Buñuel, Luis
Edoardo Bruno
Regista cinematografico spagnolo, nato a Calanda il 22 febbraio 1900 e morto a Città del Messico il 29 luglio 1983. Fin dai suoi primi film, esempi di potente immaginazione [...] la violenza figurativa, la libera associazione di immagini (il palmo della mano aperta percorso dalle formiche, così come l'occhio tagliato dal rasoio alla luce della luna) diventano l'introduzione a uno stato di sogno, l'ingresso nella 'camera ...
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The Party
Andrea Meneghelli
(USA 1968, Hollywood Party, colore, 99m); regia: Blake Edwards; produzione: Blake Edwards per Mirisch/Geoffrey; soggetto: Blake Edwards; sceneggiatura: Blake Edwards, Tom [...] in primo piano e su uno sfondo che l'occhio dello spettatore può sempre esplorare con profitto.
Il primo Positif", n. 375-376, mai 1992.
A. Pezzotta, L'arte di sabotare il set, in Blake Edwards: l'occhio composto, a cura di E. Bruno, Recco 1997. ...
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Ortolani, Riz (propr. Riziero)
Paolo Patrizi
Compositore, nato a Pesaro il 25 marzo 1931. Autore di grande duttilità e di respiro creativo, ha messo al servizio di numerosi registi la sua capacità di [...] e con cui avrebbe collaborato anche in seguito scrivendo le musiche per i film Danza macabra (1964) e La morte negli occhi del gatto (1973).
Fra i numerosi lavori degli anni Sessanta, oltre alle colonne sonore per i documentari di viaggio, in cui ...
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RESNAIS, Alain
Gian Luigi Rondi
Regista del cinema francese, nato a Vannes, in Bretagna, il 3 giugno 1922. Dopo alcuni documentari di corto e medio metraggio (Van Gogh, 1948; Gauguin, 1950; Guernica, [...] , una biografia attenta a scoprire allusioni e tensioni anche sotto l'evidenza dell'intrigo, e Providence, 1976, un gioco, con un occhio a Pinter e un altro a Buñuel, sui poteri dell'immaginazione; forse qua e là un po' meccanico, ma ancora una volta ...
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Regista del cinema russo, nato a Riga nel 1898 e morto a Mosca il 10 febbraio 1948. Compì studî di ingegnere edile e fu scenografo presso Meyerhold. Avviato al cinema da Lupu-Pick, divenne uno dei principali [...] 'interprete non attore: i personaggi dei suoi film a quell'epoca, infatti, vertevano più che altro sulla massa dalla quale l'occhio della regía traeva, di quando in quando, l'individuo esemplare. Nel secondo periodo, viceversa, E. fece uso di attori ...
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Neorealismo
Lino Miccichè
Composita e complessa dinamica culturale, che ha caratterizzato il cinema italiano dal dopoguerra (1945-46) sino ai primi anni Cinquanta (1953-1956), il N. è stato, sotto molti [...] ), tratto da E. De Marchi, che lo avrebbe reso di lì a poco regista, ma un bellissimo albo fotografico dal titolo Occhio quadrato, che il censore fascista lasciò passare, nonostante la "povera gente e [i] muri scrostati", solo dopo avere saputo della ...
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Grifi, Alberto
Francesca Vatteroni
Regista e operatore cinematografico, nato a Roma il 29 maggio 1938. Tra le personalità più significative del cinema militante italiano, ha rappresentato la perfetta [...] di Aldo Braibanti e le suggestioni delle teorie onto-filogenetiche dello psicoanalista S. Ferenczi costituirono la base di partenza di L'occhio è per così dire l'evoluzione biologica di una lagrima, realizzato tra il 1965 e il 1967, e di Trasfert per ...
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REGÌA
Mino Argentieri
(App. II, II, p. 678)
Cinematografia. - Dagli anni Trenta in poi, nell'attività cinematografica, la r. ha acquistato caratteri tali da consentirle di esercitare un pieno controllo [...] , l'introduzione di cineprese leggere, agilmente manovrabili, nonché il collaudo di attrezzature che danno all'occhio cinematografico una sinuosità prima impensabile e indenne dagli inconvenienti imputabili alla ripresa effettuata con la macchina in ...
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LEWIS, Jerry
Giovanni Grazzini
(pseud. di Levitch, Joseph)
Attore e regista statunitense, nato a Newark (New Jersey) il 16 marzo 1926 da un attore di varietà e da una pianista, entrambi ebrei, e come [...] alle commedie di Taurog e Tashlin. Tra i film dell'epoca si ricordano Jumping Jacks (Il caporale Sam, 1952), The caddy (Occhio alla palla, 1953), Living it up (Più vivo che morto, 1954), Jou 're never too young (Il nipote picchiatello, 1955), cui ...
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Un condamné à mort s'est échappé
Alessandro Cappabianca
(Francia 1956, Un condannato a morte è fuggito, bianco e nero, 95m); regia: Robert Bresson; produzione: Alain Poiré, Jean Thuillier per Gaumont/Nouvelles [...] interruzioni e riprese. Nessuno lo guarda mentre scava ‒ nessuno deve vederlo (pena il fallimento); ed è come se l'occhio della macchina da presa fosse quello stesso di Fontaine, che si sdoppia, guardandosi lavorare nell'ombra.
Tempo reale? Fino a ...
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-occhio
-òcchio [lat. -ŭculus]. – Suffisso originariamente alterativo, avente valore diminutivo, presente in voci che hanno perduto per lo più tale valore e con esso il sentimento della derivazione (capocchia, finocchio, ginocchio, pannocchia,...
occhio
òcchio s. m. [lat. ŏcŭlus]. – 1. a. In anatomia, organo di senso, pari, caratteristico dei vertebrati, che ha la funzione di ricevere gli stimoli luminosi e di trasmetterli ai centri nervosi dando origine alle sensazioni visive; è costituito...