CESARINI, Virginio
Claudio Mutini
Nacque a Roma nel 1595 in una famiglia di antica nobiltà: il padre Giuliano era ducadi Civitanova, la madre Livia era figlia di Virginio Orsini. Giovanissimo fu mandato [...] che il più bel libro di tutti era quello del mondo tutto e della Natura scritto da Dio benedetto, e posto avanti alli occhi di tutti gl'huomini, così hoggi come al tempo di Pitagora, Platone, Aristotele, e tutti li scrittori, i quali se n'havevano a ...
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DELLE COLOMBE (Colombo), Ludovico
Maria Muccillo
Nacque a Firenze nella seconda metà del sec. XVI. Un solo storico, senza tuttavia indicare la sua fonte, pone la data esatta della sua nascita al 20 [...] solitario e malinconico, alto di statura, magro "anzi asciuttissimo", con barba lunga e candida, testa piccola affatto calva, occhi incavati, che "pareva appunto la figura della fantasima", tanto che il Ruspoli, poeta burlesco e spirito mordace, lo ...
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BERNI, Francesco
Claudio Mutini
Nacque da Nicolò, notaio, e da Isabella di Francesco Baldi in data non precisabile, ma compresa tra il 1497 e il '98. Per quel che riguarda il luogo, Lamporecchio, di [...] "è regola costui della natura, / anzi è lei stessa; e quella e la ragione / ci ha posto inanzi a gli occhi per pittura". è la personificazione del tradizionale procedimento logico che si illude di imporre una norma alla realtà ("Sempre con sillogismi ...
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CHIAVELLI, Lagia
Pasquale Stoppelli
Lixa o Alicia, secondo Wadding; ma nota comunemente, e impropriamente, con il nome di Livia, visse tra la seconda metà del sec. XIV e i primi decenni del XV. Non [...] due sonetti che sarebbero stati fattura di Livia ("Veggio di sangue human tutte le strade" e "Rivolgo gli occhi spesse volte in alto"), stampandoli in appendice ai suoi Topica poetica. La produzione attribuita a queste poetesse marchigiane, compresi ...
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LORENZINI, Carlo (Collodi)
Domenico Proietti
Nacque il 24 nov. 1826 a Firenze, primogenito di Domenico, originario di Cortona, cuoco del marchese Carlo Leopoldo Ginori Lisci, e di Angiolina (Maria Angela [...] contemporanea, schizzato, cioè, "dal vero" non a "figurine intere" ma con i tratti essenziali dei "profili", gli occhi e i nasi (prefazione a Occhi e nasi).
Inoltre, si fece più consapevole la sua attenzione, sempre così acuta, ai fatti di lingua, e ...
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GUIDO Guinizzelli (Guinizelli)
Giorgio Inglese
Il poeta che Dante nomina in Purgatorio, XXVI, 94 ("son Guido Guinizzelli e già mi purgo / per ben dolermi prima ch'a lo stremo") è presentato dai canzonieri [...] ver dire); e di come l'interiorità dell'amante ne riesca perturbata e commossa: "Di sì forte valor lo colpo venne / che gli occhi no'l ritenner di neente, / ma passò dentr'al cor, che lo sostenne / e sentési plagato duramente" (ivi).
Dal suo più vero ...
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CAMILLI, Camillo
Renato Pastore
Non è possibile, neppure per approssimazione, determinare la data di nascita del Camilli. Vè inoltre una tradizionale incertezza nel collocarne il luogo a Siena, oppure, [...] in mille nodi avvolte") e con la prevalente attenzione alla delineazione esteriore: nel presentare, per esempio, il nuovo uso degli occhi, un tempo "Laberinti d'amor, fosse d'inganno, / Sepolcri d'immondizia, e di fetore", e dei capelli già adornati ...
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GUANCIALI, Quintino
Francesco Millocca
Nacque a Loreto Aprutino il 23 nov. 1811 da Domenico, di nobile famiglia originaria di Pisa, e da Isabella Rozzi. All'età di dieci anni entrò nel seminario di [...] tra gli autori in lingua latina con una lunga serie di componimenti d'occasione e con opere che agli occhi dei contemporanei avevano il pregio di adattare, tramite virtuosismi stilistici, la lingua dei classici alla realtà del tempo. Indicativi ...
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ARCIONI, Angelo Maria
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Di nobile famiglia, nacque a Parma nel 1606. Fratello di Andrea, abate prima del monastero parmense di S. Giovanni e poi, dal 1645 al 1647, di quello di Montecassino letterato [...] .
L'importanza dell'A. non è dovuta né alla sua attività nell'Ordine (di cui pure appariva, almeno agli occhi del Bacchini, "parens"), né alla sua produzione letteraria, ma piuttosto a quel generico interesse per la cultura che contraddistinse sempre ...
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GONZAGA, Scipione
Gino Benzoni
Nacque, nel Mantovano, a San Martino dall'Argine l'11 dic. 1542 da Carlo, marchese di Gazzuolo (1523-55) di Pirro, e da Emilia (1517-76) di Francesco Cauzio (o Cauzzi) [...] mensa. Funestato il ritorno a Roma da un incidente all'occhio, s'aggiunge il cruccio di dover mediare tra i fratelli può favorirlo a Roma, ove il G. - a rendersi ai suoi occhi viepiù benemerito - recluta per lui "virtuosi" nella musica, a tal fine ...
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occhiata1
occhiata1 s. f. [der. di occhio]. – L’atto di guardare senza fermare a lungo l’occhio sopra l’oggetto, quindi in genere rapido sguardo: diede un’o. a destra e una a sinistra per assicurarsi che non ci fosse nessuno; con un’o. si...