Classe fossile, ascritta agli Agnati; per alcuni è invece da considerarsi affine ai Dipnoi. Una sola forma è ben nota: Palaeospondylus gunni, dei terreni devoniani di Caithness, lungo circa 5 cm, fornito [...] di capsule olfattive e uditive e di cirri che circondano l’estremità anteriore del corpo. ...
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La sensazione specifica dell’organo dell’olfatto, diversa a seconda delle sostanze da cui è provocata.
Chimica
Generalità
Sono state proposte molte teorie dell’o.; tutte hanno in comune l’obiettivo di [...] sostanze, invece, conosciamo bene le concentrazioni al di sotto delle quali non percepiamo di esse alcun odore. La sostanza per la quale l’olfatto umano è più sensibile è la vanillina, la cui soglia di percezione è di 2∙1011 g/l di aria e cioè 7,9 ...
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La parte della corteccia cerebrale che si sviluppa da strutture che nella filogenesi compaiono prima del neopallio e in cui la stratificazione delle cellule non è ben sviluppata. Nell’uomo l’a. è poco [...] estesa (1/12 dell’intera corteccia) ed è connessa con le sensibilità olfattive e gustative. ...
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Orientamento degli animali
LLeo Pardi
di Leo Pardi
Orientamento degli animali
sommario: 1 Che cosa è l'orientamento. 2. Un cenno sulla storia del problema. 3. Strategie per trovare una meta. a) Ricerca [...] a tornare, ma si perdono (a differenza dei controlli) se vengono liberati in una località sconosciuta a eguale distanza. L'olfatto appare dunque necessario solo per lo homing da località in cui gli animali non sono mai stati, mentre il ritorno lungo ...
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Secrezione di particolari ghiandole odorifere di vari Mammiferi (mosco, bue muschiato ecc.), di forma, entità, ubicazione variabili e la cui funzione è legata al richiamo dei sessi e alla marcatura del [...] . Probabilmente gran parte dell’azione terapeutica eccitante del m. dipende dai riflessi psichici che esso provoca attraverso le vie olfattive. Il m. si usa inoltre, per la sua proprietà di fissare gli odori, per esaltare e stabilizzare gran parte ...
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Ontogenesi dell'apprendimento
Gemma Calamandrei
(Laboratorio di Fisiopatologia di Organo e di Sistema, Istituto Superiore di Sanità, Roma, Italia)
Per un neonato di mammifero la capacità di apprendere, [...] con un sistema nervoso immaturo e con un aspetto poco dissimile da quello fetale. Il roditore neonato vive in un universo olfattivo e tattile, e sulla base di questo tipo di stimoli localizza la superficie del ventre materno per attaccarsi a uno dei ...
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topi, arvicole e ghiri
Giuseppe M. Carpaneto
I molti, moltissimi abitanti di Topolinia
I Muroidei sono Roditori che hanno conquistato tutti gli ambienti della Terra, dalla tundra artica ai deserti, [...] . Innanzitutto, i topi comunicano tra loro e si riconoscono attraverso l’olfatto e gli ultrasuoni: pertanto, anche le differenze tra le specie sono prevalentemente olfattive e acustiche, e non possono essere percepite dagli umani. Inoltre, presentano ...
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Frontiere dell’etologia
Enrico Alleva
Michela Santochirico
All’inizio del 21° sec., destini e scopi scientifici dell’etologia classica si sono intersecati con altri indirizzi disciplinari. Se l’etologia [...] oltre alle cure materne e allo sviluppo dei piccoli, se assente (in alcuni maschi mutati geneticamente) causa un complesso deficit olfattivo per il quale viene meno la preferenza per le femmine in estro. Per questo, il suddetto gene potrebbe avere un ...
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scimmie
Giuseppe M. Carpaneto
I nostri cugini quadrumani
Per sapere come è fatta una scimmia, è sufficiente pensare a noi stessi con una pelliccia più o meno folta, una coda, canini più sviluppati e [...] cui il muso non si è accorciato come nella generalità degli Aplorini; ciò potrebbe dipendere dalla necessità di mantenere un buon olfatto per la ricerca del cibo e un morso potente per difendersi dai predatori.
Per la forma del muso, questi Primati ...
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olfattivo
agg. [der. di olfatto]. – Dell’olfatto, che è in relazione con la funzione sensitiva dell’olfatto: stimoli o.; sensazione o.; cellule o., cellule neurosensoriali disposte nella parte alta della mucosa che riveste le cavità nasali,...