ORTOGRAFIA e ORTOEPIA (dal gr. ὀρϑός "giusto, retto" e γράϕω "scrivo", εἰπεῖν "parlare")
Stefano La Colla
ORTOEPIA L'ortografia dà le nome per scrivere correttamente una lingua, l'ortoepia invece insegna [...] considerate come semplici segni diacritici per distinguere gli omofoni e i varî suoni delle vocali: si scriveva quale però introduce piccole differenze di grafia per distinguere gli omofoni (Masse "massa", Masze "misura"; malen "dipingere", mahlen ...
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RICONOSCIMENTO
Paolo Ercoli
Giorgio Sommi
Luigia Carlucci Aiello
Giorgio Musso
Premessa: riconoscimento di configurazioni. − I primi tentativi di r. automatico, risalenti agli inizi del 20° secolo, [...] poi il caso, che abbiamo visto sopra, di parole che si pronunciano allo stesso modo ma si scrivono in modo diverso (omofoni). Ne consegue che un r. del parlato deve prendere le sue decisioni utilizzando oltre alle informazioni di tipo acustico anche ...
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LASSO, Orlando di (Roland de Lattre)
Guido Pannain
Compositore, nato a Mons, nel Belgio, nel 1530 o nel 1532, morto a Monaco di Baviera il 14 giugno 1594. Era un fanciullo, nel 1544, quando fu conosciuto, [...] generale è d'una grandiosità che solleva l'anima dell'ascoltatore. Nei madrigali è una compenetrazione perfetta di elementi omofoni e polifonici; il testo viene musicalmente interpretato con scrupoloso riguardo al verso e alla lingua. Anche qui una ...
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GABRIELI, Andrea
Luigi Ronga
Musicista, di antica famiglia patrizia, nato a Venezia nel 1510, ivi morto nel 1586. Fu detto "da Canareggio" dal sestiere omonimo in cui probabilmente si trovava la casa [...] talvolta una maggiore semplicità di elaborazione contrappuntistica. Temi brevi e netti aderiscono strettamente al testo con procedimenti omofoni di declamazione sillabica e con effetti di ritmi vivaci, altrove sembra invece accennarsi un ritorno alla ...
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CORNACCHIOLI, Giacinto
Alessandra Cruciani
Nato ad Ascoli Piceno intorno al 1599 da famiglia di agiate condizioni, ricevette la sua prima educazione musicale nella città natale e dal 1607 entrò a far [...] discontinua, alcune arie di ottima fattura spesso sviluppate in più parti e interrotte da ritornelli strumentali e soprattutto cori omofoni e polifonici a quattro e sei voci non privi d'interesse e tali comunque da giustificare la fama raggiunta dal ...
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Musicista (Palestrina 1525 - Roma 1594). Massimo musicista italiano del Cinquecento ed esponente di punta della scuola polifonica romana rinascimentale, P. visse per tutta la vita a Roma, alla corte dei [...] per la novità e la freschezza delle frasi, per la continua varietà ritmica, per l'alternanza dei procedimenti omofoni ai polifonici, ove l'omofonia dà ottime concatenazioni di accordi. L'altra pubblicazione del tempo (1570) fu il terzo libro di messe ...
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TEMA
Gastone ROSSI-DORIA
Musica. - Nell'arte della composizione si dice tema l'idea musicale cui s'ispira il discorso in un pezzo a svolgimento continuo, p. es. in una sonata (v.).
Come tale, il tema [...] , al canto dato, di una voce aggiunta (a intervalli di 4a, di 5a e di 8a prima, poi più variati) in omofonia confinante con il mero raddoppio, attraverso fasi di crescente caratterizzazione di questa seconda (e poi d'una terza) voce mediante le ...
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GABRIELI, Giovanni
Rossella Pelagalli
Nacque a Venezia tra il 1554 e i primi mesi del 1557 (1556 more veneto) da Pietro di Fais e da Paola Gabrieli, sorella di Andrea (i figli della coppia assunsero [...] contrappuntistiche, la maggiore aderenza al testo poetico si manifesta nell'originale pluralità delle scelte stilistiche (passi omofoni si alternano a sezioni in stile dialogico) e nel carattere ritmicamente più scorrevole e spigliato della scrittura ...
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La flessione è l’ambito della morfologia che riguarda le diverse forme che una stessa parola può avere secondo il contesto in cui è usata. Si differenzia dalla ➔ derivazione, che invece riguarda la formazione [...] di quelli in uso presentano irregolarità nella flessione.
I verbi della terza coniugazione (verbi in -ire) derivano dagli omofoni latini, oltre che da alcuni metaplasmi, cioè da mutamenti di classe flessiva nel passaggio dal latino all’italiano (lat ...
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Antichissimo è l'uso delle scritture segrete. Erodoto (VII, 139) narra che Demarato riuscì a informare i Lacedemoni del progetto di Serse d'invadere la Grecia facendo pervenire loro un messaggio inciso [...] è stabilito in un qualsiasi modo convenzionale e si può fare uso anche di segni nulli, nonché di omofoni, cioè di più segni rappresentanti la stessa lettera dell'alfabeto normale, usabili indifferentemente.
I sistemi polialfabetici derivano tutti ...
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omofonia
omofonìa s. f. [dal gr. ὁμοϕωνία «uguaglianza di suono», comp. di ὁμο- «omo-» e ϕωνή «suono»]. – Il fatto di essere omofono, di avere cioè suono uguale: c’è o. tra «la morale» e «l’amorale». In partic., in musicologia, stato di una...
omofonico
omofònico agg. [der. di omofonia] (pl. m. -ci), non com. – Relativo all’omofonia: segmenti o. del discorso parlato; anche, sinon. di omofono, nel sign. musicale.