In linguistica, con riferimento al sistema lessicale di una lingua determinata, sono dette o. parole di etimo e significato diversi, che hanno il medesimo suono (omofone) o la medesima grafia (omografe): [...] per es., le parole italiane miglio «misura» e miglio «graminacea», omofone e omografe.
L’omonimia è causa frequente d’innovazione nel linguaggio: quando, per effetto dell’evoluzione dei suoni, due parole diverse suonano allo stesso modo, possono ...
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Per metrica si intende l’insieme delle regole che governano il discorso poetico (o in versi), in quanto distinto da quello in prosa (in antico, oratio soluta, sciolta dalle regole della versificazione). [...] 1993: 89-98).
Due parole sono in ➔ rima (Beltrami 20024: 206-221; Menichetti 1993: 506-590) se sono foneticamente identiche (omofone) nella loro parte finale, a partire dalla vocale tonica inclusa (a prescindere, nel caso di e e di o, dal timbro, o ...
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Vicino Oriente antico. L'analisi linguistica
Gábor Zólyomi
Giovanni Garbini
L'analisi linguistica
Grammatica
di Gábor Zólyomi
A partire dal III millennio, se non prima, in Mesopotamia vi furono due [...] . Diamo di seguito un paradigma verbale da Ebla (le forme sumeriche sono rese nella traslitterazione sillabica e gli accenti distinguono i segni omofoni): in-na-šúm, ì-na-šúm, nu-ì-na-šúm, ḫé-na-šúm (Pettinato 1981, n. 53, V 12-19).
Queste forme ...
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omofonia
omofonìa s. f. [dal gr. ὁμοϕωνία «uguaglianza di suono», comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Il fatto di essere omofono, di avere cioè suono uguale: c’è o. tra «la morale» e «l’amorale». In partic., in musicologia, stato di una...
omofonico
omofònico agg. [der. di omofonia] (pl. m. -ci), non com. – Relativo all’omofonia: segmenti o. del discorso parlato; anche, sinon. di omofono, nel sign. musicale.