(ceco e pol. Odra) Fiume dell’Europa centrale (907 km; bacino di 119.000 km2), che nasce a 627 m s.l.m. dalle alture della Moravia e sbocca nel Haff di Stettino (Mar Baltico); dopo aver bagnato la Slesia (Polonia), da Fürstenberg fin quasi alla foce segna il confine tedesco-polacco. Il corso del fiume si dirige per un breve tratto montano a NE, quindi si rivolge prevalentemente verso N e NO. Dopo ...
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Francoforte sull’Oder (ted. Frankfurt an der Oder) Città della Germania (61.969 ab. nel 2007), nel Brandeburgo, situata a 57 m s.l.m. sulla sinistra dell’Oder, sul confine polacco. Industrie metallurgiche, [...] tessili, chimiche e del legname ...
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Nome tedesco di due affluenti dell’Oder. Il Glatzer N. (pol. Nysa Kłodzka), così chiamato perché bagna la città di Glatz, nasce nella sezione orientale della catena sudetica e attraversa l’Alta Slesia; [...] è lungo 195 km. Il Lausitzer N. (o Görlitzer N.; pol. Nysa Łużycka), così chiamato perché attraversa la Lusazia, dal 1945 al 1990 ha segnato il confine politico meridionale tra la Repubblica Democratica ...
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POSNANIA (XXVIII, p. 84)
Riccardo Riccardi
Fissato all'Oder e alla Nisa occidentale il nuovo confine occidentale della Polonia, in seguito agli accordi della conferenza di Potsdam, il voivodato della [...] Posnania (di Poznań) è stato ampliato verso ovest, aggregandogli un'ampia zona del Brandeburgo e un piccolo lembo della Bassa Slesia, territorî già germanici; a SE., poi, gli è stata aggregata una parte ...
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(ted. Warthe) Fiume della Polonia (808 km; bacino di 54.600 km2), il maggiore affluente dell’Oder, unito dal suo tributario principale, il Noteć, alla Vistola attraverso il canale di Bydgoszcz. Nasce [...] attraversa la Grande Polonia e può essere percorso da battelli fino a Koło. Segue quindi fino alla confluenza con l’Oder, presso Kostrzyn, l’alveo di qualche antica valle glaciale diretta verso occidente, tranne nel tratto fra Strem e Oborniki, dove ...
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(ted. Schlesien; ceco Slezsko; pol. Śląsk) Regione storica dell’Europa centrale (50.000 km2 ca.), priva di confini naturali ben definiti, compresa per la maggior parte nell’alto bacino dell’Oder e in misura [...] rimase alla Cecoslovacchia, entrando a far parte nel 1949, come distretto di Ostrava, della Moravia; mentre con lo slittamento dei confini polacchi sulla linea Oder-Neisse, anche la parte di Alta S. rimasta alla Germania fu annessa dalla Polonia. ...
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(polacco Szczecin) Città della Polonia (406.427 ab. nel 2009), nella Pomerania, capoluogo del voivodato della Pomerania Occidentale (22.892 km2 con 1.693.284 ab.). È a 70 km circa dal mare aperto, presso [...] intorno al castello) e più tardi sulla destra dell’Oder, dove fu necessario fare uso di palafitte. Attivo divenne la porta sul Baltico, sviluppo ulteriormente accresciuto dalla canalizzazione dell’Oder, che fece di S. lo sbocco della Boemia e della ...
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Regione storica dell’Europa centrale, sul Baltico, anticamente sede dei Pomerani, uno dei cinque gruppi in cui si distinsero gli Slavi occidentali.
Nel 12° sec. la P. si articolò in due organismi politici [...] mondiale e una parte ancora maggiore dopo la Seconda.
Ora la P. è solo in piccola parte tedesca (zona a O dell’Oder, appartenente al Land di Meclemburgo-P. Occidentale); per il resto è polacca. La Pomerelia, che si estende sulla sinistra del basso ...
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(ceco Moravská Brána) Corridoio tra i Sudeti e i Beschidi (altitudine media 300 m), percorso dalla Bečva, che segna lo spartiacque tra Morava (Danubio) e Oder. Fin dalle epoche antiche fu percorso da [...] un’importante via commerciale e oggi vi transita la linea ferroviaria tra Brno e Ostrava ...
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(pol. Wrocław, ted. Breslau) Città della Polonia (633.950 ab. nel 2007); capoluogo del Voivodato della Bassa Slesia. È situata a 120 m s.l.m., bagnata dall’Oder, su una piccola isola che ospitò il primitivo [...] nucleo dell’abitato ivi sviluppatosi data la più facile traversabilità del fiume. È attivo centro commerciale e porto fluviale (carbone, legna, cereali ecc.) e sede di importanti fiere campionarie. Le ...
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romanico1
romànico1 agg. e s. m. [dal lat. Romanĭcus, der. di Romanus «romano1», con sign. dato in opposizione a quello di gotico] (pl. m. -ci). – Arte r. (o, come s. m., il romanico), denominazione con cui, a partire dall’Ottocento, è stata...
polabico
polàbico agg. (pl. m. -ci). – Relativo ai Polabi (pol. Połabi 〈pouàb’i〉, cèco Polabané 〈pòlabanee〉, ted. Polaben 〈polàabën〉, dallo slavo po Labě «presso l’Elba»), nome generico di varie tribù slave insediatesi tra l’Elba e l’Oder...