cieco /'tʃɛko/ [lat. caecus] (pl. m. -chi). - ■ agg. 1. [privo della vista] ≈ non vedente, (non com.) orbo. ↔ vedente. ▲ Locuz. prep.: fig., alla cieca ≈ a caso. 2. (fig.) a. [privo del lume della ragione, [...] verso l'esterno: stanza, scala c.] ≈ buio, scuro. d. [senza uscita o sbocco: strada c.] ≈ chiuso. ● Espressioni: vicolo cieco → □. ■ s. m. 1. (f. -a) [chi è privo della vista] ≈ e ↔ [→ CIECO agg. (1)]. 2. (anat.) [tratto dell'intestino crasso ...
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fornitore /forni'tore/ s. m. [der. di fornire] (f. -trice). - (comm.) [chi fornisce abitualmente un negozio, un ufficio o una famiglia privata di determinati prodotti: avere un f. di fiducia] ≈ ‖ grossista, [...] rifornitore, [di sostanze stupefacenti] pusher, [di sostanze stupefacenti] spacciatore ...
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foro¹ /'foro/ s. m. [der. di forare] (pl. -i, ant. le fora). - 1. [apertura, per lo più circolare e di piccole dimensioni: fare un f. nella cintura; aprire un f. nella parete] ≈ buco, pertugio. ‖ passaggio. [...] 2. (anat.) [apertura, a contorni più o meno regolari, che serve per lo più di passaggio a organi di varia importanza] ≈ forame, orifizio. ...
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malvagità (ant. malvagitate, malvagitade) s. f. [der. di malvagio]. - 1. a. [l'esser malvagio, perverso: agisce così per pura m.] ≈ cattiveria, crudeltà, ferocia, malignità, malizia, (lett.) nequizia. [...] , (ant.) nequità, (lett.) nequizia. ↔ cortesia. ‖ gentilezza. 2. (lett.) [l'essere di cattiva qualità, o comunque avverso, spiacevole: per la m. del letto ..., non s'era ancor potuto Tebaldo adormentare (G. Boccaccio)] ≈ scomodità, sconvenienza ...
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mammalucco (o mamelucco, mammelucco) s. m. [dall'arabo mamlūk, propr. "schiavo comperato"] (pl. -chi). - 1. (stor.) [soldato mercenario delle milizie turche e circasse al servizio del sovrano d'Egitto]. [...] 2. (f. -a) (spreg.) [che non ha giudizio o senno: fare il m.] ≈ babbeo, (non com.) maccherone, scemo, scimunito, sciocco, stupido. ↔ (fam.) dritto, furbo, scaltro. ...
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mammella /ma'm:ɛl:a/ s. f. [lat. mamilla o mammilla, dim. di mamma "mammella"]. - 1. (anat.) [organo ghiandolare che nella donna e nei mammiferi in genere secerne il latte per il nutrimento della prole: [...] dare la m.] ≈ Ⓖ (pop.) mela, Ⓖ (region.) menna, Ⓖ (region.) minna, Ⓖ (region.) nenna, Ⓖ (region.) poccia, Ⓖ (lett.) pomo, Ⓖ (fam., scherz.) boccia, [entrambe le mammelle] petto, [una o entrambe le mammelle] seno. ● Espressioni: togliere dalla mammella ...
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cioccolato (o cioccolata s. f.; ant. cioccolatto o cioccolatte, entrambi s. m.) [dallo sp. chocolate, dall'azteco chocolatl]. - ■ s. m. (gastron.) [prodotto dolciario costituito da cacao e zucchero] ≈ [...] ‖ cacao. ■ agg. invar. [di colore simile a quello del cioccolato: pelle color c.] ≈ bruno, marrone ...
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frantume s. m. [der. di franto]. - [ciascuna delle piccole parti in cui s'è rotto o diviso un oggetto] ≈ [→ FRAMMENTO (1)]. ▲ Locuz. prep.: in frantumi 1. [in molti piccoli pezzi: andare in f.] ≈ in mille [...] pezzi. 2. (fig.) [in disfacimento: una società, un'istituzione in f.] ≈ allo sbando, in rovina. ...
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manifattura s. f. [dal lat. mediev. manufactura, der. di manu facĕre "fare con la mano"]. - 1. [complesso dei lavori e delle operazioni per le quali una materia prima viene trasformata in prodotto: la [...] , lavorazione. 2. [spec. al plur., l'oggetto stesso, quale risulta dal lavoro industriale o di artigianato, con partic. riferimento a prodotti d'abbigliamento: m. per uomo] ≈ confezione, manufatto, prodotto. 3. (industr.) [complesso di locali in cui ...
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frazione /fra'tsjone/ s. f. [dal lat. tardo fractio-onis, der. di fractus, part. pass. di frangĕre "spezzare"]. - 1. (lett.) [lo spezzare: la f. dell'ostia durante l'eucaristia] ≈ divisione, rottura, spezzatura. [...] 2. a. [elemento o serie di elementi che uniti formano un tutto] ≈ aliquota, fetta, parte, pezzo, porzione, quota, sezione, tranche. ↔ complesso, insieme, intero, totale, totalità, tutto. b. (matem.) [numero razionale del tipo m/n che esprime il ...
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FM
FM (o F.M.) 〈èffe-èmme〉 [ELT] Sigla (o abbrev.) dell'ingl. Frequency Modulation per indicare la modulazione di frequenza: v. modulazione di segnali: IV 83 c.
portatile
portàtile [agg., talora sostantivato m. o f. Der. di portare] [LSF] Che si può portare con sé e che può essere usato autonomamente in ogni luogo, in quanto, se occorrono per il suo funzionamento, dispone di proprie fonti di energia....