attenzione anche a un aspetto sarebbero poi passati al cinema a soggetto. I film, prodotti sotto la sua gestione, mostrarono quanto la 'nuova visività' da C. ...
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Flaherty, Robert Joseph
Francesca Vatteroni
Regista statunitense, nato a Iron Mountain (Michigan) il 16 febbraio 1884 e morto a Brattleboro (Vermont) il 23 luglio 1951. Il suo lavoro influì in modo [...] tenuti fino a quel momento lontani dal cinema, ritenendo il nuovo mezzo più una forma di intrattenimento che mondo poetico, più solare e fiducioso rispetto a quello del regista tedesco. Invitato dal gruppo di documentaristi che faceva capo a John ...
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Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco (2014)
Luigi Carlo Schiavi
Il contributo è tratto da Storia della civiltà europea a cura di Umberto Eco, edizione in 75 ebook
La stagione provocatoria del movimento dadaista è tanto intensa quanto breve: prende [...] . In proposito lo scultore e pittore tedesco Hans Arp afferma: “La legge del sa produrre arte, ma colui che sa proporre nuovi significati all’arte.
Marcel Duchamp e il ready- che Man Ray introduce anche nel cinema, nella scultura e nei ready-made. ...
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Eisler, Hanns (propr. Johannes)
Lorenzo Dorelli
Compositore tedesco, nato a Lipsia il 6 luglio 1898 e morto a Berlino Est il 6 settembre 1962. Cresciuto musicalmente alla Scuola di Vienna (A. Schönberg [...] didattici', partecipò alla breve avventura del cinema proletario tedesco, realizzando colonne sonore innovative, di tutti sanno chi è" (p. 23), sostenne la causa dei nuovi linguaggi e sviluppò l'idea del contrappunto drammaturgico, cioè di una ...
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SJOBERG, Alf
Riccardo Martelli
Sjöberg, Alf (propr. Alf Sven Erik)
Regista teatrale e cinematografico svedese, nato a Stoccolma il 21 giugno 1903 e morto ivi il 17 aprile 1980. Fu, insieme a Gustaf [...] fu influenzato dall'Espressionismo tedesco e dall'avanguardia sovietica , affrontava però un tema troppo nuovo per gli spettatori, e soprattutto ottenne il premio per la fotografia alla Mostra del cinema di Venezia nel 1950, tratto dal romanzo di ...
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nonfiction (non-fiction, non fiction) s. f. inv. 1. Genere che include opere letterarie, filmiche e prodotti televisivi che presentano elementi non finzionali e fondati sulla realtà. | In senso concreto, la singola opera appartenente a tale...
nouvelle vague
〈nuvèl vaġ〉 locuz. f., fr. (propr. «nuova ondata»), usata in ital. come s. f. (solo al sing.). – Denominazione assunta tra gli anni Cinquanta e Sessanta del Novecento da un gruppo di giovani cineasti francesi (Godard, Malle,...